Libri di Eva Rizzin
Lacio Drom. Storia delle «classi speciali per zingari». Rom e sinti a scuola (1965-1982)
Luca Bravi, Eva Rizzin
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2024
pagine: 148
Nel 1965, il Ministero della Pubblica Istruzione, in convenzione con l'associazione Opera Nomadi, avviò un processo di scolarizzazione rivolto a minori rom e sinti (in quel periodo definiti "nomadi" e/o "zingari") caratterizzato dalla costituzione di classi differenziali all'interno delle scuole statali italiane (1965-1982). Nascevano le classi "Lacio Drom" ("buon viaggio", in lingua romanés) frequentate da soli sinti e rom. Il presente volume intende narrare un frammento di storia della scuola italiana scarsamente conosciuto a livello pubblico. Attraverso le pagine della rivista «Lacio Drom» (bimestrale edito dal Centro Studi Zingari di Roma) si delinea l'approccio educativo-formativo che caratterizzò gli interventi attuati in quelle aule, per rendere conto della riflessione teorica, ma anche degli effetti che questa esperienza scolastica differenziale ebbe sulle scolare e sugli scolari in quel periodo.
Attraversare Auschwitz. Storie di rom e sinti: identità, memorie, antiziganismo
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 144
Questo volume è costruito attraverso le storie di persone reali, che sono rom e sinti (ma non solo) e che attraversano quotidianamente le strade e le piazze italiane con il bagaglio delle proprie vicende personali, familiari e comunitarie. È una riflessione sulla vita e su quanto la storia di ciascuno possa farsi storia collettiva, storia italiana e storia europea, per non rinchiudersi in un passato sterile e distante. È un invito a trovare spazio di racconto e tradurre queste vicende in memoria, senza il timore di riconoscere identità, comunità e presenze. Auschwitz è un luogo che è necessario visitare e analizzare, fisicamente e simbolicamente. È altrettanto importante costruire gli strumenti per attraversare Auschwitz, per approdare consapevolmente al nostro presente ad una riflessione critica sulla xenofobia e il razzismo, sui nazionalismi e sull'odio etnico, senza inutili equiparazioni, ma con il progetto di costruire percorsi formativi in grado di lasciare un segno di giustizia nel presente, prima ancora di progettare il futuro.