Libri di Firdusi
Shāhnāmeh. Il libro dei re
Firdusi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 4112
Shāhnāmeh – Il libro dei Re, composto da Firdusi tra il X e l’XI secolo, è il monumento fondativo della letteratura persiana e uno dei grandi poemi epici universali. Composto da circa 60.000 versi, intreccia mitologia, leggenda e storia in una narrazione che va dalle origini del mondo fino alla conquista araba; racconta gli eroi, le battaglie e i sogni della Persia: si incontrano draghi e re, amori e tradimenti, gesta eroiche e cadute tragiche: una vera enciclopedia poetica del mito e della storia iranica che ci dona una visione grandiosa di quella civiltà e custodisce al tempo stesso l’anima di quel popolo. L’enorme lavoro di Italo Pizzi – prima traduzione integrale in una lingua europea condotta sul testo originale, pubblicata a Torino tra il 1886 e il 1888 – è un capolavoro insuperato della nostra filologia, un’opera di straordinaria erudizione, alla quale Pizzi dedicò l’intera vita, porta d’accesso al mondo persiano per studiosi e lettori italiani. Questa nuova edizione, la prima dall’originale pubblicazione ottocentesca di Pizzi, curata da Simone Cristoforetti, non si limita a riproporre un classico della filologia italiana, ormai introvabile anche nelle biblioteche, ma ridà voce a un patrimonio epico universale e lo arricchisce con un aggiornamento rigoroso dei termini, delle traslitterazioni e delle note con la conoscenza di un iranista contemporaneo, rendendola nuovamente accessibile sia agli studiosi sia ai lettori. Pubblicare oggi la traduzione integrale dello Shāhnāmeh – Il libro dei Re colma un vuoto culturale, restituisce centralità a una delle massime opere della letteratura mondiale che custodisce l’immaginario mitico dell’antica Persia ed è fonte imprescindibile per comprendere la formazione dell’identità culturale iraniana; un ponte tra epoche e culture che apre uno sguardo sull’Oriente antico e parla contemporaneamente al nostro presente, perché Firdusi ci ricorda la forza delle radici, la dignità dell’identità e il valore universale della poesia, un “viaggio” che riconduce ogni lettore alla dimensione originaria, in cui la narrazione era custodia di civiltà e rivelazione di verità senza tempo.

