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Libri di Donato Vese

Gli interessi pubblici nelle crisi bancarie. Per una nuova analisi giuridica dell'ordinamento europeo del credito

Gli interessi pubblici nelle crisi bancarie. Per una nuova analisi giuridica dell'ordinamento europeo del credito

Donato Vese

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2024

pagine: 304

Una lunga tradizione della scienza giuridica e della giurisprudenza europea pone i pubblici poteri (Stato e Amministrazioni) al centro dell’ordinamento bancario e della regolazione delle crisi. Questo libro sfida una simile visione e argomenta come un ruolo fondamentale sia da riconoscere piuttosto agli interessi pubblici, i quali funzionalizzano detti poteri e li portano ad assicurare la massimizzazione di determinati valori (stabilità finanziaria, risparmio, concorrenza, risorse erariali) nell’arena economica del mercato bancario. L’inedita prospettiva adottata dall’autore contribuisce così a stabilire un profondo legame tra interessi pubblici e pubblici poteri, in vista di riconsiderare Stato e Amministrazioni come forze funzionali alla protezione dei valori di cui gli interessi pubblici sono espressione nel sistema giuridico. È sul terreno di questo legame che pone le radici più profonde la teoria giuridica dell’influenza normativa degli interessi pubblici. Intesi come forze immanenti all’ordine legale della società, gli interessi pubblici influiscono costantemente sul diritto positivo e mobilitano le norme giuridiche dell’ordinamento bancario per conformare regole, organizzazioni e funzioni dei pubblici poteri, al fine di adeguarle e renderle compatibili con la tutela dei diritti individuali e collettivi. L’inesauribile influenza normativa degli interessi pubblici agisce sul campo delle sfere soggettive che riaffiorano così in una dimensione autonoma quale conseguenza di una radicale destrutturazione dell’interesse attribuito al soggetto pubblico, ricostituendosi nella dimensione dell’interesse individuale. È alla luce di questa relazione di reciprocità tra dominio pubblico-collettivo e dominio individuale-privato che la dicotomia tra interesse pubblico e interesse privato vacilla e finisce per attenuarsi, mentre si avvia un processo di ibridazione e fertilizzazione delle due sfere dell’interesse, solo apparentemente eterogenee.
36,00

Sull'efficienza amministrativa in senso giuridico

Sull'efficienza amministrativa in senso giuridico

Donato Vese

Libro

editore: CEDAM

anno edizione: 2018

pagine: 552

Suddiviso idealmente in quattro parti, il libro ha ad oggetto il tema dell’efficienza amministrativa. Muovendo dal contesto attuale della scienza amministrativa, l’autore si propone di adottare il metodo dell’analisi economica del diritto per ricostruire e interpretare alcuni istituti di diritto amministrativo positivo che sono maggiormente connessi allo studio del concetto di efficienza. Non può sfuggire, tuttavia, come tale proposito preveda l’impiego di un metodo non giuridico e pertanto sorgono spontanei alcuni dubbi. È possibile applicare uno strumento non giuridico? E, più in generale, è possibile nella scienza giuridica e particolarmente in quella amministrativa ricorrere o meno ad un metodo extragiuridico? Risolti tali dubbi, l’autore applica il metodo dell’analisi economica al diritto amministrativo col fine di studiare il criterio di efficienza, rilevando come di frequente tale metodo postuli un concetto solo "economico" di efficienza il quale genera gravi effetti nel diritto amministrativo. Insoddisfatto dell’esito che tale concetto solo "economico" di efficienza genera nel diritto amministrativo, nella parte conclusiva l’autore si propone di ricostruire un concetto “giuridico” di efficienza.
54,00

La segnalazione certificata di inizio attività come modello di semplificazione procedimentale

La segnalazione certificata di inizio attività come modello di semplificazione procedimentale

Donato Vese

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Editore

anno edizione: 2016

pagine: 126

La segnalazione certificata di inizio attività si presta talvolta a interpretazioni volte a favorire gli interessi dei soggetti che si trovino in relazione diretta con l'amministrazione, lasciando inevitabilmente in ombra i soggetti che sono "estranei" a tale relazione. Questa situazione si esprime plasticamente nella stessa struttura giuridica dell'istituto: da una parte vi è il c.d. soggetto privato principale al quale, a determinate condizioni, è consentito di avviare l'attività senza dover aspettare alcun atto di assenso da parte dell'autorità amministrativa; dall'altra la presenza di determinati soggetti, i quali, sebbene siano terzi, in quanto apparentemente "esterni" alla relazione instauratasi tra il soggetto privato principale e l'amministrazione, possono patire una qualche indebita ingerenza che tale relazione abbia potuto provocare nella loro sfera giuridica. Accade così che la sostituzione del classico procedimento "per autorizzazione" con un modello del tipo "segnalazione-controllo" compromette gravemente le chances di tutela dei soggetti terzi che, assieme all'ordinario procedimento, vedono dissolversi anche gli specifici strumenti di reazione avverso i tipici provvedimenti ampliativi. Di tale impianto si ha testimonianza nella legge di riforma del 7 agosto 2015, n. 124.
13,00

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