Libri di Étienne Gilson
Introduzione alle arti del bello
Étienne Gilson
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2020
pagine: 256
L'Introduzione alle arti del bello è pubblicata nel 1963 e segue di poco l'altra opera dedicata alle arti, Pittura e realtà (1958). Qui Gilson si propone di elaborare una filosofia dell'arte che ritiene vada nettamente distinta sia dall'estetica, sia dalla critica d'arte. Compito della filosofia dell'arte è individuare l'essenza dell'arte che, secondo Gilson, non è imitazione, non è conoscenza ma è eminentemente un fare. Questa prospettiva consente a Gilson di esaminare la natura del bello, di distinguere ciò che è arte e ciò che non lo è, di separare la posizione dell'artista da quella del fruitore e di affrontare, con posizioni originali, alcuni temi di attualità, come la pretesa che l'arte debba esprimere qualcosa o lanciare messaggi.
Duns Scoto
Étienne Gilson
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 800
Lo studio di Étienne Gilson su Giovanni Duns Scoto (1265/66-1308) uscì nel 1952 per i tipi di Vrin. Fino ad allora, il "Doctor Subtilis" era rimasto escluso dalle monumentali monografie gilsoniane, dedicate a Bonaventura, Agostino, Bernardo di Chiaravalle e naturalmente Tommaso d’Aquino. Ne "Il Tomismo", testimonianza di una vita di ricerca, lo studioso francese riconosceva nell’Aquinate uno spirito filosofico affine, mentre lo stesso non si può dire per Scoto. Fu quindi nella forma di un confronto diretto – benché storicamente impossibile – con il modello filosofico di Tommaso che Gilson scelse di affrontare i molti temi di cui si compone l’opera del teologo scozzese: la teologia come scienza pratica, la centralità metafisica dell’individuale rispetto all’universale, la contingenza della volontà divina, fino alla celebre e icastica formula – “fine di una luna di miele assai breve” tra teologia e filosofia – con cui definì il nuovo paradigma teologico impostosi con Scoto agli inizi del Trecento. Nonostante la ricchissima bibliografia prodotta in seguito, questo libro rimane un’introduzione impareggiabile, perché Gilson resta tenacemente attaccato al testo scotiano in un dialogo serrato che è capace di attivare (più che spiegare) i meccanismi speculativi del "Doctor Subtilis"; un’indagine che è storiografica e filosofica al contempo, nel suo fissare quale interlocutrice non una teoria conclusa e sistematica, ma un pensiero nel suo concreto farsi.
Lo spirito della filosofia medioevale
Étienne Gilson
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 576
«Chiamato al compito abbastanza difficile di definire lo spirito della filosofia medioevale, ho accettato, pensando all'opinione assai diffusa che, se il Medio Evo ha una letteratura e un'arte, non ha una filosofia propria. Tentar di sceverare lo spirito di questa filosofia era impegnarsi a fornire la prova della sua esistenza, o a confessare ch'essa non è mai esistita. Cercando di definirla nella sua propria essenza, mi sono visto condotto a presentarla come la “filosofia cristiana” per eccellenza. Non si tratta di sostenere che il Medio Evo abbia creato questa filosofia dal nulla, non più di quanto abbia tratto dal nulla la sua arte e la sua letteratura. Non si tratta neppure di pretendere che nel Medio Evo non ci sia stata altra filosofia che la cristiana, non più di quanto si potrebbe pretendere che tutta la letteratura medioevale e tutta l'arte medioevale siano cristiane. Il solo problema da esaminarsi è sapere se la nozione di filosofia cristiana abbia un significato, e se la filosofia medioevale, considerata nei suoi rappresentanti più cospicui, non ne sia precisamente l'espressione storica più adeguata. Lo spirito della filosofia medioevale, quale lo s'intende qui, è dunque lo spirito cristiano, che penetra la tradizione greca, la elabora dall'interno e le fa produrre una visione del mondo, una Weltanschauung, specificatamente cristiana». (dalla Prefazione)
Il tomismo. Introduzione alla filosofia di san Tommaso d'Aquino
Étienne Gilson
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2024
pagine: 816
Quella qui pubblicata è la sesta e ultima edizione di questo volume, che alla sua apparizione nel 1965 segnò il termine di un lungo percorso cominciato con la prima edizione nel 1919. Tra le numerose monografie del filosofo e storico della filosofia francese, "Le Thomisme" è senza dubbio il libro di una vita, capace di rinnovarsi col passare del tempo, fino a confermare nella maturità talune intuizioni giovanili, ma anche autentiche prospettive di innovazione. Persino quando i suoi studi si incentravano su altri autori, Gilson si è sempre confrontato col pensiero avvincente e sicuro di Tommaso d’Aquino, venendo annoverato fra gli studiosi neo-tomisti benché egli faticasse a riconoscersi in tale linea di pensiero. I luoghi in cui emerge il risultato più cospicuo della novità interpretativa di Gilson sono il capitolo quarto della prima parte (La riforma tomista) e il capitolo settimo della parte terza (Lo spirito del tomismo). Gilson dice di non voler far apprendere il tomismo, ma di volerlo comprendere: «per comprendere, bisogna talvolta sopportare di essere condotti alla luce attraverso l’oscurità. Accostare così Tommaso d’Aquino significa rinunciare al piacere di godere della dottrina già pronta per confrontarla con l’opacità del reale che essa illumina».
