Libri di G. Frasca
Teologia dell'evento mistico
G. Frasca
Libro
editore: Centro Volontari Sofferenza
anno edizione: 2024
Non ardeva forse il nostro cuore
G. Frasca
Libro
editore: Centro Volontari Sofferenza
anno edizione: 2017
L'arte del cinema. Scritti teorici e riflessioni didattiche
Lev Kulesov
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2016
pagine: 95
Da sempre ricordato nella storia del cinema soltanto per la sua celebre teoria sul montaggio, Lev Kulesov è stato uno dei primi teorici dell'estetica del cinema, un regista capace di applicare le sue fertili osservazioni alla messa in scena e un raffinato insegnante, alla cui scuola si sono formati alcuni dei più importanti registi del cinema sovietico, come Pudovkin e, seppur per un breve periodo, Ejzenstejn. Kulesov però non è stato solo il suo "effetto" di montaggio. Nei suoi scritti infatti ha affrontato con sorprendente lungimiranza le potenzialità espressive e le peculiarità o linguistiche del cinema, fino a stilarne una sorta di vasto vademecum da applicare alle sue stesse opere, intese come cine-saggi del proprio pensiero. Teorie che ha contemporaneamente diffuso tra i suoi attenti e talentuosi allievi. Dalla dettagliata costruziohe delle singole inquadrature ai consigli pratici agli operatori di ripresa, dall'acculato lavoro espressivo sull'attore alla modalità di utilizzo delle parole nelle didascalie, dalla progettazione geometrica dello spazio scenico a un utilizzo produttivo del montaggio, che nel suo dinamismo assume la lezione del cinema americano e del suo primo grande esponente, David Wark Griffith: Kulesov analizza tutte le eventualità di realizzazione, le discute, ne fornisce-regole e procedure con lo scopo di trasmetterle a una cinematografia sovietica agli albori e ancora troppo acerba rispetto agli scintillanti modelli guardati come inevitabile riferimento.
Nero chiaro. Lo spazio beckettiano e le messe in scena di Giancarlo Cauteruccio
Libro: Libro rilegato
editore: Editoria & Spettacolo
anno edizione: 2010
pagine: 204
Nero chiaro è un ossimoro, una idea di colore materico che non è un colore ma una forma, un libro che si affida al fiato vitale di un regista maestro della sperimentazione teatrale italiana che "sprofonda" nell'autore irlandese sempre amato, nel cruccio delle sue visioni metafisiche e nella densità di una poesia estrema diventate spettacoli esemplari. Testi, materiali, note di regia, immagini e approfondimenti raccontano Beckett in Italia attraverso la visionarietà della compagnia Krypton, le tragiche e surreali maschere di Cauteruccio & Co capaci di costruire un immaginario diventato ormai logo d'autore. Ci guidano con mano ferma in questo percorso di scritture che si sovrappongono gli studiosi Alfonso Amendola, Gabriele Frasca e Antonio Iannotta, curatori del volume.
Essere ottimista è da criminali. Una conversazione televisiva su Beckett
Theodor W. Adorno
Libro: Libro in brossura
editore: L'Ancora del Mediterraneo
anno edizione: 2011
pagine: 110
Una straordinaria quanto (oggi) impensabile trasmissione televisiva andata in onda nel fatidico 1968 nella Repubblica federale tedesca, a commentare, spiegare, diffondere, difendere, spalleggiare, contrastare, condividere l'opera di Samuel Beckett al di là del muro. Un Theodor W. Adorno (in dialogo con Martin Esslin ed Ernst Fischer) scatenato contro i dogmi del rispecchiamento e del realismo a favore dell'unico modo in cui si può fare arte dopo Auschwitz.
In nessun modo ancora
Samuel Beckett
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 98
In "Mal visto mal detto" ("Ill Seen Ill Said") una donna in nero attende la morte in un casotto nel mezzo di una pietraia. "Compagnia" ("Company") è un passo in avanti nell'esplorazione dell'inesplorabile, l'odissea di un autore negli abissi dell'immaginazione creatrice. In "Peggio tutta" ("Worstward Ho") una voce misteriosa parla della fine e della continuità che sta nella fine. Nella seconda sezione il volume raccoglie con il titolo redazionale (ma beckettiano) di "Sussulti" altri tre testi coevi: "Né l'uno nè l'altro", "Fremiti fermi" e "Qual è la parola", l'ultima opera di Samuel Beckett. Anche questi sono testi fatti di bisbigli mormorati: l'ultima frontiera della letteratura, tenebre che Beckett, come sempre, illumina con austera ilarità. La vera conclusione è nell'ultima frase di "Fremiti fermi": "Non importa come non importa dove. Il tempo e il dolore e il cosiddetto sé, tutto alla fine".
Murphy
Samuel Beckett
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2003
pagine: 229
Beckett compose la sua prima opera, "Murphy", nel 1935 ma la pubblicò solo tre anni dopo. La scrisse in inglese perché ancora non si era trasferito in Francia: il francese sarebbe divenuto la sua lingua di elezione quasi un decennio più tardi. Ciò nonostante "Murphy" è conosciuto nella versione francese a cui Beckett collaborò appena. Questa edizione, a cura di Gabriele Frasca, traduce l'originale inglese che ha sostanziali differenze rispetto alla versione francese. La versione francese pareva più debitrice nei confronti di Céline e sacrificava quello stile secco, umoristico e joyciano che è invece una caratteristica precisa del primo Beckett.
Samuel Beckett. Una vita
James Knowlson
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2001
pagine: 876
Knowlson ricostruisce l'esistenza di Beckett a partire dal 1923, anno del suo ingresso al Trinity College di Dublino, chiarendo i burrascosi rapporti dell'autore con la madre, il trauma conseguente alla scomparsa del padre e, soprattutto, la conoscenza di Joyce. E ancora, il trasferimento dello scrittore a Parigi e l'esordio nella multiculturale società letteraria di fine anni Venti, il semestre trascorso nella Germania ormai in mano ai nazisti, l'attività partigiana in Francia, quando la scelta di vivere al di qua della Manica si fece definitiva. E la difficoltà della scrittura parallela inglese e francese, l'Irlanda lontana e la Francia vissuta ogni giorno.