fbevnts Vendita online di DVD e libri di narrativa, tascabili, per ragazzi, professionali | Libreria Storielleria
Vai al contenuto della pagina

Libri di Francesco Zazzera

Diari di Napoli, il manoscritto di Zazzera e gli omissis inediti svelati. II parte 1617. Volume Vol. 4

Francesco Zazzera, Micco Spadaro

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 134

La cavalleria del principe di Avellino libera Vercelli e Milano ma la bolla del papa a Borgia favorisce usurai, puttane, meretrici e dame in bianco e vesti d'argento: le banche private vengono date in affitto a terzi, l'Ave Grazia Plena è dei Tocco, mentre il collegio dei medici dà lezioni sugli uomini illustri. Tutto il 1617, come abbiamo visto anche nella prima parte, gira intorno a due eventi principali. Uno è la sfida all'armata di Venezia, in un certo senso vinta dai Napoletani e festeggiata con il Carnevale dei grandi, la festa ricreta dal Viceré affinché nobili e popolo scendessero a Piazza Mercato tutti mascherati, quasi a suggellare la sconfitta veneta, che è la vera perdita del dominio sul Mare Adriatico. L'altro evento, che compare in questa seconda parte, va a chiudere il ciclo di un altro scontro, che quello con i Francesi e, in particolare con i Savoia, a cui i Napoletani furono chiamati per dare man forte al Toledo governatore spagnolo di Milano. Agosto si apre con una passeggiata in carrozza a Posillipo. Il Viceré era turbato da una lettera, fatta leggere a tutta la città, con cui gli ambasciatori imperiali offrivano a Venezia la restituzione del bottino napoletano, mentre 2.000 soldati spagnoli sbarcavano a Napoli. L'ira divina non mancò di prendersela calando sulla città tempesta, tuoni e fulmini che colpirono la cupola del tesoro, quella dell'Arcidiocesi appena ristrutturata, facendo saltare dalle mura solo la croce. Brutte notizie giungevano da Vercelli per la morte di quindici ufficiali, fra cui Pimentel, Leyva e Mormile, Titta Griffo; salvo Giovanni Bravo. Il Viceré aumentò feste e commedie, intensificandosi la tresca con Rosinella, e le due nipoti di Cicinella Carafa, però senza far mollare le incursioni dei Napoletani nel Golfo di Venezia, sbarcati a frotte a Trieste, all'incontro con quattro barche armate di Albanesi, ma senza lasciarsi sfuggire il carico d'olio delle due navi verso Ancona, sotto lo sguardo attonito dei veneti, fermi a Capodistria. Intanto a Napoli i cavalieri si prendevano a coltellate, lasciando D'Afflitto, morto a terra, e Reviglioni, additati come spie dei Savoia e artefici del colpo alla banca di Amalfi, e accusati di aver avvelenato gli acquedotti napoletani. In molti partono per Firenze, dove è richiesta cavalleria e fanteria dentro e fuori Napoli. Uno schiavo di Giovanni Simone Polverino accoltella due o tre e anche uno sbirro e il panettiere, finché, preso, è impiccato. Pietro Caravita diventa Consigliere comunale e fa vendere la Banca dei Longo, dopo la morte del titolare mastrodatti, fratello di Carlo e del giudice Aniello, padre del Marchesino fattosi nobile fra i Longhi di Cosenza. Festa delle amazzoni a Palazzo: dodici Dame in bianco con le trenette d'oro e manto d'argento; ballano col gancio la Marchesa della Valle e la contessina Riccarda Fabri. Le migliori vittorie riportate in Lombardia, cioè legate alla liberazione di Vercelli dai Savoia, per riconsegnarla a Milano, e da altre fortunose battaglie fra Pavia e Mantova, che ebbero sicuramente non un solo vincitore, ma di certo un comandante di gran valore, quale il generale della cavalleria Camillo Caracciolo, Principe di Avellino. Il 1617, quindi, passerà agli onori delle cronache non solo per la fine della guerra fra Milano e i Savoia, ma anche per la morte di questo nobile cavaliere, subito dopo la liberazione di Vercelli.
44,00

Diari di Napoli, il manoscritto di Zazzera e gli omissis svelati. II parte 1612. Volume Vol. 2

