Libri di Giorgio Bona
Ciao, Trotzkij
Giorgio Bona
Libro: Libro in brossura
editore: Controluce (Nardò)
anno edizione: 2017
pagine: 98
I racconti che Giorgio Bona ha raccolto in questo volume possiedono tutti il tratto comune della frase breve e pregna di senso, del dire tanto con poco. I racconti "piemontesi" della raccolta sembrano quelli sui pionieri americani, arrivano direttamente da un mondo caotico e mitico, popolato da contadini parsimoniosi e grandi lavoratori, taciturni, ossessionati dai soldi e dal sesso, dalle infedeltà che in un mondo così naturale arrivano e si consumano con le stagioni. Dalla battaglia di Marengo del 1800 agli scontri sindacali durante il Fascio, Bona ci conduce attraverso una campagna piemontese affollata di fantasmi, di miseria, di animali da vendere e a cui badare, di terra da coltivare. La lingua è un italiano secco e preciso, improvvisamente assalito, qua e là, da frasi in alessandrino, il dialetto piemontese più difficile da capire dai piemontesi stessi. Questa scelta è però obbligata: le storie che vengono raccontate non possono letteralmente fare a meno di possedere una percentuale di selvatichezza non aggiustata, premoderna.
La lingua dimenticata della cometa
Giorgio Bona
Libro: Copertina morbida
editore: Il Molo
anno edizione: 2007
pagine: 198
L'allungo del mezzofondista
Giorgio Bona
Libro
editore: Iris 4
anno edizione: 2011
pagine: 120
Emil corre, si allena, vince. Bravura o doping? Emil pensa a sé, alla sua vita, agli affetti. Quale la linea di confine che separa l'atleta dall'uomo? Allenamenti estenuanti, lacrime e sangue da versare, ritmi gara da sostenere che si alternano incalzanti alle vicissitudini del privato. Moglie, amante, allenatore, genitori. Un universo da cui sarebbe forse meglio scappare? Correre lontano e dare a tutti lo stacco come con gli avversari in gara? In entrambi i casi sente il fiato pressante sul collo, digrigna i denti Emil. Riuscirà appropriarsi della vita come gli riesce con la pista? La grinta in pista lascia spazio alla fragilità nella vita?
Il bosco dei baci spenti
Giorgio Bona
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2011
pagine: 176
Alta Val Susa. 1948. In un crepaccio viene trovato un cadavere, ormai irriconoscibile. Poco tempo prima, da Salbertrand, sono scomparse due persone: un uomo e una donna. Uno è Giuseppe, Bepi, scampato miracolosamente dalla campagna di Russia e tornato con l'animo carico di rancori e di segreti. La donna è la suocera, Gisella, pettegola e frivola. Prima della chiamata alle armi, Giuseppe si unisce in matrimonio con Bianca. Sono i genitori dei due ragazzi a tirare le fila, convogliandoli verso un'unione che non li convince appieno. Giuseppe è il più diffidente e sembra fiutare qualcosa che non scorre per il verso giusto. Lei si mostra più accomodante, apparentemente fa andare bene le cose soltanto per accontentare la madre. Il racconto si snoda tra flashback e voci in presa diretta, seguendo la pista dell'indagine. I luoghi sono quelli indomiti e selvaggi intorno a Salbertrand, in Val Susa, e in questo scenario Bona ci racconta il dramma degli inganni: amore, fiducia, incoscienza, tradimenti, sparizioni, omicidi, dove la trama si complica e si tesse di intrigo e di mistero.
Sangue di tutti noi
Giorgio Bona
Libro: Copertina morbida
editore: Scritturapura Casa Editrice
anno edizione: 2012
pagine: 164
"Giorgio Bona ha scritto un libro scomodo, scomodissimo. Non è un vero romanzo, anche se ne ha la forma. Non è un saggio, che non avrebbe avuto altrettanta espressività umana e morale. È un testo di controinformazione narrativa, non saprei in quale altro modo definirlo. La Resistenza non è stata come ce l'hanno raccontata prima gli apologeti vicini al PCI, poi, in senso contrario, i revisionisti. È scomparso nel nulla tutto un filone antifascista che professava convinzioni eretiche: anarchici, militanti di Stella Rossa (Torino) o di Bandiera Rossa (Roma), bordighisti, socialisti massimalisti, trotskisti. La storia cruda e drammatica della progressiva denigrazione di Mario Acquaviva, militante del Partito Comunista Internazionalista, fino al suo assassinio, subito dopo la Liberazione, è emblematica di tante altre storie. Da sempre gli stalinisti, anche dopo aver cambiato pelle, casacca e ideologia, hanno trattato i rivali a sinistra da fascisti e provocatori. "Pidocchi nella criniera di un cavallo di razza", disse qualcuno. Con lo stile secco adatto al tema, Giorgio Bona ci rammenta questa costante comportamentale, ancora oggi all'opera." (Valerio Evangelisti)
Tav noir
Giorgio Bona
Libro
editore: Eclissi
anno edizione: 2017
pagine: 306
Durante un attentato ai cantieri dell'Alta Velocità in Val di Susa qualcosa va storto e muore un addetto alla sorveglianza. L'accusa di omicidio ricade su due attivisti del fronte antagonista della frangia più estrema e costoro, per fuggire a una serrata caccia all'uomo, intraprenderanno l'aspra e dura strada della latitanza. Il Commissario incaricato del caso, insofferente della disciplina e delle regole, si trova coinvolto nell'indagine più complicata e più imbarazzante della sua vita, perché una dei due fuggiaschi, ricercata come una pericolosa terrorista, è sua nipote.