Eloisa e Abelardo
Étienne Gilson
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Jouvence
anno edizione: 2023
pagine: 210
Abelardo ed Eloisa, al pari di altre coppie di amanti medievali come Paolo e Francesca, Tristano e Isotta, secolo dopo secolo, senza interruzioni, hanno influenzato la nostra immaginazione e ispirato tanto gli artisti e gli uomini di cultura quanto le persone comuni. Ma qualcosa di estremamente eccezionale rende unica la loro storia: non solo sono personaggi reali, in carne e ossa, ma sono essi stessi a parlarci delle sofferte vicende che li hanno travolti. Abelardo, il grande filosofo del XII secolo, desta scandalo seducendo la sua allieva, Eloisa, già celebre al mondo per la sua cultura e la sua intelligenza. Nonostante un matrimonio riparatore tenuto segreto, Abelardo verrà colpito dallo zio di lei con una punizione crudele (l'evirazione), in conseguenza della quale prenderà gli ordini monacali assieme a Eloisa, continuando ad amarla in modo sublime e forte. Nessuno più del grande storico della filosofia medievale, Étienne Gilson, poteva raccontare questa storia d'amore, di cuore e di intelletto. Con un'empatia straordinaria, lo studioso francese mette in luce il fascino di questi due personaggi, anticipatori di noi uomini moderni, allo stesso tempo restituendo la loro forte e originale fede nei valori e ideali della civiltà cristiana medievale.
Biofilosofia da Aristotele a Darwin e ritorno. Saggi su alcune costanti della biofilosofia
Étienne Gilson
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2023
pagine: 306
Gilson affronta il tema della “filosofia della vita”, nel senso di interpretazione filosofica dei caratteri propri degli esseri viventi attraverso la nozione aristotelica di finalismo. Dedica ampie pagine al pensiero di Darwin e al concetto di evoluzionismo attraverso un’analisi critica di grande rigore. Quest’opera resta un classico nel suo genere e approfondisce il tema ancora attuale del rapporto fra creazione ed evoluzione.
Materie e forme. Poietiche particolari delle arti maggiori
Étienne Gilson
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2023
pagine: 244
Gilson accoglie dalla tradizione l'idea che, parlando di arte, si deve partire dalla distinzione tra materia e forma, ma ritiene che sia impossibile considerare l'arte in generale: esistono soltanto le arti, non l'Arte, perché ognuna di esse inizia da una materia data che condiziona l'opera che l'artista intende creare, suggerendogli quasi le possibilità di darle quella specifica forma. A ciascuna delle arti maggiori - l'architettura, la statuaria, la pittura, la musica, la danza, la poesia e il teatro - è dedicato un capitolo di questo libro, in cui si cerca di definirne l'essenza. Nonostante la specificità di ogni forma di arte, vi è qualcosa che accomuna le arti del bello: il fine che l'attività artistica si propone esclusivamente creare il bello in se stesso. E questo ha poco a che fare con la poetica astratta: Gilson - con ricchezza e acutezza di analisi, sorretta dalla scrittura elegante e autoironica che lo contraddistingue - parla invece di "poietiche", arti del fare, recuperando, si potrebbe dire, l'aspetto artigianale dell'arte. Alla domanda: amate o non amate la pittura di Picasso? La risposta più ragionevole è che "la pittura di Picasso" non esiste. Non esistono di Picasso che le opere individuali» (Étienne Gilson).
Dante e la filosofia
Étienne Gilson
Libro: Libro in brossura
editore: Rusconi Libri
anno edizione: 2023
pagine: 328
Nell'affrontare il pensiero dantesco Gilson evita di apporgli una comoda etichetta classificandolo tra le filosofie già costituite del tempo, si impegna piuttosto nel tentativo pienamente riuscito di comprenderlo secondo i tratti che gli sono singolari e unici. Per Gilson collocare storicamente il pensiero dantesco non significa ricondurlo al tomismo o all'averroismo, come si è maldestramente preteso, quanto invece mostrarne l'impianto teoretico originale e solidamente giustificato nei suoi propri principi in un continuo confronto con le principali e tra loro molto varie correnti filosofiche del tempo. Attraverso una penetrante disamina del Convivio, della Monarchia e della Commedia viene messa a fuoco l'idea dantesca fondamentale dell'armonia dei tre ordini: politico, filosofico e teologico. Armonia che per Dante si realizza soltanto attraverso il riconoscimento della completa autonomia, pur in una gerarchia di dignità, di ognuno dei tre ordini e del loro specifico ruolo assegnato dalla Provvidenza divina.
