Libri di Donna J. Haraway
Come una foglia
Donna J. Haraway
Libro: Libro in brossura
editore: Tlon
anno edizione: 2024
pagine: 192
Come una foglia è la vibrante testimonianza di una straordinaria formazione intellettuale, politica e sentimentale. L'intervista condotta da Thyrza Nichols Goodeve alla femminista e filosofa della scienza Donna J. Haraway offre uno sguardo unico sulla vita, le geografie affettive e teoriche, le esperienze politiche di una delle pensatrici più originali della nostra epoca. Biologa eversiva, affascinata dalle connessioni e dalle possibilità di trovare nuovi significati in ciò che definiamo vivente, Haraway svela il cuore metaforico della sua ricerca e il percorso intimo che l'ha condotta alla sua teoria della «conoscenza situata». Letterale e figurato, fattuale e narrativo, scientifico e letterario si alterano e intrecciano a vicenda: scopriamo così che le nostre parole hanno un rapporto più stretto con la carne che con l'astrattezza delle idee.
Manifesto delle specie compagne. Cani, persone e altri partner
Donna J. Haraway
Libro: Libro in brossura
editore: Contrasto
anno edizione: 2023
pagine: 128
Il cane e l’essere umano sono due facce della stessa medaglia evolutiva, e, come si legge in questo libro, se non si tratta di una relazione particolarmente felice, perché è piena di sprechi, crudeltà, indifferenza, ignoranza e perdita, è anche una relazione fatta di gioia, invenzione, lavoro, intelligenza e gioco”. Nel manifesto delle specie compagne Donna Haraway, filosofa, resa celebre dagli scritti sul pensiero politico femminista e sulla scienza, intesse racconti di amore e addestramento tra specie differenti, partendo dal suo legame con i cani e parlando, con sapienza e ironia, di una vicenda comune, quella del rapporto tra “partner diversi”. Niente grandi narrazioni, quindi, ma storie di affetto, di comprensione reciproca, di allenamento a convivere in modo positivo con le specie apparse con noi e su questo pianeta. Sappiamo creare relazioni che non siano segnate dal dominio, ma dal rispetto e dall’amore, senza essere antropocentrici? Ecco una delle questioni centrali sollevate da questo libro. Prefazione di Vinciane Despret.
Making kin. Fare parentele, non popolazioni
Adele Clarke, Donna J. Haraway
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2022
pagine: 240
Con l'aumento della pressione umana sul pianeta e la diffusione di una maggiore coscienza ecologica, è con rinnovato interesse che scienze, economia e politica formulano vecchi e nuovi interrogativi inerenti famiglie e parentele. Dai programmi governativi progettati per contrastare il calo dei tassi di natalità in Europa e Asia orientale, passando per le controverse politiche di contenimento della popolazione nei paesi in cui i tassi di natalità rimangono elevati, fino all'aumento delle disuguaglianze di reddito a livello transnazionale, le questioni relative alla riproduzione sono foriere di nuovi e complessi dilemmi etici e politici. "Making Kin. Fare parentele, non popolazioni" prende parola sul tema con saggi di eminenti studiose femministe antirazziste ed ecologiste. Da prospettive molteplici, questi contributi indagano con coraggio materie complesse quali nuove pratiche di intimità e parentela, giustizia riproduttiva, giustizia ambientale e multispecie.
Le promesse dei mostri. Una politica rigeneratrice per l’alterità inappropriata
Donna J. Haraway
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2019
pagine: 171
«La natura non è un luogo fisico in cui recarsi, non è un tesoro da custodire o conservare in banca, non è un'essenza da proteggere. La natura non è un testo da decifrarsi in base ai codici della matematica o della biomedicina. Non è l'alterità che offre origine, materie prime e servizi. Né madre né curatrice, né schiava né matrice, la natura non è risorsa o mezzo per la riproduzione dell'uomo. La natura è, strettamente, un luogo comune». Così esordisce Donna Haraway, tra le principali esponenti del pensiero ecologico e femminista contemporaneo, in questo testo illuminante sulla nostra condizione di umani, specie devastatrice che ancora non ha imparato a convivere con il resto del vivente senza danneggiarlo. Perché ciò che sembriamo dare per scontato — l'idea o l'esistenza di una natura — in realtà non lo è affatto. La natura è in tutto e per tutto un artificio umano: attraverso la quale gli umani pensano loro stessi e l'insieme delle relazioni con ciò che esiste. Passare per una critica di questo artificio significa immaginare che altri artifici sono possibili, a partire dai quali entità biologiche e tecnologiche in continua trasformazione troveranno uno spazio di coesistenza su questo pianeta.