Volevo soltanto salvare le mie parole
Giorgio Bona
Libro: Libro in brossura
editore: Arkadia
anno edizione: 2025
pagine: 204
Una prosa che scende nell’inferno del poeta russo Osip Mandel’stam, attingendo al dramma dell’esistenza con una lingua che si muove tra i suoi versi, bellissimi e intensi, che il poeta ha regalato al mondo pur messo in ginocchio dinnanzi alla storia. “Avrai soltanto il mio cadavere, la mia poesia sarà più forte di te”. Questa è la risposta che rivolgerà a Stalin quando sarà oramai minato nel corpo e nella mente e perduto in un labirinto di ossessioni, ricordi e fantasmi che affollano i suoi pensieri. La poesia si salva, il poeta sprofonda nel baratro. Sono gli ultimi mesi, Osip Mandel’stam vive sull’orlo della fame, segnato dal dramma della deportazione. Sorretto dalla moglie Nadežda, che cercherà con la forza della memoria di fare di quei versi una cassaforte dentro di sé per salvarli dall’oblio postumo, entriamo nel microcosmo della vita letteraria di quel periodo con intellettuali che al nemico del regime negano anche il minimo sostegno e altri, pochissimi, che all’amico perseguitato e in miseria cercano di dare aiuto. Il dramma di un’epoca, nel passaggio dall’entusiasmo rivoluzionario all’ansia quotidiana di una vita emarginata con l’angoscia e il terrore del sospetto, dove anche il più caro amico, il vicino di casa, può tradire dentro un sistema che colpisce a casaccio e può prendere chiunque.
Le cicale cantano nel nostro silenzio
Giorgio Bona
Libro: Libro in brossura
editore: A & B
anno edizione: 2019
pagine: 183
Lo scenario in cui si svolge "Le cicale cantano nel nostro silenzio" è parte della storia nazionale. Figura reale e storica è Modesto Cugnoglio, l'"avvocato dei contadini", fondatore del giornale "La Risaia", deputato socialista. Vero è 'l Biundin alias Francesco Demichelis, bandito sociale che animò con le sue scorribande le campagne vercellesi. Vero soprattutto è il grande sciopero del maggio-giugno 1906 con al centro le mondine, che dopo giornate memorabili, con gli squadroni di cavalleria contrapposti alle scioperanti e i cortei che attraversavano la tranquilla città di Vercelli, impose alla fine, vincente, le 8 ore. E vere sono le condizioni della manodopera, soprattutto di quella femminile, la fatica bestiale del lavoro, la prepotenza dei padroni, dei fittavoli, che si consideravano ancora signori incontrastati su una popolazione in stato servile.
Da qui all'Eternit. Il romanzo sull'amianto a Casale Monferrato
Giorgio Bona
Libro: Copertina morbida
editore: Scritturapura Casa Editrice
anno edizione: 2021
pagine: 146
Anni '80, Casale Monferrato: "ecco a voi la pietra artificiale!". La pubblicità vendeva a tutti il materiale del futuro: l'amianto. I bambini lo usavano per costruirsi le capanne, i grandi per recintare gli orti e in tanti ne avevano approfittato per fabbricarsi casette abusive in riva al Po. La grande scritta "Eternit" in rosso su fondo giallo campeggiava come un vanto sul muro dello stabilimento. Ma l'erba sul cigli della strada aveva la tinta del fango ed era l'inizio di una tragedia. Il sindaco si accorge per primo che tocca prendere una decisione dolorosa ma necessaria. Intanto Piergiorgio corre in riva al fiume, vuole andare alle Olimpiadi...
Fiabe dai Carpazi a Vladivostok
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2022
pagine: 152
Nell’ampio orizzonte geografico compreso fra i Carpazi e Vladivostok, sono racchiuse storie di popoli dei quali l’Occidente ha a lungo ignorato l’esistenza, ma soprattutto convivono due civiltà come quella europea e quella asiatica, lontane e profondamente diverse fra loro. In questa raccolta di fiabe, però, quella fra Occidente e Oriente si mostra non come una linea di divisione, bensì come un ponte, lo spazio comune in cui mentalità e culture diverse si avvicinano e si fondono, con tenacia e vigore. Al centro di ogni fiaba, ci sono personaggi che con le loro vicende fanno riflettere su sentimenti universali, sulla gioia, sul dolore, sulla speranza di migliorare il proprio destino. E nella dura lotta per la sopravvivenza a vincere sempre sono astuzia e lealtà.