Libri di Giampaolo Nonnis
I tre mesi che sconvolsero l'Italia. Luglio-settembre 1943: documenti inediti dei Servizi di Informazione Militare italiani
Giuseppe Luigi Nonnis, Giampaolo Nonnis
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Arkadia
anno edizione: 2013
pagine: 320
Salvati in modo fortunoso dopo l'8 settembre 1943, i 65 fascicoli del Servizio di Informazioni Militare italiani, sezione Resoconti Stampa Estera (RSE),rappresentano un documento unico che aiutano a comprendere l'evolversi delle vicende belliche e dell'armistizio che condussero l'Italia al disastro. Nascosti e conservati per sessant'anni, i fascicoli coprono un arco che abbraccia il periodo tra il 3 luglio e il 7 settembre 1943 e riferiscono ampiamente senza filtri e censure ciò che la stampa estera pensava della guerra degli italiani. Il saggio si compone di una prima parte che riassume cronologicamente la cronaca di quei mesi drammatici, in base anche ai RSE. Nella seconda parte invece vengono illustrati a tutto tondo i protagonisti di quelle giornate convulse: il Re, il Duce, i gerarchi, i militari. Nella terza parte del volume è pubblicata la testimonianza di colui che salvò dalla distruzione i preziosi documenti del SIM. Il saggio è completato da un CD che contiene tutti i documenti.
Linea 3. Un quaderno trovato sul bus
Giampaolo Nonnis
Libro
editore: Aipsa
anno edizione: 2013
pagine: 192
"Sono stato più fortunato di Miguel de Cervantes Saavedra: non ho dovuto sborsare neppure un centesimo per il mio quaderno manoscritto, né ho dovuto cercare un arabo "convertito" e ospitarlo in casa mia perché lo traducesse. Il mio manoscritto non ha la comicità sublime del "El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha". Non ha la serietà del manoscritto trovato da Alessandro Manzoni e dei "Promessi sposi" non ha la storia, l'ironia e la forma dell'italiano risciacquato in Arno. Non sono dovuto scappare da Praga, arrivare a Vienna, avere il cuore vuoto sul Danubio, pescare a Buenos Aires un'opera in latino secentesco frutto di una traduzione dal neogotico francese di un testo latino scritto da monaco tedesco sul finire del '300. No! Non sono un erudito scienziato come Umberto Eco, che intitola il suo affresco medioevale "Il nome della rosa". Ho solo trovato, sotto un sedile del bus della Linea 3, un quadernone a quadretti".