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Libri di Gian Luigi Beccaria

La guerra e gli asfodeli. Romanzo e vocazione epica di Beppe Fenoglio

La guerra e gli asfodeli. Romanzo e vocazione epica di Beppe Fenoglio

Gian Luigi Beccaria

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 112

Fenoglio, il meno formalista tra i prosatori del Novecento, è stato quello più di tutti teso alla ricerca di uno stile. Il suo viaggio dentro e verso una dura, scolpita e corposa lingua approda a un italiano acuminato, scarnificato, essenziale, eppure ebbro di ribollente maestà. Ossessionato dal sospetto verso la parola, dal timore del "mediocre" e della facilità narrativa, Fenoglio insegue, nelle due redazioni del Partigiano Johnny, un suo sogno formale: l'alta gravità dell'inarrivabile sublime. Sul “caso Fenoglio” fiumi d'inchiostro sono stati versati da critici e filologi, ma problemi – sacrosanti – di date, inchiostri, varianti, note in margine hanno preso a lungo il sopravvento, dilagando sulla sua pagina al punto da offuscare anche gli splendori di un romanzo d'eccezione che ha saputo sublimare la cronaca, e volgersi ai problemi ultimi: gli interrogativi del destino, la morte, la violenza, il bene e il male, la libertà, la pace.
16,00

Guerra e gli asfodeli

Guerra e gli asfodeli

Gian Luigi Beccaria

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2013

10,00

Alti su di me. Maestri e metodi, testi e ricordi

Alti su di me. Maestri e metodi, testi e ricordi

Gian Luigi Beccaria

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2013

pagine: VI-269

Un profondo coinvolgimento intellettuale e affettivo tiene insieme le pagine di questo libro fondato sulla fedeltà e l'amicizia. L'autore racconta qualcosa di se stesso mentre racconta la storia degli altri, il mondo universitario in cui si è formato e impegnato: maestri e compagni, fervide stagioni di dibattiti sulla critica e la linguistica, sul rinnovamento dei metodi, e le letture, l'attività didattica, i seminari interdisciplinari di cui resta qui traccia, le ricerche comuni di commento ai testi, da Dante e Petrarca ad Alfieri e Pavese. Senza smarrimenti e nostalgie di fronte alle cose che cambiano e che tanto sono cambiate rispetto agli anni qui rievocati (i Sessanta-Ottanta del secolo scorso, quando le discipline umanistiche ancora occupavano in Italia un evidente primato culturale), l'autore tende a far risaltare alcune costanti: come nella lingua letteraria il già scritto prevalga sulle variabili dell'invenzione, e come i testi collocati entro una fitta rete di richiami, di citazioni e riusi svelino più a fondo le loro strutture.
22,00

Mia lingua italiana. Per i 150 anni dell'unità nazionale

Mia lingua italiana. Per i 150 anni dell'unità nazionale

Gian Luigi Beccaria

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2011

pagine: 87

Quante sono state le mancanze e i ritardi nel processo, forse non del tutto ancora riuscito, che ha portato l'Italia a essere una nazione unita giusto centocinquanta anni fa? Ma se l'Italia è giovane e fragile, l'italiano è una lingua che trova la sua forza e la sua ricchezza in una fulgida tradizione letteraria, una lingua che ci ha insegnato cosa significasse essere italiani, e non soltanto fiorentini o lombardi, piemontesi o siciliani. Le diversità sarebbero rimaste tali se non ci fossimo confrontati e uniti sotto il segno di una lingua comune. Gian Luigi Beccaria percorre con passo leggero la storia delle patrie lettere con l'obiettivo di mostrare che le radici del nostro paese affondano innanzitutto nella continuità e nella durata di una lingua, nei grandi capolavori del passato, nella ricchezza dello scambio tra la lingua colta e i dialetti materni.
10,00

Il mare in un imbuto. Dove va la lingua italiana

Il mare in un imbuto. Dove va la lingua italiana

Gian Luigi Beccaria

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2010

pagine: 239

"Che lingua fa", dove sta andando l'italiano? Come si parla, come si scrive? Si governa male la sintassi, si fanno errori marchiani di ortografia. Il mare della nostra ricca, duttile, stratificata, bellissima lingua, si dissecca spesso nelle strettoie di rigagnoli magri. Nello stesso tempo molti settori stanno imboccando le vie opposte dell'enfasi, dove un italiano ipereccitato strafa e stradice. Anche la stessa "fonografia realistica" che riscontriamo nella narrativa, nei nostri romanzi che simulano tutti allo stesso modo il parlato, comincia a mostrarsi eccessiva. Meglio potare il troppo e lo spreco, riuscire a "far passare il mare in un imbuto", diceva Calvino, fissare un onesto numero di mezzi espressivi e con quelli cercare di dire qualcosa di meno generico, più ricco e complesso. Nel libro largo spazio è dedicato alla grammatica, ai dubbi quotidiani di lingua, ai momenti di "rigidezza" della norma e ai momenti di "libertà" dell'uso. E intanto si mettono in rilievo gli inganni e i sortilegi della parola, eufemismi e falsità, equivoci, etimi e storie curiose, locuzioni idiomatiche vive o malvive, parole perdute, percorsi e prospettive dell'italiano contemporaneo, contatti con altre lingue, l'anglomania in corso, le polemiche e i dibattiti attuali su lingua e dialetto, i linguaggi settoriali, dal politico allo sportivo alle parole dei giovani; infine i libri, la poesia e la prosa, il leggere e lo scrivere.
18,00