Pittura e realtà
Étienne Gilson
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2021
pagine: 368
Nel 1955 Gilson tenne, presso la National Gallery of Art di Washington, sei lezioni sulle belle arti, forma nascente di questo volume che si presenta come una introduzione pittorica alla filosofia, ovvero un tentativo di pensare a partire da un certo ordine di fatti, i dipinti, per dedurne conclusioni di ordine filosofico. Lungo un cammino che intreccia opere, tra gli altri, di Cimabue, Piero della Francesca, Michelangelo, Vélasquez, Delacroix, Van Gogh, Mondrian, si delinea «un capolavoro per l'approfondimento teoretico fondamentale e l'ispezione accurata del proprio territorio» - nota Roberto Diodato nella Premessa -, nonché uno degli scritti più originali del filosofo francese, qui per la prima volta tradotto in italiano.
Il momento Malebranche. Lettere 1920-1936
Étienne Gilson, Henri Gouhier
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 336
Quella qui presentata per la prima volta in traduzione italiana è l’edizione commentata della straordinaria corrispondenza (1920-1936) intrattenuta da Étienne Gilson (1884-1978) col suo discepolo Henri Gouhier (1898-1994), con un saggio (1904-1907) del giovane Gilson, studente alla Sorbona, su Malebranche e la Scolastica, corredato dalle osservazioni di Victor Delbos (1862-1916), suo professore. Malebranche è il filo conduttore di quest’opera, che documenta la genesi di due avvenimenti cruciali della storiografia filosofica novecentesca: il riconoscimento di una vera cittadinanza accademica a Malebranche in storia della filosofia, che si deve alla tesi dottorale sull’oratoriano che Gilson suggerì al suo discepolo; le ricerche sui rapporti fra Scolastica e filosofia moderna, cui un impulso decisivo fu dato, come noto, dall’Index scolastico-cartésien, pubblicato da Gilson nel 1913, ma la cui intuizione di fondo Il Momento Malebranche ravvisa già nel saggio giovanile su Malebranche. Questa edizione italiana vede la luce in un frangente di rinnovato interesse, in ambito internazionale, nei confronti dell’opera di Gilson: nel 2019, è apparso presso Vrin il primo volume delle OEuvres complètes, cui fa seguito il Nouvel Index scolastico-cartésien di Igor Agostini.
Dante e Beatrice. Saggi danteschi
Étienne Gilson
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 189
Perché Dante ha scritto la "Commedia"? Per amore. Mantenere una promessa d'amore, fatta nell'ultimo capitolo della "Vita Nuova", è la ragione per cui, secondo Etienne Gilson, l'altissimo Poeta di Firenze ha deciso di impegnarsi nell'impresa del suo capolavoro. Ed è anche, indirettamente, la ragione per cui ha scritto il "Convivio", documento incompiuto del periodo di "trenta mesi" dedicato da Dante allo studio della filosofia. Dunque, l'obiettivo era dire di Beatrice quello che mai non file detto d'alcuna, cioè fare della donna amata un'anima del cielo in grado di disporre del poeta latino Virgilio e del mistico cristiano Bernardo di Chiaravalle, entrambi inviati in aiuto di Dante nel suo viaggio nell'aldilà. Il poeta perciò studia come vivono angeli e beati nell'oltremondo, nel regno di Dio dove ormai la sua donna è per l'eternità. Divenuto così esperto di filosofia e teologia, dopo i canonici studi letterari di grammatica, Dante assume il ruolo di pacificatore fra le due grandi culture "nemiche" del Medioevo, quella retorico-letteraria e quella della filosofia Scolastica, che aveva il suo fulcro nell'Università di Parigi. E così diventa anche il più originale, straordinario poeta del suo tempo. studioso di cultura filosofica medievale, Etienne Gilson dedicò a Dante nel settimo centenario della nascita, il 1965, questi nove saggi, mostrandone il legame indissolubile, vitale sorgente d'ispirazione, con la "bambina di Firenze".
Tre lezioni sul problema dell'esistenza di Dio
Étienne Gilson
Libro: Libro in brossura
editore: Armando Editore
anno edizione: 2013
pagine: 128
Il volume raccoglie le Tre lezioni che Étienne Gilson, Accademico di Francia, propose nel 1960 alla Pontificia Università Lateranense dedicate al grande problema della dimostrazione dell'esistenza di Dio. La prima mette in luce le difficoltà di interpretazione delle "prove" secondo la proposta di Tommaso d'Aquino. La seconda suggerisce come conviene intendere queste prove, o vie. La terza si interroga sulla questione, inevitabile per i filosofi, circa la validità del tipo di ragionamento al quale l'Aquinate fa appello per condurre l'intelletto alla conclusione che esiste un Dio.