Libri di Fulvio Coltorti
La Mediobanca di Cuccia
Fulvio Coltorti
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2017
pagine: 128
Il racconto dell'ultimo degli uomini di Cuccia e le riflessioni di Franco Amatori, Piero Barucci, Marcello De Cecco Giandomenico Piluso, Giulio Tremonti.
Le grandi imprese nello sviluppo industriale italiano
Fulvio Coltorti
Libro: Libro in brossura
editore: EDUCatt Università Cattolica
anno edizione: 2015
pagine: 222
Beccaria visto da Fulvio e Gabriele Coltorti
Fulvio Coltorti, Gabriele Coltorti
Libro
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2007
pagine: 190
Cesare Beccaria (1738-1794) divenne famoso per il trattato Dei delitti e delle pene, uno scritto di cui viene riconosciuto autore, ma sulla cui formazione ebbero un ruolo importante se non decisivo i fratelli Verri. È invece poco conosciuto come economista nonostante una personalità quale Joseph Schumpeter lo abbia inserito, con Smith e Turgot, in quel triunvirato che nella seconda metà del '700 determinò l'emergere dell'economia politica a scienza autonoma. La sua opera principale, gli Elementi di economia pubblica, anticipò numerosi concetti che gli autori del libro riportano all'attualità, ma non influenzò il pensiero economico del suo tempo; fu infatti pubblicata dieci anni dopo la sua morte, quando ormai la scena era dominata dalla scuola smithiana. Gli Elementi contengono le lezioni di economia pubblica tenute da Beccaria tra il 1769 e il 1771 nelle Scuole Palatine di Milano. Si trattava della seconda cattedra italiana di economia dopo quella fondata a Napoli nel 1754 per il Genovesi; rispetto a questa, tuttavia, essa rispondeva alle finalità edonistiche proprie dell'ultimo cameralismo germanico, che riservava allo Stato un significativo potere d'intervento per garantire il benessere dei cittadini.
Le grandi imprese nello sviluppo industriale italiano
Fulvio Coltorti
Libro: Libro in brossura
editore: EDUCatt Università Cattolica
anno edizione: 2021
pagine: 290
Il volume illustra le dinamiche della grande impresa italiana nel periodo prevalentemente dell'ultimo dopoguerra, richiamando tuttavia alcuni aspetti degli anni precedenti utili alla comprensione del fenomeno. Il "fuoco" dell'analisi è il contributo allo sviluppo e al progresso economico. L'unità di indagine è l'impresa vista non nel suo splendido isolamento fordista, un'ottica nella quale si è a lungo cullata buona parte dell'accademia, ma quale elemento determinante del contesto in cui opera. Le sue interrelazioni riguardano innanzitutto l'assetto istituzionale del Paese e poi i territori, le società locali, i mercati dei beni e della finanza che sono in varia misura modellate da e su di essa.