Libri di Giovanni Grazzini
Sul cinema
Federico Fellini
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2019
pagine: XIX-188
Meglio dimenticare la logora liturgia delle domande e delle risposte: fin dalle prime righe, questo volume ha i contorni di una gioiosa ribellione, a cominciare dall'aperta minaccia che Fellini rivolge al proprio interlocutore: «Vedrai, sarà un tormento questa intervista. A molte domande non risponderò, ad altre mi sottrarrò con i soliti raccontini più o meno inventati, e quando avrai messo insieme il libretto vorrò rivederlo tutto, correggerlo, cercherò di impedirne la pubblicazione, cancellerò le domande, le risposte, tenterò di riscriverlo. Ci aspetta una stagione grama, delusioni, rabbie, avvocati». Consumato giostraio delle sue visioni e delle sue malinconie, allergico alle domande, refrattario alle opinioni, Fellini trascina il libro in una fantasmagoria comica e sensuale, così personale e ricca di ricordi, così simile al mondo di sogno delle sue pellicole. Ci sono Rimini scomparsa nella nebbia, il circo e via Veneto. Ci sono Nino Rota, Ennio Flaiano e Marcello Mastroianni. Ci sono le minute osservazioni di un regista su un reale che ai suoi occhi appare velato di mistero, simile a un set con ristoranti vuoti e chiese deserte, popolato da clown, cialtroni e prostitute. «Un happening continuo fra la vita e la rappresentazione della vita», questo sono i film di Fellini. Film che qui scorrono a uno a uno: "I Vitelloni", "La strada" profonda e oscura, "Le notti di Cabiria" sfuggite alla censura, "8 1/2" tortuoso e cangiante. E con loro i registi più amati: il rituale e magico Kurosawa, il cinema puro di John Ford, l'incantevole Bufluel. "Sul cinema" è un dialogo che corre sui fili sospesi della fantasticheria e della memoria, riuscendo nondimeno ad affacciarsi sull'ignoto, sull'ingannevole limite della realtà, e a riconsegnare la voce di un regista che ha vissuto la vita e l'arte come un profondissimo scherzo.
La memoria negli occhi. Boleslaw Matuszewski: un pioniere del cinema
Giovanni Grazzini
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 1999
pagine: 120
Il volume, che rappresenta una novità assoluta nell'editoria cinematografica, traccia un profilo della vita e del pensiero del polacco Boleslav Matuszewski, noto finora soprattutto ai cultori del cinema delle origini, offrendo al lettore italiano la prima edizione integrale dei suoi testi, corredata di note storiche e filologiche. Matuszewski fu un sorprendente innovatore, per certi aspetti più lungimirante dei fratelli Lumière; viaggiò in tutta Europa fotografando e filmando personaggi ed eventi di grande rilievo: lo zar Nicola II e la sua famiglia, la Conferenza dell'Aja del 1899, interventi chirurgici e varie scene d'attualità; teorizzò per primo l'uso del cinema come fonte inedita della storia e lo esaltò come strumento d'informazione culturale e scientifica, in polemica con quanti lo riducevano a una forma di spettacolo per il popolo. Con un'intuizione geniale per i suoi tempi, lanciò l'idea delle cineteche e del deposito obbligatorio dei film negli archivi pubblici, e fu il primo anche a difendere la professione dei cinereporter.