Francesco Zazzera, Micco Spadaro

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 152

Sono le storie di liti per chi porta l'oro e il cappello di san gennaro, femminicidi dell'avaro col genero e di portocarrero, il tagliateste a corrotti cassieri di reliquie e gioielli poi tutti imbarcati per liberare vercelli dai savoia dei Seggi delle Piazze, liberato Ferrante Venato, Malore del Cardinale Sforza, negozi di Vaaz e del Marchese di Cusano scolare dei Gesuiti, che misero le mani sul panegirico di questo genero di Lazzaro mercante di veli, la vedova di Vicedomini rimaritata al Reggente Barionovi, salumi e formaggi nella dispensa dei galeotti, nozze calabresi alla figlia di Fabrizio Gonzaga col giudice Francesco d'Ocampo, querela fra i fratelli Minutillo per la nipote goduta dal cavalier Contessa con morte per veleno del Conte Sarriano di Casalduni, Marcello Lanfranco commissario di campagna favorito dalla Duchessa di Maddaloni, Cardinal Carafa va a trovare Sforza, il dottore Ottavio Stinca carcerato dal capitan Modarra, festa di Piedigrotta e ballo a palazzo coi Cardinali, ordine per Don Ottavio d'Aragona di far tagliare le orecchie a chi fece fuggire i turchi dalla galea... «Dalla cortesia del virtuoso gentilhuomo Don Antonio Savastano si è ottenuta la presente copia nel 1667 per op[e]ra dell'Ecc[ellen]za pittore Domenico Gargiulo seu Micco Spataro». Ha così inizio il manoscritto, si presume inedito non essendo stata trovata alcuna copia a stampa dell'intera versione originale, ma solo alcuni stralci che vengono messi in discussione e comparati. Gli errori e le cronache trasformate in sunti dagli storici vengono così smascherati e riportata alla realtà la sola cronaca, vera, che è poi quella copiata dallo Spadaro, grazie alla quale crealizzò dipinti fedeli ai fatti pur non avendoli tutti vissuti. Come nello stile di ABE abbiamo lasciato inalterate le cronache, riavviando la collana che descrive cosa successe, anno per anno, a far data, in questo caso dal 1616, senza manipolazioni di sorta. Migliaia di noi, luoghi e fatti sconosciuti che tornano a vivere in queste pagine di storia pura, ma anche quelli noti, arricchiti di particolari inediti, sposalizi, omicidi, banchetti, feste, sconti, sommosse, pianti e risi del popolo napoletano. Questo primo volume tratta: premessa storica di Gregorio Leti: il vicere' che sapeva tutto di tutti, le nove regole da rispettare; introduzione ai ms del copista «A» DIARIO DEL SIGNOR FRANCESCO ZAZZERA, IL PRIMO ANNO DEL DUCA DI OSSUNA - MS INTEGRO; Introduzione ai ms del copista «B», le narrazioni di Francesco Palermo: L'EDIZIONE TRONCA, MONCA E MODIFICATA; introduzione ai ms del copista «C» L'ISTORIA DI NAPOLI DELL'ANONIMO; GLI INSERTI TRATTI DAL MANOSCRITTO INEDITO, prologo sul 1616 I DIURNALI MONCHI DI SCIPIONE GUERRA e ASPETTANDO UN GOVERNO PIENO DI TRAVAGLI: i sei mesi precedenti di tommaso costo, frontespizio del copista di micco spataro, nota dell'autoredi francesco zazzera: DIARIJ DEL GOVERNO DEL DUCA D'OSSUNA DESCRITTI DA FRANCESCO ZAZZERA Il sangue di San Giovanni alle monache di San Ligorio, pre grazia a Comite, il grano fradicio spacciato da Michel Vaaz, ricordo di Tristano Caracciolo, arresto di Ferrante Venato, banchetto regale, panegirico del Marchese di Cusano, arrivo del generale de Else e del Maqueda comandanti della compagnia spagnola, l'arcivescovo Ludovico di Bologna inviato a frenare la guerra coi Savoia, ammanco degli ufficiali del Tribunale, Vittoria de Mendoza amante del Viceré. Monete d'argento per le donne di Chiaia che si scompigliano, in gondola a Posillipo, Michele Vaaz sostenitore del vecchio Viceré, tre tempeste sul ponte del molo, successi di Milano con Toledo in Piemonte, Lorenzo de Franchi avvocato fiscale della Vicaria al posto di Gasparo Saluzzo, la morte del vescovo di Nardò, lezione al comune di Brienza, le guardie regie lasciano Posillipo e tornano a Somma, sacco del ponte donato a marinai e alabardieri. Imbarco di 200 moschettieri col Di Maqueda, 300 nobili cavalieri fra i principi di Stigliano Bisignano, Conca e Avellino.
44,00

