Libri di Elena Catalano
Ungers, dopotutto. Frammenti di un progetto per Gibellina
Libro: Libro rilegato
editore: Viaindustriae
anno edizione: 2025
pagine: 80
Dopo il terremoto del 1968, l'Istituto Superiore per l'Edilizia Sociale invia da Roma il piano di ricostruzione totale di Gibellina Nuova, ispirato alle New Town inglesi. Dopo una fase durante la quale il sindaco Corrao invita architetti e artisti internazionali a partecipare alla progettazione della città, alla fine degli anni '70 dei docenti dell'Università di Palermo organizzano convegni e laboratori, per riflettere sulla ricostruzione. Così, Oswald Mathias Ungers viene chiamato a disegnare l'area centrale dell'insediamento, ancora indefinita. Il suo progetto di Centro Civico riflette sul rapporto tra costruito e spazio pubblico, tra città, monumento e storia. Ma poco viene realizzato, e in maniera non sempre fedele. L'albergo, iniziato ai margini della città, viene abbandonato. La zona artigianale viene adattata alle necessità delle attività locali. Le case lungo Viale Belice vengono realizzate, ma la passerella a cui sono addossate si interrompe contro un muro. Del blocco di abitazioni che doveva racchiudere un giardino non rimane che un enorme prato secco e un piccolo lago, ironicamente l'elemento più fedele al progetto originale. Testi: Pier Vittorio Aureli, Winston Hampel.
Sankofa. Politiche e pratiche della danza in Ghana
Elena Catalano
Libro
editore: Altravista
anno edizione: 2024
pagine: 214
Frutto di una ricerca sul campo in Ghana, il saggio esplora la valenza attuale delle danze tradizionali ghanesi, combinando l'intensità narrativa della letteratura di viaggio e la serietà critica di un testo accademico. Attraverso le parole della gente, l'autrice mette in risalto le contraddizioni tra politiche e pratiche culturali, tra provvedimenti dall'alto e reazioni dal basso, soffermandosi sul ruolo della danza e musica tradizionale nel settore dell'educazione e del turismo, e infine analizzando in dettaglio due forme coreutico-musicali specifiche: l'agbadza dell'etnia ewe e il fontomfrom degli Akwapem.