Libri di Dino Boffa

Una giornata intera in compagnia di un attore leggendario, l'Arlecchino per antonomasia, capace di portare sul palco del Piccolo Teatro di Milano la mirabolante invenzione di Strehler per più di cinquant'anni. Ferruccio Soleri ha accolto gli autori/fotografi, accompagnandoli nel personalissimo viaggio che dalla sua abitazione porta al palco. Una giornata fatta di incontri, camerini, prove, riti e abitudini fino all'apoteosi finale, nel salutare un pubblico che non si stanca mai di questo personaggio/maschera leggendario. Intorno a Soleri, l'intera compagnia a costruire una macchina spettacolare che, come tutte le eccellenze, va curata nei minimi dettagli. Il libro è tutto questo e anche oltre. Il bianco e nero delle immagini che curiosano fuori e dietro le quinte, colgono attimi che pochi, probabilmente, conoscono davvero. La fatica, la tensione, il divertimento, le suggestioni, l'amore per il mestiere di attore, gli scorci inusuali del Piccolo Teatro di Milano. Un viaggio affascinante, una memoria visiva irripetibile.

Un microcosmo, un piccolo pianeta che galleggia nel limbo dell’incertezza della pandemia. Il titolo, Il paese sospeso: nel titolo la perfetta definizione di ciò che è accaduto dal febbraio 2020 in avanti a tanti piccoli (e grandi) centri in tutta Italia e che i fotografi Cele Bellardone e Dino Boffa hanno saputo cogliere nella loro dolente realtà quotidiana. Ancora una volta gli autori si sono immersi, come già accaduto in passato, nell’essenza dell’amata provincia, dove il passo del tempo, la luce e gli sguardi hanno una speciale definizione che sarebbe difficile spiegare, ma che il bianco/nero delle immagini ci racconta in modo così immediato che tutto, all’improvviso, ci sembra elementare. Le strade deserte, i visi dietro le finestre, le stalle, la nebbia, le tradizioni come talismano contro la sventura, i bambini spaesati in parchi gioco vuoti, gli uffici, i Carabinieri, il prevosto... Intorno, la campagna, il volo degli uccelli nelle giornate senza fine. Un vero e proprio reportage, un’opera unica, introdotta dalle parole del maestro Berengo Gardin: "...storia della memoria".

Un libro anomalo, un esperimento unico e affascinante: due fotografi impegnati a ritrarre un altro fotografo che sta realizzando un libro. Se già questo spunto può sembrare motivo d’interesse, l’aggiunta del nome del protagonista impone ulteriore attenzione: Gianni Berengo Gardin, uno dei celebrati maestri della fotografia mondiale. È il 2013, e Berengo Gardin è alle prese con le terre del riso, uno studio che porterà alla pubblicazione del volume "Il racconto del riso". Intorno a lui, nelle vesti di ‘guide’ e allievi, Bellardone e Boffa (già autori di numerose pubblicazioni), che studiano le mosse del maestro e ne immortalano ogni gesto, ogni clic... Questi scatti sono l’anima dell’attuale "Storia di un libro", in cui, oltre agli storici paesaggi, ritroviamo il gioco degli specchi fotografici. Volume curato in ogni dettaglio su carta di pregio, restituisce l’incanto di una terra unica e la visione trasversale dell’occhio fotografico.

Fotografie in bianco e nero (e testi di presentazione) raccontano l'avventura di due fotografi che per due anni seguono la Camerata Ducale, una delle orchestre di prestigio italiane, durante concerti, prove, momenti privati, incontri con ospiti di prestigio, da Ughi alla Mullova, da Accardo a Galliano. Un volume che riesce a raccontare la vita 'dietro le quinte' di un ensamble che è, in fondo, una piccola città d'arte.