Tra le pieghe delle parole. Lingua storia cultura

Tra le pieghe delle parole. Lingua storia cultura

Gian Luigi Beccaria

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2008

pagine: 230

Perché chiamiamo Oscar la statuetta d'oro e croissant il cornetto a forma di mezzaluna? E dove hanno avuto origine espressioni come: "Cavarsela per il rotto della cuffia" o "Allevare una serpe in seno" o "Fare la gatta morta"? Perché il luogo dove abitiamo porta quel nome, e qual'è l'origine dei nostri cognomi? In essi c'è sempre traccia evidente e duratura del passato. Anche i nomi di inventori, viaggiatori, scienziati, legati alle loro scoperte, sopravvivono come termini d'uso comune: mansarda, biro, bignami, magnolia ecc. La lingua nomina quel che siamo, giudica il diverso, lo straniero, genera un cumulo di "parole contro", testimonia distacchi culturali e differenti punti di vista. Ogni scelta linguistica, ogni parola-chiave che in determinati momenti storici è diventata una sorta di parola-bandiera, si fa strumento per sistemare il mondo circostante. La lingua testimonia cosi le stratificazioni del tempo, protrae nel presente immagini e pareri condivisi e sedimentati nei modelli sociali e culturali del passato.
12,00

I nomi del mondo

I nomi del mondo

Gian Luigi Beccaria

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2000

La ricerca di Beccaria esibisce un'impressionante messe di spogli linguistici, eppure in tanto affolamento ciò che alla fine resta non sono le classificazioni del tecnico, ma la pietas del memoratore. Attraverso i nomi del mondo affiorano supersitzioni e credenze secolari che hanno fatto sedimentare un repertorio ricchissimo di parole-spia, "fossili" che testimoniano le esperienze dei nostri antenati e che risuonano ancora vivaci, continuando a dare un senso a quel che ci circonda.
11,36

In contrattempo. Un elogio della lentezza

In contrattempo. Un elogio della lentezza

Gian Luigi Beccaria

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2022

pagine: 120

Questo è un elogio della lentezza, intesa come elogio della lettura e della scrittura attenta. Se scrivere è indugio intorno al «fare», e leggere un restare in totale compagnia di se stessi, percorrendo un percorso individuale, il testo in quanto oggetto privilegiato deve di conseguenza assorbire ogni attenzione. E l'attenzione e l'indugio sono virtù da coltivare per i loro effetti positivi soprattutto in un'età come la nostra, l'età della velocità. E la velocità porta con sé, insieme ai notevoli agi, un'erosione culturale di cui ancora non siamo in grado di valutare le conseguenze.
12,00

Misticanze. Parole del gusto, linguaggi del cibo

Misticanze. Parole del gusto, linguaggi del cibo

Gian Luigi Beccaria

Libro: Copertina morbida

editore: Garzanti

anno edizione: 2011

pagine: 232

La cucina ha scatenato da sempre invenzioni e fantasie, sorpresa e spettacolo. Il cibo è nomenclatura, varianti, ricchezze verbali. Contrassegna identità culturali, religiose, di classe, è prescrizione, divieto, comportamento. Intorno a questi temi Gian Luigi Beccaria, infaticabile esploratore della lingua e della letteratura (da Cervantes a Gadda, da Folengo a Joyce, da Belli a Calvino), mette in tavola gran messe di parole del cibo e intorno al cibo, attraverso un viaggio compiuto tra la selva dei nomi regionali e le mille varianti dialettali, tra i nomi del pane, le denominazioni locali dei dolci e i cibi di strada, tra i nomi dei frutti, delle carni, e i nomi di vini e vitigni, rari, recuperati, scomparsi... Il tutto ricomposto in saporite e imprevedibili "Misticanze", in pagine di festa, di colori, profumi, sapori, piaceri.
10,00

I «mestieri» di Primo Levi

I «mestieri» di Primo Levi

Gian Luigi Beccaria

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2020

pagine: 144

Un'analisi letteraria, avvincente nella lettura e divertente nel contenuto, che intreccia in modo abile e lineare i testi dello scrittore e gli interventi di critica, e dentro cui perdersi alla ricerca di un narratore capace di uno scambio di sensi con il lettore. Con l'originalità e la cordialità ben nota, il linguista Gian Luigi Beccaria guida il lettore alla scoperta del «sorridente» mestiere ufficioso dell'autore di 'Se questo è un uomo'. Il mescolarsi di chimica e di scrittura troverà nel Sistema periodico una miracolosa soluzione, quando «le cose della tecnica» sono viste «con l'occhio del letterato, e le lettere con l'occhio del tecnico».
12,00

Parole per... leggere, pensare, comunicare, scrivere. Grammatica. Per la Scuola media
35,20

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