Libri di Chiara Persico
La speranza che ho di ritornare. La guerra dei Gualco
Chiara Persico
Libro: Libro in brossura
editore: Il Piroscafo Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 302
Quattro fratelli, una famiglia, una guerra che li travolge. Carlo, Erminio e Armando partono ventenni per il fronte, lasciandosi alle spalle Genova, il mare e l’abbraccio dei genitori Ernesto e Giovanna, e del fratello più piccolo Natalino. Dalle loro lettere, scritte tra il 1940 e il 1943, emergono coraggio e paura, sorrisi ingenui e improvvisi bagliori di maturità, sogni di amori appena nati e il bisogno disperato di normalità. Mentre il mondo crolla, quei fogli diventano un filo invisibile capace di tenere unita la famiglia: poche parole che sanno consolare, rassicurare, far sperare. È la voce di ragazzi che si dicono “salute ottima, morale alto” per non ferire chi amano, ma confessano in segreto un unico desiderio: tornare a casa. La speranza che ho di ritornare è il racconto vivo e struggente di un destino familiare segnato dalla guerra, ma illuminato dall’amore e dall’ostinata volontà di resistere.
Una famiglia genovese nella Seconda guerra mondiale. L'epistolario dei fratelli Gualco
Chiara Persico
Libro: Libro in brossura
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2025
pagine: 300
Attraverso 132 lettere, scritte fra il 1940 e il 1945, conosciamo i Gualco, una famiglia genovese che ha affrontato il dramma della Seconda guerra mondiale. Carlo, Erminio e Armando sono tre giovani militari che inviano notizie dal fronte a casa. Giuseppe, Giovanna e Natalino, i genitori e il fratello minore rimasti nel capoluogo ligure. Dalla loro corrispondenza emerge chiaramente non solo la descrizione della guerra “pubblica”, dall’istruzione militare, alle missioni con la Marina, alla prigionia in Germania, ma anche l’aspetto privato: come le persone si sono rapportate ai fatti, come la guerra ha trasformato la loro esistenza, come la quotidianità ha vissuto il grande evento. Attraverso i loro scritti riviviamo l’esperienza della Seconda guerra mondiale con la sua violenza, le sue atrocità, le sue disumane crudeltà. Ma lo facciamo attraverso gli occhi di tre ragazzi poco più che ventenni che sanno essere ironici anche nei momenti più duri, che fanno errori d’ortografia grossolani in una riga e in quella successiva citano Dante, che non vogliono preoccupare i genitori e scrivono insistentemente “salute ottima, morale alto”.