Libri di Giovanni Nencioni
La lingua dei «Promessi sposi»
Giovanni Nencioni
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2012
pagine: 213
Capolavoro assoluto della nostra storia letteraria, "I promessi sposi" è allo stesso tempo l'opera in cui Manzoni approda alla fondazione di una lingua nazionale. È evidente, da un'edizione all'altra, la ricerca dell'autore di uno strumento narrativo e colloquiale inteso e condiviso da più di "venticinque lettori", cioè capace di corrispondere alle esigenze comunicative del tempo. Da qui, dopo la prima scelta del toscano letterario tradizionale, l'orientamento sul fiorentino parlato dalle persone colte e la proposta che esso diventasse lingua comune, parlata e scritta, di tutti gli italiani. In questo libro Giovanni Nencioni ha analizzato i diversi registri della lingua e dello stile del grande romanzo, i personaggi principali e alcuni momenti di grande interesse linguistico.
Caro testatore, carissimo padrino. Lettere (1966-1976)
Antonio Pizzuto, Giovanni Nencioni
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2012
pagine: 112
Per un grande vocabolario storico della lingua italiana
Michele Barbi, Giorgio Pasquali, Giovanni Nencioni
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2012
pagine: 152
Il volumetto "Per un grande vocabolario storico della lingua italiana" che qui si ristampa in edizione anastatica, raccoglie due contributi "storici", quello di Michele Barbi del 1935 e quello di Giorgio Pasquali del 1941, ai quali segue una relazione "istituzionale" di Giovanni Nencioni - ma in nome della Crusca e di una commissione formata da Giacomo Devoto, Bruno Migliorini e Vittorio Santoli. La pubblicazione non aveva solo un valore scientifico e documentario, bensì principalmente una funzione "militante" e operativa. A distanza di due anni dalla prima uscita dell'intervento di Nencioni la riedizione in volume avveniva non casualmente nella collana "Biblioteca di Lingua nostra", estensione della rivista diretta da Migliorini e Devoto, ed era la conferma e il rilancio energico della volontà della Crusca di riaprire il laboratorio del Vocabolario.