Libri di Elena Vigilante
Il fascismo e il governo del «locale». Partito e istituzioni in Basilicata, 1921-1940
Elena Vigilante
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2021
pagine: 207
Sin dall'inizio il fascismo si scagliò con forza contro l'«atomismo» della società liberale e la conflittualità tra le classi che la caratterizzava. Tra i suoi obiettivi ci fu dunque subito quello di aggregare la litigiosissima borghesia e di risolvere nella potenza dello Stato i contrasti tra capitale e lavoro. Lungo il ventennio, nel discorso pubblico del regime si consolidò la rappresentazione di una società pacificata in nome della grandezza nazionale. A partire da un angolo visuale rovesciato (quello di una realtà estremamente periferica), il volume si domanda se e come quel progetto fascista sia stato realizzato. La ricostruzione dei lineamenti e delle dinamiche del regime in una delle più remote periferie italiane com'era quella lucana, caratterizzata da poteri economici, politici e culturali «deboli» (e perciò certo anche più facilmente permeabili), permette di guardare all'Italia fascista «dal basso», nella prospettiva del rapporto tra centro e periferia. Come in una radiografia penetrante, che mostri da vicino le viscere più nascoste del regime.
Per una storia delle classi dirigenti meridionali. Il caso lucano 1861-2016
Libro: Libro in brossura
editore: Calice
anno edizione: 2018
pagine: 254
La ricerca annovera 34 biografie di lucani significativi del panorama politico, istituzionale, attivi sul piano locale o nazionale a partire dalla nascita dello Stato unitario.
L'Opera nazionale dopolavoro. Tempo libero dei lavoratori, assistenza e regime fascista, 1925-1943
Elena Vigilante
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2014
pagine: 217
L'Opera nazionale dopolavoro fu istituita dal regime fascista nel 1925 con lo scopo di promuovere e organizzare dall'alto il tempo libero dei lavoratori. Collocata nei gangli dell'amministrazione ordinaria (la vigilanza dell'ente fu assegnata inizialmente al ministero per l'Economia nazionale), subì tuttavia l'influenza e l'attenzione crescente del PNF, che tentò di farne una sua organizzazione collaterale. Pur essendo questo uno dei motivi per cui venne considerata dalla storiografia l'ente del consenso per antonomasia e uno degli strumenti più tipici del progetto totalitario di conquista delle masse, l'OND mantenne, sino alla fine del ventennio, una sua identità istituzionale ambigua, in parte "burocratico-ministeriale", in parte "politico-militante". Come emerge dalla ricerca, inoltre, la sua presa sulla realtà del lavoro fu discontinua e non sempre uniforme, concentrandosi per lo più sulle "aree forti" del paese e tra determinate categorie di lavoratori.