Libri di Gianni Varani

Eva non parla. Eva fatica a respirare. Da 17 anni. Eva è aggrappata alla vita con un filo sottile e molti marchingegni. I medici che l’hanno curata fin dall’inizio avevano sentenziato che non sarebbe sopravvissuta che pochi mesi. Ha appena compiuto 17 anni e frequenta a distanza, con un percorso tutto suo, la scuola. C’è in Eva un attaccamento alla vita e una battaglia perenne e imprevedibile. Attorno a lei ruotano altri sette fratelli, oltre al padre e alla madre. Ma sono molti di più quelli che l’hanno incontrata e forse amata. In qualche modo hanno convissuto con Eva e con gli abitanti della sua cittadella: ex prostitute, rom, tossicodipendenti, ex carcerati, senzacasa, depressi. C’è chi torna spesso a trovarla, credenti e miscredenti, sacerdoti o tanti semplici amici. Eppure Eva non parla, non può muoversi dal suo lettino spaziale, è sempre sul limitare tra la vita e la morte. Una storia di accoglienza e rispetto per la vita con protagonista una famiglia pronta ad aprire la porta senza preavviso a chi bussa disperato o semplicemente affamato. Prefazione di Matteo Maria Zuppi.

È un fantasma ad aver suggerito il racconto che dà il titolo a questa pubblicazione. Apparso in una notte di primavera all'autore, rubandogli il sonno, gli ha riportato alla mente la canzone che Francesco Guccini trasse da un versetto biblico: Shomér, Ma Mi-Llailah? Sentinella, quanto resta della notte? La risposta a quell'antica domanda ebraica, Varani cerca di offrirla nei racconti ispirati dal suo percorso esistenziale, dalle sue radici familiari e popolari, riscoprendo personalità come Guareschi - in "C'era prima lui" - o narrandoci del suo incontro con Francesco Ricci ed Enzo Piccinini, figli appassionati della stessa terra dell'autore e protagonisti de "La cicatrice e la profezia". È grazie a queste presenze e al fantasma di quella notte che Varani vuole suggerire, in queste pagine, che il buio non è l'ultima parola sulle nostre esistenze.