Diari di Napoli, il manoscritto di Zazzera e gli omissis inediti svelati. I parte 1617. Volume Vol. 3

Francesco Zazzera, Micco Spadaro

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 178

Sono le storie de: l'Accademia degli Oziosi del Mansi, la spia del Papa, naufragio della flotta, la lite sui resti di Bona Sforza 1200 soldati a Pavia, epidemia dalla Grecia: niente carne, il piano dei Savoia per svaligiare la banca di Amalfi. La briga di Don Carlo Caracciolo con la cortigiana Runnella frea le cause del Di Costanzo, e scontro poi per Donna Eugenia e Rotolina, poi l'infame Bambace, alias Cicco Capano, e i giochi messi al bando dal Viceré per i troppi guai commessi da Pentio Cava, Giovancarlo Magro, Tonno Prota, Costanza d'Afeltro, fra' Nastaro e l'Urbetano. Ma il carnevale di S.Antuono, mentre i Napoletani combattono con Milano su Novara, entra nel vivo con nuovi invitati ai festini regi; il dottor Ortenzio del Pozzo, il Cardinal Farmese, mentre l'avvocato del popolo Carmillo della Marra, nulla poté per salvare fra' Orazio Minutolo della scomunica e l'invenzione fasulla di Giuseppe Milano per salvare Napoli dai debiti. I regenti della Vicaria, Costanzo e Lopes aveva già sotto torchio dei consigliei Patigno e Palazzo la povera Donna Eufrasia, mentre si era pronti per far giudici il figlio del consigliere Rovito e quello del presidente Saluzzo. Ma era già Carnevale per tutti, con marchesi, principi e duchi, da Cammarota a Pompeo Brancaccio, da Camillo delli Monti a Madaluni, Conca, San Donato e Avellino, pronti a giostrare, evitando la scaramuccia di Caracciolo e Mariconda contro uno spagnolo, mentre con altri cavalieri come Saripando andavano dal Papa, applauditi dal Cardinale Borghese. Ma al pro regente Santo Iacono non stava simpatico il capitano Carlo Carafa di Bitetto. Feste, balli e canti a Palazzo, presero il sopravvento sulle messe. Ma non mancò il Cardinal Carrafa di favorire Lucio Piscicello a giudice della Vicaria al postyo di Martino, pronto alle cause di Geronimo de Guevara e Alfonso Acquaviva, e a capire meglio la rissa fra il dottore Funicella e Giacomo Di Bologna che litigò con Panarella, difensore dell'avversario. Così, mentre il Duca si godeva la Tragedia del Re Gordiano, il capitano spagnolo Francesco de Leon cadde nell'imboscata dei Maddalonesi e l'eletto di Montagna, Orazio Muscetta faceva carcerara il panettiere liberato da Golino eletto del popolo. Gennaio si chiudeva col Fra' servente de Ferraris, e gli intrecci di Sora, Mantova e Firenze per la famiglia a lutto, e Sergio Muscettola e il Barocello d'Aponte che pretendevano il prestito fatto a Luis de Toledo dal genero Conte di Pacentro corso dal Viceré, giudice supremo. Il Marchese di Cusano fa fare il panegirico al fratello e non vuole essere disturbato dal Viceré impegnato alla festa nel monastero di San Ligorio e al festino in casa del consigliere Iancono de Franchis e del consuocero Francesco Acquaviva. Obbligo di maschera e di riempire i carri di carnevale per la sfilata al Mercato con la giostra messa su da Cillo del Tufo in coppia mascherata col Duca di Torre Maggiore, ma il Cardinale Sforza arriva in carrozza fra 200 cavalieri mascherati come Peppe Milo, con la Viceregina a guidare il corteo per Via della Loggia. la festa non fermò Mastrillo e gli altri giudici contro gli arrendatori per le frodi sul vino, Gabriele de Martino, Giovan Tomase Borrello, Giovan Battista de Rinaldo, né Don Eufrasia condannata all'esilio mentre l'arcivescovo di Spalatro si dichiara antipapa in Inghilterra contro il Re con sediziosi ingegni e eresie. La Napoli è tutta presa dai canestri di galanterie, ricchi di porchette, capretti, frutti, correndo tutti, come Giacomo de Franco, a vedere la commedia e il Cavaliero del Travaglio in cartellone con l'incamiciata dei cavalli, prima delle quarant'ore di Quaresima e della causa di Giovan Vincenzo Sebastiano. Così mentre a Milano i Capitani Napoletani combattono feriti per soccorrere Crevacore, vi muore il castellano Sancio de Luna e finisce prigioniero Carlo de Sangro. Il giudice Piccolella, spinto da Giulio Mastrillo.
44,00

