Libri di Bartolomeo Porcheddu
Le divinità mitologiche della Sardegna
Bartolomeo Porcheddu
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2025
pagine: 352
La mitologia narrata dai Greci e dai Latini si fonde e si confonde con il complesso delle tradizioni popolari della Sardegna, tramandate fino ai nostri giorni. Divi quali Atlante, Maia, Orione, Medusa e altri sono stati per le civiltà mediterranee antiche la consacrazione delle più importanti stelle del firmamento. Scandiscono, per questo, il tempo celeste le quattro feste della Pasqua sarda: Pasca de Abrile (Pasqua), Pasca de Flores (Pentecoste), Pasca de Nadale (Natale) e Pasca de sos Tres Res (Epifania). I pani Coccoi e Coccone si rifanno al colore Cocco, ovverosia alle due stelle Arancioni poste nelle costellazioni del Toro e del Carro Minore. Parlando dei Pelasgi, il popolo che secondo gli storici colonizzò tutto il Mediterraneo, Eforo di Cuma dice che questi abitavano in una Patria dove, secondo Erodoto, si parlava una lingua Barbara. Tito Livio descrive i Sardi come Barbari vestiti di pelli di muflone, avvolte sui fianchi e a protezione del corpo. Bàrbaro è un nome prettamente sardo, poiché è indicativo di [B]arba (Alba), la nascita mattutina del Sole, da cui sono derivate la Barbagia e l’Arbarea.
Tutte le strade portano a Tybula (Tula). Le quaranta stazioni di sosta dell'itinerario Antonino Sardegna
Bartolomeo Porcheddu
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2023
pagine: 368
L’Itinerarium Provinciarum Antonini Augusti è una mappa stradale dell’Impero Romano, pubblicata presumibilmente nel periodo di Caracalla (198 - 217). Fino ad oggi si è pensato che la città di Tybula fosse situata nei pressi del suo porto. Per cui, tutte le fermate successive a tale stazione state indicate in modo errato. Inoltre, non essendo stato fatto uno studio sui, molti centri non sono stati individuati. Altri luoghi, pur essendo già noti, mancano di ricerche sul loro nome. In questo libro, provo a colmare le falle storico linguistiche e tento di riportare alla luce dall’oblio le quaranta località indicate nell’Itinerario Antonino per la Sardegna. Per cui, alla fine del mio viaggio, Tybula, Metalla, Ferraria, Hafa, Portienses, Fano Carisi, Viniola, Nura e Gemellas troveranno la loro corretta collocazione areale. Nomi di città, quali Othoca, Libysonis, Tharros, Luguidonis, Ulbia, Bosa ed altri, dei quali non si conosce l’etimologia, acquisiranno il proprio valore intrinseco. La Sardegna, come una sfera magica, si illuminerà a contatto con i suoi luoghi millenari, descritti nelle quaranta stazioni di sosta dell’Itinerario Antonino Sardegna.
Roma colònia de sa Sardigna
Bartolomeo Porcheddu
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2023
pagine: 476
Rome colony of Sardinia
Bartolomeo Porcheddu
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2023
pagine: 448
Roma colonia della Sardegna
Bartolomeo Porcheddu
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2023
pagine: 452
Il libro "Roma colonia della Sardegna" è scritto in memoria di Francesco (Kaiku) Fais, appassionato della storia e della cultura sarda. L'opera di Bartolomeo Bèrtulu Porcheddu, crogiolo in cui si fondono storia, linguistica e archeologia, è stata tradotta in inglese da Maria Antonietta Meloni e in sardo dallo stesso Bèrtulu Porcheddu. Il progetto, realizzato interamente in Sardegna, è stato ideato con l'intento di divulgare la civiltà sarda nel mondo. Il testo è strutturato in 12 capitoli ed è composto da 452 pagine. I riferimenti bibliografici sono riportati a piè di pagina con 1250 note, che citano fonti di autori antichi e pubblicazioni di scrittori moderni. Più di cento immagini dedicate fanno da cornice al volume, in cui l'autore pone in evidenza il dominio tenuto dal popolo sardo nel Mediterraneo antico dal Neolitico alla fine del Bronzo. Come in un mosaico, tassello dopo tassello, egli ricompone la stretta relazione fra Roma e Sardegna.
La Grecia sardo-pellàsgica
Bartolomeo Porcheddu
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2022
pagine: 372
Le 12 fatiche di Ercole, così come la favola di Medusa, sono ambientate intorno al 3000 avanti Cristo, quando il Sole illuminava la costellazione del Toro nel giorno dell'Equinozio di Primavera. I simboli del Toro, con le corna, e del Sole, con le piume del Gallo, coronavano sia le Domus de Janas sia gli elmi dei guerrieri sardi. Dalla Sardegna alla Colchide erano solo i Sardi a dettare il verbo della propria lingua sul mare e nelle terre intorno al Mediterraneo.
