Libri di Dario Capello
Partenze e promesse. Presagi
Alfredo Rienzi
Libro
editore: Puntoacapo
anno edizione: 2019
pagine: 120
"La poesia di Rienzi si è sempre mossa, o se si vuole, ha sempre tremato su un bilico, su una linea di confine. Confine è qui parola tematica, metafora che apre i due mondi. Da un lato l’ironia, intesa come lezione del freddo, filtro della mente che sorveglia la distanza, a volte anche dissimulazione e tono basso del versificare. Dall’altro la stupefazione, che è il momento in cui il pensiero deve cedere, assottigliarsi o franare su se stesso, fino a coincidere con un suo nulla, come davanti a una rivelazione" (dalla prefazione di Dario Capello). "'Partenze e promesse. Presagi' è libro verticale: tende all’alto partendo da un basso, viaggia con lo sguardo teso a un oltre che verrà, se verrà... È preoccupato per la vita, Rienzi, assume su di sé, come voce narrante, il peso etico di una rappresentazione figurale, cristologica: il poeta ha il compito di redimere, forse, sicuramente di consegnare un messaggio alla centesima scimmia, il suo pubblico, e idealmente il genere umano mutato inconsapevolmente e definitivamente, anche se il monte si è fatto troppo alto – come non pensare a Dante? – e i verbi rinunciano a significare, a rendere un senso al non essere" (dalla postfazione di Ivan Fedeli).
Amante vertiginosa. Torino in 12 movimenti
Dario Capello
Libro: Libro rilegato
editore: Casaccia
anno edizione: 2016
Torino. Da Nietzsche a Gozzano
Dario Capello
Libro
editore: Unicopli
anno edizione: 2003
pagine: 133
Dal soggiorno a Torino dell'ultimo Nietzsche, trasognato in splendida solitudine, alla ricostruzione di un clima della Torino del primo Novecento, tra liberty, Belle Epoque e ripiegamenti crepuscolari. Sono passi di un io scrivente che interrogando le tracce di Guido Gozzano vuole risospingere fino a noi gli echi della sua poesia. L'amarissimo sorriso del bel Guido, le sue inconfondibili cadenze in sordina. Un testo che prende per mano e conduce attraverso i luoghi di una città più turbata, più capricciosa di quanto solitamente appaia. Una Torino città amante, intima quale solo una nemica può diventare. Città d'inquietudine. Città sfinge, dunque, alla lettera, strangolatrice.

