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Libri di Fabiana Cacciapuoti

Zibaldone di pensieri. Edizione tematica condotta sugli Indici leopardiani. Volume Vol. 2

Zibaldone di pensieri. Edizione tematica condotta sugli Indici leopardiani. Volume Vol. 2

Giacomo Leopardi

Libro: Libro rilegato

editore: Donzelli

anno edizione: 2023

pagine: 704

«Nelle parole si chiudono e quasi si legano le idee, come negli anelli le gemme, anzi s’incarnano come l’anima nel corpo, facendo seco loro come una persona, in modo che le idee sono inseparabili dalle parole, e divise non sono più quelle, sfuggono all’intelletto e alla concezione, e non si ravvisano, come accadrebbe all’animo nostro disgiunto dal corpo». 27 luglio 1822 Si conclude con questo volume il cantiere dedicato all’edizione tematica dello Zibaldone, inaugurato più di venti anni fa da Fabiana Cacciapuoti. I due «trattati» che prendono forma in queste pagine ci mostrano un Leopardi poco noto: non tanto il poeta o il filosofo, ma il filologo. La sua riflessione sulle lingue antiche e moderne si svolge in un vero corpo a corpo con le parole: attraverso un metodo comparativo che coinvolge un numero amplissimo di lingue – dal greco al latino, dallo spagnolo al francese, dal copto al sanscrito, al celtico, all’ebraico – Leopardi elabora alcune originali teorie, confuta convinzioni saldamente radicate e sostiene tesi allora poco seguite, come la formazione dell’italiano dal latino volgare e non da quello letterario. L’origine del linguaggio, la nascita della favella, l’invenzione dell’alfabeto, lo studio etimologico sono tutti elementi di una tensione – dai chiari echi vichiani – che sospinge Leopardi nel passato, alla scoperta degli albori della civiltà; ma accanto a questa corrente agisce in lui una forza contraria che lo sollecita in avanti, inquieto sul futuro dell’italiano. La lingua è un organismo vivente per Leopardi, che per farsi vigoroso deve rinnovarsi senza sosta: incrociarsi, contaminarsi con il parlato e con le altre lingue; solo così si arricchisce: non in solitaria avventura, ma, come scrive Antonio Prete nel Preludio al volume, «in una coralità di scambi, interferenze, correlazioni». Se il timone di questo processo inarrestabile va affidato alle mani esperte degli scrittori più autorevoli, lontano deve esserne tenuto chi pretende di imbrigliarlo entro canoni e norme. Da qui la bocciatura del francese: lingua universale – ma arida e sfibrata perché modellata dall’esterno –, rappresenta l’eccesso di razionalismo del l’età moderna e la fine che attende l’italiano in balia dei precetti imposti dai puristi. Inoltre, osserva Leopardi, il vuoto politico che da tempo grava sulla penisola non aiuta, avendone fiaccato la vita sociale e l’arte, così come la capacità di esprimere «passioni grandi, vive, utili e belle», tanto che, «arrestandosi e mancando la vita, si ferma e impoverisce e quasi muore la lingua». E tuttavia, seppure in un contesto così ostico, queste carte sono la testimonianza della devozione assoluta di Leopardi per un’«arte difficilissima ad acquistare» – quella di ammaestrare e forgiare l’italiano con la scrittura – se non dopo «immensa fatica» e «lunghissimi travagli» («quanti anni spesi in questo studio – confessa –, quante riflessioni profonde, quanto esercizio, quante letture, quanti tentativi inutili»); queste pagine sono un atto d’amore nei confronti di una lingua che non è mai mero strumento e che, nonostante le difficoltà che impone, ai suoi occhi appare ancora «come coperta tutta di germogli», in attesa solo di fiorire.
50,00

L'infinito e la ginestra. Leopardi tra disincanto e illusione

L'infinito e la ginestra. Leopardi tra disincanto e illusione

Fabiana Cacciapuoti

Libro

editore: Donzelli

anno edizione: 2021

pagine: 160

Anche nella più nera disperazione, anche nei tempi in cui viviamo, in cui la nostra natura più vera e profonda è soffocata da un eccesso di razionalizzazione e di artificiosità, sopravvive nell'animo dell'uomo una forza insopprimibile, la forza dell'illusione, pronta a risorgere, e sulla quale è possibile fondare una società più giusta e nobile. È questo l'approdo cui arriva Leopardi attraverso un percorso ricco e complesso, in cui è possibile individuare due momenti emblematici: la prima stesura dell'Infinito, nel 1819 (anno terribile per Leopardi, in cui tocca gli abissi del vuoto esistenziale), e la scrittura della Ginestra, nel 1836 (quando la riflessione leopardiana si conclude trovando forse la sua forma poetica più compiuta). Tra le due tappe, un cammino affascinante - fatto di incontri e contrasti, di slanci impetuosi e ripiegamenti improvvisi, di invenzioni letterarie e prove filosofiche -, lungo il quale ci accompagna Fabiana Cacciapuoti, capace di mettere in risalto la straordinaria «modernità» di Leopardi, entrando nella scrittura e nel pensiero di un autore la cui interiorità tormentata, qui esplorata con grande finezza interpretativa, è essa stessa paradigma dell'inquietudine dell'uomo moderno.
19,00

