Libri di Enrico Emanuelli
La notte del Getsemani. Saggio sulla filosofia di Pascal
Lev Sestov
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 112
«Bisogna sempre ricordare che Pascal non ha scelto il proprio destino, ma è stato scelto dal destino. Pascal, glorificando la crudeltà e l’implacabilità, glorificava Dio stesso, quel Dio che lo aveva sottoposto – al pari di Giobbe – a prove inaudite. E anche tessendo le lodi di ciò che è “incongruente”, celebrava egualmente Dio, che lo aveva privato della consolazione di confidare nella ragione. E quando riponeva tutte le sue speranze nell’“impossibile”, solo Dio poteva ispirargli una simile follia. Ricordiamo d’altronde quel che fu la sua vita. I suoi biografi ci dicono che, sebbene dal 1647 alla sua morte siano trascorsi quasi quindici anni, le malattie e le incessanti sofferenze gli concessero rari intervalli, di un sopportabile languore, in cui non era del tutto incapace di lavorare. Sua sorella racconta: “Talvolta ci diceva di non aver mai trascorso, dai diciotto anni in avanti, un sol giorno senza soffrire”. Anche la prefazione di Port-Royal ai suoi Pensieri testimonia: “Durante tutta la sua esistenza, le malattie non l’hanno quasi mai lasciato un giorno senza dolore”».
Settimana nera
Enrico Emanuelli
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 144
Mogadiscio, anni Cinquanta. Gli ex colonizzatori italiani sono stati invitati dalle Nazioni Unite a tornare in Somalia per "insegnare la democrazia" e traghettare il paese verso l'indipendenza. In questo clima, ancora coloniale, abusi, violenze e prevaricazioni assumono forme più subdole, tra cui quella dello sfruttamento sessuale. Ne subirà le conseguenze Regina, una donna somala di grande bellezza, costretta di giorno a fare la domestica e di notte la concubina di Farnenti, un ex fascista riciclatosi come possidente terriero. Regina subisce passivamente le voglie del padrone, che di fatto ha in mano la sua vita. A nulla sembrano servire il suo coraggio e la sua intelligenza: i maschi bianchi vedono in lei solo un corpo disponibile. Anche il protagonista-narratore, un uomo di affari italiano, è colpito da Regina, quando Farnenti gli offre di trascorrere una settimana nella sua casa: lì «c'è tutto, anche la Regina». E, come già in epoca coloniale, la donna africana diventa merce di scambio tra due uomini bianchi, incuranti dei suoi sentimenti e della sua paura. L'anonimo protagonista è quasi accecato dal desiderio morboso di quel corpo nero che viola sistematicamente, ogni volta ingannando se stesso per assolversi da ogni colpa. La donna invece sembra accettare remissiva il suo destino, ma il silenzio è solo una forma di resistenza alle sopraffazioni che subisce. La sua dignità - a differenza di quella degli sfruttatori - rimane intatta. Uscito nel 1961, da molti critici accostato a "Tempo di uccidere" di Ennio Flaiano (1947), "Settimana nera" ha ancora molto da dire: un vero e proprio «pugno nello stomaco», come afferma la scrittrice di origine somala Igiaba Scego.
Uno di New York
Enrico Emanuelli
Libro: Copertina morbida
editore: Interlinea
anno edizione: 2017
pagine: 176
A cinquant'anni dalla scomparsa di Enrico Emanuelli, giornalista e scrittore che fondò la pagina letteraria del "Corriere della Sera", torna il suo romanzo più bello. È un amaro esame di coscienza di un pittore che ha alle spalle una carriera internazionale e torna per caso nella città natale, riconoscibile in Novara, ma non ritrova più gli ideali giovanili. Nel romanzo è ancora viva la sensibilità morale verso una cultura e una società che sempre più diventano globali tradendo i propri valori.
Ippolito Pindemonte. Uomo del Settecento
Enrico Emanuelli
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2008
pagine: 126
Memolo ovvero vita morte e miracoli di un uomo. Con una divagazione non inutile al lettore
Enrico Emanuelli
Libro: Libro in brossura
editore: Manni
anno edizione: 2004
pagine: 72
Pubblicato nel 1928 da un Emanuelli diciannovenne, Memolo appartiene al decennio, concluso dagli Indifferenti di Moravia, che vede la rinascita della narrativa in Italia. Il racconto cerca inedite soluzioni letterarie che si inoltrano nei territori dell'inappartenenza, dell'estraneità, dell'inautenticità. L'inettitudine del protagonista, spettatore estraneo di ciò che lo circonda, subisce una sorta di riduzione al suo grado zero. L'autore esordiente denunciava così, con l'alienazione dell'individuo, il nonsenso dell'esistenza e delle sue relazioni quotidiane.
Una lettera dal deserto
Enrico Emanuelli
Libro: Copertina morbida
editore: Endemunde
anno edizione: 2015
pagine: 64
Perù, primi anni Cinquanta. In una sperduta radura lungo il rio Perené, un ex tenente medico conduce un'esistenza appartata e solitaria tra gli indios. Si dice che, dopo la guerra combattuta in Libia e la prigionia, egli abbia trovato quel che cercava. Qualcosa che sa solo lui. A un giornalista sulle sue tracce, l'uomo racconterà di una lettera dal fronte. Una lettera che egli annunciò alla madre con due righe sibilline: "Ho visto in questi ultimi giorni molte cose sulle quali sto riflettendo. Non so nemmeno se saprò ripeterle o se sarà conveniente. Ti scriverò ancora". Ma la lettera non fu mai scritta, perché di lì a poco l'ufficiale finirà catturato dagli inglesi. Quale vicenda lo aveva così turbato? Qual è il mistero del suo esilio?
Un gran bel viaggio. La divertente parodia di un manager in missione
Enrico Emanuelli
Libro: Copertina morbida
editore: Endemunde
anno edizione: 2013
pagine: 112
L'alto dirigente di una multinazionale finisce catapultato in un paese dall'apparenza sudamericana per convincere i poteri forti locali ad approvare un progetto industriale caro ai vertici della società. Ogni particolare del suo viaggio riunioni, cocktail, compagnia notturna e persino un finto incidente stradale è predisposto da minuziosi promemoria aziendali, scritti con un registro che mescola magistralmente il nonsense burocratico e la satira più raffinata. In un'atmosfera d'incessante falsità, punteggiata da intrighi, baciamano e visite ai cantieri, l'ineffabile protagonista, teleguidato dagli ordini di servizio, si muove tra politici corrotti, faccendieri in disarmo, querule contesse e detestabili esemplari della razza padrona. Un gran bel viaggio è la metafora grottesca del cinismo di certe imprese, per le quali la competizione sui mercati giustifica una guerra spietata. In filigrana vi si leggono le peculiarità di un'epoca che, come ha scritto Eugenio Montale a proposito di questo libro, è quella "delle quasi illimitate libertà" ma anche "delle peggiori schiavitù e del più pesante spirito gregario".