Libri di Giselda Pontesilli
Dialogo sotto il castagno
Giselda Pontesilli
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2025
pagine: 96
Con me porto il suono d'un ricordo che se sento in tanto transito far cenno intorno e ridere da un viso, di tutte le parti della vita una, più si dà a parer viva, qualunque sgomento o capriccio il tempo eserciti fra le nostre domestiche mani. (Giuliano Goroni) Il «richiamo [di Pasolini] alla "forza del Passato" non è nostalgico, ma prospettico. […] La nostalgia, in effetti, non può essere intesa come un sentimento meramente reattivo. Se essa, come notava Heidegger, coincide con il dolore scaturente dalla vicinanza di ciò che ormai è lontano, si può, allora, plausibilmente sostenere che esiste anche una nostalgia prospettica: che, cioè, non si limita a rimpiangere con struggimento e inerzia ciò che non è più, ma che, al contrario, si adopera attivamente per far sì che il passato e le sue potenzialità tornino a essere in forme rinnovate […]». (Diego Fusaro)
Ditta Al Farabi
Giselda Pontesilli
Libro: Copertina morbida
editore: Il Ponte del Sale
anno edizione: 2006
pagine: 112
Campagna 1994-2002
Giselda Pontesilli
Libro
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2003
pagine: 96
"Leggere, adesso, è come scavare una buca. Una buca di terra e d'acqua, dietro casa o sulla spiaggia dove si passa l'estate. Giselda, dimmi dove hai scavato, dimmi dove ti trovo. Per trovare qualcosa, lo sai anche tu, bisognerebbe arrivare dall'altra parte. Una buca serve se si arriva dall'altra parte, magari fino in Australia. Ma il tempo è quello che è, e noi facciamo solo una semplice buca prima che venga buio. Sto leggendo quello che hai scritto. Hai lottato con la terra dura, i sassi, i lombrichi chiari e spaventati, le radici. Hai scavato un po' con le mani e un po' con la vanga per fare più in fretta. Adesso è sera e l'acqua che hai trovato è lì ferma sul fondo e a poco a poco si asciuga. Però io che passo mi fermo a guardare. Voglio vedere cosa c'è dentro, cosa si vede. Adesso mentre hai finito io sto qui a guardare la tua buca che mi rinfresca. La sera ti ha portato via, verso casa, e la buca è diventata fredda e scura. Sta qui da sola come un libro sulle mie ginocchia. Io ci scendo dentro per vedere bene ogni cosa. Vedo anche i segni di come hai scavato. Io penso a te qui sotto il sole che scavi e pensi a chi si fermerà a guardare...". (Giuliano Donati)