Libri di Elisa Baglioni
Una strada per la Georgia. Poeti, sentimenti di piazza e lingue di confine
Elisa Baglioni
Libro: Libro in brossura
editore: Exòrma
anno edizione: 2025
pagine: 180
Dai vicoli dei vecchi quartieri di Tbilisi alle montagne del Caucaso. Per secoli al crocevia tra est e ovest, in bilico tra Europa e Russia, la Georgia, un tempo ricca di caravanserragli e commerci d’Oriente, affronta oggi una rapida e problematica trasformazione. Nelle strade della capitale il passato e il presente si sovrappongono, e nel racconto si mescolano la fascinazione per i luoghi e quella per la letteratura e la poesia. Elisa Baglioni viaggia per incontrare giornalisti, intellettuali e giovani attivisti: dalle loro voci e dalle storie personali emergono la complessa posizione dei dissidenti e le ragioni della politica. Dalla dissoluzione dell’ex blocco sovietico la “questione russa” resta uno dei nodi di fondo: la presenza degli esuli russi, a partire dall’invasione dell’Ucraina, è diventata tra le più consistenti d’Europa. Il libro fornisce preziose coordinate per interpretare i recenti avvenimenti; coglie il sentimento di piazza e i legami economico-strategici in questo delicato momento di conflitti e tensioni internazionali.
Mosca dalle mille e mille cupole
Michail Bulgakov
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2023
pagine: 136
Tra il 1922 e il 1924, Michail Bulgakov pubblica degli straordinari feuilleton in cui tratteggia la nuova Mosca, ora capitale della neonata Russia dei Soviet. Si tratta di reportage, aneddoti e descrizioni della vita moscovita ricchi di ironia, satira e denuncia sociale che ci restituiscono un’immagine inedita della città all’indomani della Rivoluzione, e nei quali l’autore sembra volerci accompagnare per mano alla sua scoperta. Ne risulta un quadro ben diverso da quello fornito dalla propaganda: una città in frenetico e continuo movimento dove nascono caffè, teatri, negozi, che si apre alla modernità e a una vita più libera; ma è anche la Mosca dei mendicanti e degli straccioni, della fame, della lotta disperata per la casa, del mercato nero, dei ricchi imprenditori senza scrupoli e dell’ignoranza e volgarità dei piccoli burocrati del nuovo potere… Senza dimenticare la vena satirica che lo contraddistingue, Bulgakov si fa, come ricorda Elisa Baglioni nella prefazione che accompagna questa sua traduzione, «il cronista di un cambiamento inarrestabile verso la modernizzazione e coglie i contrasti e le dissonanze che fanno parlare Majakovskij, tre anni più tardi, dell’esistenza di due Mosche. La Mosca sonnolenta che insegue il cigolio dei carri e l’altra insonne che “viene costruita e ribolle”, a cui tocca “trattorizzarsi e fordizzarsi” per tirar fuori la campagna dal letargo».
Sessione di ipnosi. Testo russo a fronte
Semën Chanin
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2021
pagine: 80
In "Sessione di ipnosi", secondo volume di Chanin in italiano, l'io lirico sembra ancora più elusivo e incline a frammentarsi in molteplici piani. Ambienti disambientati popolati da personaggi kafkiani, conversazioni disarticolate e oggetti che si animano contribuiscono a rompere la convenzionale rappresentazione della realtà (e della sua percezione). Di lui è stato scritto, tra le altre cose: "Semen Chanin ha dedicato molti anni a delineare un personaggio alquanto peculiare, un vagabondo sonnambulo e melanconico che si ritrova a vivere le situazioni più strane. Non sono situazioni particolarmente straordinarie (fatte salve alcune rare eccezioni) e nascono perlopiù da un fraintendimento, come se un dio malvagio e spiritoso mettesse continuamente i bastoni tra le ruote della sua quotidianità. Si potrebbe addirittura affermare che il fraintendimento non sia un'eccezione, bensì una condizione ontologica. Ovvero, l'equivoco diventa la base di tutto: delle relazioni tra esseri umani, del modo di percepire la realtà circostante, dei tentativi di comprendere se stessi. Da qui l'incertezza. Il fraintendimento è già accaduto, sta accadendo in questo momento o è appostato dietro l'angolo a suscitare melanconia, preoccupazione e dubbio. Chanin però non arriva mai all'estremo e talvolta la comicità tipica dei suoi versi ci rallegra. Viene voglia di sorridere ma allo stesso tempo si percepisce un onnipresente e inespresso senso del tragico, come se la voce di questi versi appartenesse a qualcuno che si è completamente perso" (Artis Ostups).