Libri di Gianluca Genovese
Benedetto Croce e la cultura del Rinascimento. Atti del Convegno internazionale di studi (Napoli, 30 marzo 2023)
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 178
Con libri vasti e organici quali Poesia popolare e poesia d’arte e Poeti e scrittori del pieno e del tardo Rinascimento, Benedetto Croce ridisegnò il canone della letteratura del Cinquecento. Gli studiosi vi trovarono sia saggi apripista ai quali si deve la rinnovata fortuna critica – anche internazionale – di autori come Pietro Aretino, Anton Francesco Doni, Tommaso Garzoni, Paolo Giovio, sia un’innovativa attenzione alla geografia della letteratura, con le ricostruzioni delle reti culturali dei letterati-poeti del Veneto e dell’Italia meridionale. Nel contempo un pubblico ampio poté leggere per la prima volta pagine importanti e «vive» di testi sconosciuti o molto rari. Il Convegno organizzato a Napoli dalla Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, di cui si pubblicano ora gli Atti, ha posto l’accento su questo versante molto ricco eppure spesso trascurato dell’opera del filosofo e critico, in occasione della pubblicazione, nell’Edizione nazionale, dei tre volumi di Poeti e scrittori del pieno e del tardo Rinascimento, che danno forma compiuta alle ricerche cui Croce si dedicò con continuità dalla fine degli anni Trenta e sino agli ultimi giorni della sua vita. L’articolato panorama – critico, esegetico, di storia della ricezione e della cultura – delineato in questo volume intende contribuire all’avvio di una nuova stagione di studi capace di misurare in tutta la sua portata l’impatto delle indagini crociane per la conoscenza e l’interpretazione di «quel gran momento della vita europea» che fu il Rinascimento.
Letteratura e arti visive nel Rinascimento
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2019
pagine: 341
Il libro affronta i principali snodi storico-concettuali della civiltà del Rinascimento da un punto di vista privilegiato: le numerose e varie occasioni d’incontro tra parole e immagini. L’intreccio fra componente visiva e codice linguistico caratterizza infatti molte delle forme più innovative e sorprendenti della produzione culturale cinquecentesca (dalle scritture ecfrastiche ai repertori iconologici, dall’autobiografia degli artisti al libro illustrato), ponendosi al centro della riflessione teorica e della pratica di artisti e scrittori (o artisti-scrittori) quali Alberti, Leonardo, Aretino, Cellini, Vasari, Michelangelo, Ariosto e Tasso. Dall’interazione, in una prospettiva transdisciplinare, degli strumenti e dei metodi della storia della cultura letteraria e artistica, della filologia, dei visual studies, emerge il quadro ricco e variegato di un’esperienza chiave della stagione umanistico-rinascimentale, che considerava l’immagine non un oggetto inerte della contemplazione disinteressata ma, in simbiosi con la parola, un corpo vivente capace di incantare e di ferire, di creare conoscenza e di muovere all’azione.
Le vie del «Furioso»
Gianluca Genovese
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2017
pagine: 222
Questo libro esplora alcune vie del Furioso, tra il Cinquecento e l’Ottocento, che sono state poco battute, ma non perché interrotte o periferiche; al contrario, ciascuna di esse ha segnato la storia del «meraviglioso poema», incidendo spesso nella storia della cultura tout court. La ricerca si inscrive in un orizzonte ulteriore degli studi ariosteschi. Dopo le indagini esaustive che hanno stabilizzato la figura dell’Ariosto classico, da alcuni anni l’interesse sembra infatti essersi rivolto a definire i mille volti di un complementare e sorprendente Ariosto pop, svelando la persistente vitalità dell’immaginario dell’Orlando Furioso nelle arti visive, nella musica, al cinema e in televisione, fino alla saga più amata dalla Millennial Generation, quella di Harry Potter. Dai primi vocabolari e rimari alle tramutazioni, dai capitoli apologetici ai «capricci» musicali, dalle feste rivoluzionarie alle manipolazioni ottocentesche per la scuola: nel susseguirsi di figure e di testi solo in apparenza marginali, si delinea una storia e geografia della ricezione del “Furioso” molto più articolata, ben oltre le forme esplicite del commento e dell'allegoria, restituendo la fisionomia di vere e pro rie comunità di riscrittori.
La lettera oltre il genere. Il libro delle lettere, dall'Aretino al Doni, e le origini dell'autobiografia moderna
Gianluca Genovese
Libro: Libro in brossura
editore: Antenore
anno edizione: 2009
pagine: 302
Blaise Pascal sosteneva che ciò che di "cattivo" c'era in Montaigne era che "raccontava troppe storielle e che parlava troppo di sé". Un simile "divieto" si ritrova in Aristotele, nel "Vecchio Testamento" e nel "Convivio" dantesco: "parlare alcuno di sé medesimo pare non licito". In un primo tempo ai margini della letteratura, l'autobiografia si è poi affermata e diffusa. È un mutamento storico-culturale: gli "Essais" considerati l'archetipo di una concezione moderna dell'autobiografia propongono una nuova declinazione del Sé, per noi oggi epistologicamente acquisita. In questo percorso, che ruolo hanno giocato i "libri di lettere" del Cinquecento italiano della biblioteca di Montaigne? Gianluca Genovese attraverso i testi di Pietro Aretino, Niccolò Martelli, Niccolò Franco, Anton Francesco Doni e Tommaso Campanella vuole offrire sulla questione alcune risposte implicanti nuovi interrogativi.