Il corpo dell'idea. Immaginazione e linguaggio in Vico e Leopardi

Il corpo dell'idea. Immaginazione e linguaggio in Vico e Leopardi

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 344

Il bicentenario dell'"Infinito" di Leopardi ha dato vita a una messe di eventi e celebrazioni, e allo stesso tempo si è rivelato una felice occasione capace di stimolare e dare avvio a nuovi studi e approfondimenti, che hanno arricchito la nostra conoscenza del recanatese, oltre ad aver aperto nuovi squarci sulla sua poesia e suggerito insoliti e proficui accostamenti, a volte insospettabili, con altri grandi poeti e pensatori. È quanto è accaduto in relazione alla mostra "Il corpo dell'idea". Immaginazione e linguaggio in Vico e Leopardi, ospitata dal 21 marzo al 21 luglio 2019 nella Sala Dorica del Palazzo Reale della città partenopea. Ideata e organizzata da Fabiana Cacciapuoti, alla quale si deve anche la cura del presente catalogo, la mostra è stata concepita come un vero e proprio dialogo tra Giambattista Vico e Giacomo Leopardi, una conversazione che ruota attorno alla parola, vale a dire al «corpo» dell'idea. A suggerire l'immagine è lo stesso Leopardi, il quale in un appunto del suo Zibaldone annotava: «L'intelletto non potrebbe niente senza la favella, perché la parola è quasi il corpo dell'idea la più astratta [...] è cosa materiale, e l'idea legata e immedesimata nella parola è quasi materializzata». È in realtà l'intera riflessione di entrambi gli autori a giustificare la scelta di questo focus sulla parola: per Vico come per Leopardi l'indagine sulla natura umana non può che risalire fino alle origini dell'uomo, al momento in cui prende forma la coscienza di sé e del mondo esterno: il momento in cui l'uomo dà un nome a sé stesso e a ciò che lo circonda. Ecco perché sondare la parola, la sua storia, l'etimologia non può che essere il punto di partenza in questo che si presenta come un viaggio alla scoperta dell'uomo, accompagnati dai versi e dalle riflessioni di due grandi autori che si sono messi sulle sue tracce. Le parole di Vico e di Leopardi prendono corpo e si materializzano lungo un percorso espositivo — progetto ad opera di Kaos Produzioni, sotto la direzione artistica di Stefano Gargiulo, impianto scenico a cura di Giancarlo Muselli —, la cui prima tappa è costituita proprio dalle parole che li hanno preceduti e che hanno formato il sostrato del loro pensiero: è la «biblioteca» ideale, quell'insieme di testi sui quali i nostri autori si sono formati e che svela non poche affinità tra loro (senza dimenticare che lo stesso Leopardi era lettore di Vico)...
38,00

Zibaldone di pensieri. Nuova edizione tematica condotta sugli Indici leopardiani

Zibaldone di pensieri. Nuova edizione tematica condotta sugli Indici leopardiani

Giacomo Leopardi

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2019

pagine: 1304

Per un intero secolo, da quando, Giosuè Carducci ne patrocinò la prima edizione a stampa, lo «Zibaldone di pensieri» di Giacomo Leopardi è assurto a simbolo del "frammento" per eccellenza. Quello che è da tutti considerato un capolavoro assoluto di prosa letteraria, è stato presentato da una lunga tradizione come un'opera volutamente asistematica, un flusso di pensieri senza ordine. A distanza di oltre un secolo da quella prima edizione carducciana, il meticoloso e acuto lavoro critico-filologico di Fabiana Cacciapuoti ha portato alla luce l'idea di una grande opera per "trattati". Un testo dotato di precise chiavi di lettura, organizzabile – se non compiutamente organizzato – a partire da ben definiti fuochi tematici. Un suo progetto di riordino e indicizzazione degli appunti sarà effettivamente messo in atto, attraverso un rigoroso sistema di voci e di numeri, redatto su differenti schedine (conservate presso la Biblioteca nazionale di Napoli). Sono, in particolare, sette paginette scarne ma decisive a evidenziare i differenti percorsi tematici. Proprio seguendo quelle pagine, sono stati qui "rimontati" tutti i brani leopardiani, ricostruendo così nella sua compiutezza il tendenziale suo "sistema". Questa nuova edizione tematica dello «Zibaldone di pensieri» viene ora proposta in un volume unico, con l'indicazione di tutte le indicizzazioni via via appuntate da Leopardi. Una riaggregazione dei materiali leopardiani che ne cambia la chiave di lettura. Con un preludio di Antonio Prete.
27,00

Dentro lo zibaldone. Il tempo circolare della scrittura di Leopardi

Dentro lo zibaldone. Il tempo circolare della scrittura di Leopardi

Fabiana Cacciapuoti

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2010

pagine: 196

Scrittura labirintica, magmatica, intrinsecamente aliena da ogni proposito di trattazione organica. Così, per più di un secolo - da quando Carducci, nel 1898, ne fissò il canone postumo nella prima edizione a stampa - sono state presentate e recepite le pagine dello Zibaldone di Giacomo Leopardi: una sorta di monumento al pensiero fluido, alla erraticità. Ecco però riemergere, tra le carte leopardiane custodite presso la Biblioteca nazionale di Napoli, una serie di foglietti zeppi di numeri allineati con meticolosa progressione; indici tematici, rigorosamente vergati dalla mano del recanatese, che propongono alcuni precisi percorsi di assemblaggio del fiume impetuoso degli appunti. Se non un altro Zibaldone, uno Zibaldone allo specchio, che ha consentito a Fabiana Cacciapuoti - dopo un lunghissimo e accurato lavoro ricostruttivo - di dare alla luce l'edizione tematica dello Zibaldone, pubblicata da Donzelli qualche anno fa. Alla luce del suo imprescindibile lavoro sul testo, Fabiana Cacciapuoti torna a rileggere le pagine dello Zibaldone proponendone un'analisi originale: quella di Leopardi è una scrittura multipla, progettuale, volta alla composizione di più opere, implicite in essa; derivazione genetica e circolarità sono le sue caratteristiche. Il risultato è un testo modernissimo, scomponibile in altri testi secondo un sistema di logica combinatoria che apre ogni brano alla molteplicità del senso.
24,00

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