Chthulucene. Sopravvivere su un pianeta infetto
Donna J. Haraway
Libro: Libro in brossura
editore: Produzioni Nero
anno edizione: 2019
pagine: 283
Cosa succede quando il genere umano, dopo aver irrimediabilmente alterato gli equilibri del pianeta Terra, smette di essere il centro del mondo? E nel pieno della crisi ecologica, che relazioni è possibile recuperare non solo tra individui umani, ma tra tutte le specie che il pianeta lo abitano? In questo testo che si ispira tanto alla fantascienza quanto alla grande lezione del femminismo radicale, Donna Haraway ci ricorda che tutto è interconnesso, tutto è contaminato, tutto ci riguarda. Contro i semplicismi delle discussioni sull'antropocene, Chthulucene immortala la centralità di Donna Haraway tra i più importanti e originali pensatori del nostro tempo.
Manifesto cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo
Donna J. Haraway
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 192
Il pensiero occidentale è da sempre caratterizzato da un pensiero binario asimmetrico, di cui le opposizioni uomo/donna e mente/corpo rappresentano solo due tra gli assi concettuali più importanti. Si tratta di opposizioni tra termini mai tra loro equivalenti, dualismi da sempre funzionali alle pratiche del dominio: sulle donne, sulla gente di colore, sulla natura, sui lavoratori, sugli animali. La nascita del cyborg, da metafora fantascientifica a condizione umana, però cambia questo stato di cose. Perché il cyborg è al contempo uomo e macchina, individuo non sessuato situato oltre le categorie di genere. La pretesa naturalità dell’uomo è quindi solo una costruzione culturale, poiché oggi tutti noi siamo in qualche modo dei cyborg. L’uso di protesi, lenti a contatto, by-pass è solo un esempio di come la scienza sia compenetrata nel quotidiano e abbia trasformato il corpo. Se il corpo può venire trasformato e gestito, esso non è più sede di una presunta naturalità contrapposta all’artificialità e non possiamo più pensare all’uomo in termini esclusivamente biologici. Il cyborg non è quindi né macchina né uomo, né maschio né femmina, situato oltre i confini delle categorie che normalmente utilizziamo per interpretare il mondo.
Compagni di specie. Affinità e diversità tra esseri umani e cani
Donna J. Haraway
Libro: Copertina morbida
editore: Sansoni
anno edizione: 2003
pagine: 140
Il cane e l'essere umano sono due facce della stessa medaglia evolutiva. I loro sensi si completano: l'uomo eccelle per la vista, il cane per l'olfatto. Le loro storie si appartengono: il viaggio compiuto insieme in millenni di avventure li rende partner di un rapporto speciale. L'autrice, demolendo le illusioni più comuni sui compagni a quattro zampe, indaga da un punto di vista biologico e culturale questo legame così unico. E ci racconta che il cane, a dispetto e in virtù della sua diversità, è come uno specchio che riflette ambizioni, vizi e privilegi della specie umana.
Manifesto cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo
Donna J. Haraway
Libro
editore: Feltrinelli
anno edizione: 1999
pagine: 196
Dopo aver tematizzato l'esistenza del cyborg, "creatura della realtà sociale e contemporaneamente della fiction", il libro suggerisce l'inevitabilità della sua presenza al centro della riflessione femminista. Si aprono, secondo l'autrice, enormi potenzialità per un femminismo cyborg che tenga conto della precedente riflessione socialista e non faccia leva sulla matrice naturale come il pensiero delle politiche della differenza. Questa teoria socialfemminista vuole conservare una visione globale, che tenga conto della rivoluzione industriale in atto che crea una nuova classe operaia, nuove sessualità e nuove etnicità, mettendo in radicale discussione il sistema simbolico della famiglia dell'uomo.