Libri di Geppino Buonomo
La chiesa di Sant’Antonio abate a Teano. Storia, arte e culto antoniano
Geppino Buonomo, Anna Delle Foglie
Libro: Libro rilegato
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2023
pagine: 112
I primi due capitoli a cura di Geppino Buonomo sono dedicati ad un inquadramento storico dell’antica città di Teano. Viene poi delineata la storia della chiesa di Sant’Antonio abate, considerando il culto del santo eremita che, come il fuoco ardente, è oggi ancora vivo a Teano nelle forme della devozione popolare a testimonianza di un forte legame che, attraversando indenne i secoli, ha unito il santo e la città tra storia, spiritualità e arte. Il terzo e quarto capitolo, a cura di Anna Delle Foglie, sono dedicati ad una indagine mirata sulle testimonianze storiche circa la presenza dell’Ordine degli antoniani a Teano, considerando i legami con la precettoria di Napoli che aveva sede nella chiesa di Sant’Antonio abate a Foria. Infine lo studio del ciclo degli affreschi dell’abside propone la ricostruzione di una narrazione artistica resa di fatto frammentaria dalla perdita dei diversi episodi dedicati alla Vita Antonii grazie a un attento studio iconografico e a un lavoro di comparazione tra il ciclo di Teano con altri esempi di cicli di affreschi che, tra la fine del Trecento e i primi decenni del Quattrocento, narrano le straordinarie gesta dell’eremita.
Letino. I dipinti di Santa Matia a Castello. Rapporto tra arte e transumanza
Geppino Buonomo
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2009
pagine: 132
Nel castello di Letino, nella chiesa dedicata alla Vergine, in un suggestivo tempio appena uscito dal restauro, ci sono sei altari di pietra e ciascuno reca un dipinto su rame, variamente montato. Tutti gli altari datano tra la fine del diciasettesimo secolo e l'inizio del diciottesimo. Sul piano artistico si ravvisa una notevole diversità tra le opere. Talune sono di chiara impronta popolare. Ma due di esse hanno il tratto di una mano sicura, paiono rimandare a conosciute scuole del tessuto artistico partenopeo e forse d'oltre, è difficile dire. Notevoli sono nella loro semplicità gli altari marmorei e tarsiati. Perchè quei dipinti? A quale cultura o circostanza storiche e religiose possono ascriversi, al di là dei soggetti e dello stesso connotato dello stile? Geppino avanza alcune ipotesi, partendo dallo studio dei santi e da una seria, talora ardita, ma suggestiva analisi dei particolari iconografici. Si rifà ad una tradizione che rimanda ai cammini pastorali della transumanza, di cui rilegge suggestivamente i percorsi a cavallo degli Appennini, tra Adriatico e Tirreno.