Diari di Napoli, il manoscritto di Zazzera e gli omissis inediti svelati. Storie vere di streghe, fattucchiere, poveri carcerati, femminicidi (1 gennaio-31 agosto 1616)

Francesco Zazzera, Micco Spadaro

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 152

Sono le storie di falsari di monete, feste insanguinate, Scioglimento del sangue di San Giovanni in San Ligorio, veleno al Conte di Casalduni, arrestati i Cavalieri di Malta... «Dalla cortesia del virtuoso gentilhuomo Don Antonio Savastano si è ottenuta la presente copia nel 1667 per op[e]ra dell'Ecc[ellen]za pittore Domenico Gargiulo seu Micco Spataro». Ha così inizio il manoscritto, si presume inedito non essendo stata trovata alcuna copia a stampa dell'intera versione originale, ma solo alcuni stralci che vengono messi in discussione e comparati. Gli errori e le cronache trasformate in sunti dagli storici vengono così smascherati e riportata alla realtà la sola cronaca, vera, che è poi quella copiata dallo Spadaro, grazie alla quale crealizzò dipinti fedeli ai fatti pur non avendoli tutti vissuti. Come nello stile di ABE abbiamo lasciato inalterate le cronache, riavviando la collana che descrive cosa successe, anno per anno, a far data, in questo caso dal 1616, senza manipolazioni di sorta. Migliaia di noi, luoghi e fatti sconosciuti che tornano a vivere in queste pagine di storia pura, ma anche quelli noti, arricchiti di particolari inediti, sposalizi, omicidi, banchetti, feste, sconti, sommosse, pianti e risi del popolo napoletano. Questo primo volume tratta: premessa storica di Gregorio Leti: il vicere' che sapeva tutto di tutti, le nove regole da rispettare; introduzione ai ms del copista «A» Diario del signor Francesco Zazzera, il primo anno del duca di Ossuna - ms integro; Introduzione ai ms del copista «B», le narrazioni di Francesco Palermo: L'edizione tronca, monca e modificata; introduzione ai ms del copista «C» L'istoria di Napoli dell'anonimo; gli inserti tratti dal manoscritto inedito, prologo sul 1616 I diurnali monchi di Scipione Guerra e Aspettando un governo pieno di travagli: i sei mesi precedenti di Tommaso Costo, frontespizio del copista di Micco Spataro, nota dell'autore di Francesco Zazzera: Diarij del governo del duca d'Ossuna descritti da Francesco Zazzera. Il sangue di San Giovanni alle monache di San Ligorio, pre grazia a Comite, il grano fradicio spacciato da Michel Vaaz, ricordo di Tristano Caracciolo, arresto di Ferrante Venato, banchetto regale, panegirico del Marchese di Cusano, arrivo del generale de Else e del Maqueda comandanti della compagnia spagnola, l'arcivescovo Ludovico di Bologna inviato a frenare la guerra coi Savoia, ammanco degli ufficiali del Tribunale, Vittoria de Mendoza amante del Viceré. Monete d'argento per le donne di Chiaia che si scompigliano, in gondola a Posillipo, Michele Vaaz sostenitore del vecchio Viceré, tre tempeste sul ponte del molo, successi di Milano con Toledo in Piemonte, Lorenzo de Franchi avvocato fiscale della Vicaria al posto di Gasparo Saluzzo, la morte del vescovo di Nardò, lezione al comune di Brienza, le guardie regie lasciano Posillipo e tornano a Somma, sacco del ponte donato a marinai e alabardieri.
44,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.