Il più grande falso storico di tutti i tempi: la lingua latina «comune»
Bartolomeo Porcheddu
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2021
pagine: 330
"Perché la lingua latina “comune” è un falso storico? - mi sono chiesto qualche anno fa, quando ho intrapreso lo studio di linguistica storica e comparata della lingua latina rapportata a quella sarda. A questa domanda ho dato risposta in 330 pagine, distribuite in 33 capitoli di storia, il cui testo è supportato da 873 note a piè di pagina in cui è indicata la fonte o la bibliografia di riferimento. Arricchiscono l’Opera decine di foto indicative, tabelle di riferimento e cartine geografiche. La scoperta di un falso storico millenario potrebbe farci sorridere, come una di quelle grandi rapine epocali svelata ai posteri, se non fossimo stati noi Sardi i diretti interessati e danneggiati."
Roma colonia sarda
Bartolomeo Porcheddu
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2020
pagine: 556
Il vaso di Dueno. Il più antico documento latino è scritto in lingua sarda. Ediz. italiana, sarda e inglese
Bartolomeo Porcheddu
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2019
pagine: 128
Il vaso di Dueno è un oggetto parlante. In primo luogo perché riproduce un “trigono”, ovverosia la congiunzione tra Giove e Saturno rispetto al Sole e alla Terra che si manifesta nel cielo notturno. Quando questi due pianeti si trovano alla distanza di 120° sulla sfera celeste, disegnano un triangolo equilatero proprio simile al vaso di Dueno. In antichità, tale congiunzione era considerata un dono del cielo. In secondo luogo, il manufatto ci dice anche a chi è destinato il Trigono. Il vaso è una donazione a Giove e Saturno, una richiesta di voto, perché si realizzi un desiderio espresso da chi ha commissionato l’opera. Questo è il motivo per cui il vaso di Dueno è stato rinvenuto da Heinrich Dressel, nel 1880, in un deposito votivo presso il Quirinale a Roma. Per ultimo, il committente, vissuto circa 600 anni prima di Cristo, ha voluto lasciare scritto sul vaso il proprio pensiero. L’iscrizione è riportata in alfabeto latino arcaico ed è abbastanza lunga da poter essere considerata il primo documento latino. La cosa più strabiliante è che questa “promessa di voto” è scritta in sardo senza i casi latini di origine greca e può essere letto con una relativa facilità ancora oggi.
Bàrdia. Etimologia e storia. Testo italiano e sardo
Bartolomeo Porcheddu
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2017
Oggi non esiste in italiano l’infinito del verbo “guardiare” (fare la guardia), tant’è che, in alternativa, occorre cercare un sinonimo nelle voci “guardare”, “vegliare”, “vigilare”, “sorvegliare”, ecc. Questo è dovuto al fatto che con l’andare del tempo l’originario etimo “bardiare” è stato trasformato in “guardiare” attraverso la sostituzione della consonante iniziale “b” con la “g”. Il vocabolo “bàrdia – ‘àrdia – ‘àldia, vàrdia”, con il relativo verbo “bardiare”, è rimasto ancora in uso nella lingua sarda con il suo significato originario sia nella forma scritta che in quella parlata. Diversi sono i documenti di provenienza medievale che ne attestano l’utilizzo. Il libro si snoda per mezzo dell’etimologia e della storia nei luoghi di bardia, tra i popoli bardiani, in mezzo ai bardiani imperiali, di fronte alle bardanas, con l’orecchio teso ad ascoltare il barditum e i bardi cantori, per indossare il bardocucullus e gli abiti del cavaliere, per imparare a bardare il cavallo e a posizionare sulla groppa le armi della barda. Infine, per osservare la legislazione sui cavalli, il ruolo della guardia, dei barracelli e la fede dei guardiani dei santuari.
Documenti inediti dell'ospedale di Santa Croce di Sassari. Una società multilingue
Bartolomeo Porcheddu
Libro: Libro in brossura
editore: Logosardigna
anno edizione: 2012
La storia dell'Ospedale di Santa Croce di Sassari è anche la storia linguistica del capoluogo turritano. Dal 400 al 500 i nobili e la stessa municipalità di Sassari usano il latino come lingua ufficiale scritta, mentre i meno abbienti si servono della lingua sarda. I cambiamenti avvengono con la conquista del Logudoro da parte dei Catalano Aragonesi nel corso della prima metà del Quattrocento quando, progressivamente, il catalano scalza il latino dalle scrivanie della municipalità e dagli studi notarili. Resiste sempre per le classi meno abbienti la lingua sarda. Poi, con l'unione dei regni di Aragona e Castiglia e la costituzione del regno di Spagna, anche la scrittura risente ovviamente dei cambiamenti politici. Pertanto, tra 500 e 600 il castigliano subentra al catalano. Dal 600 al 700, con l'impiego della lingua italiana, la società sassarese diventa multilingue. Partendo dal basso: sassarese, sardo, castigliano e italiano. Si dovrà aspettare ben oltre il 1720, anno della consegna del regno di Sardegna ai Savoia, per vedere scomparire il castigliano dalla scrivanie. L'ultimo documento scritto in spagnolo è della fine del 700.
Grammatica de sa limba sarda comuna. Ediz. italiana e sarda
Bartolomeo Porcheddu
Libro: Libro in brossura
editore: Logosardigna
anno edizione: 2012
"Una grammàtica iscrita in sardu pro sos sardos, ma cun sa traduida in italianu pro cussos chi non connochent sa limba sarda e la diant chèrrere imparare. Fonètica, fonologia, ortografia, morfologia e sintassi sunt fatas a cumprèndere cun s'agiudu de 88 tabellas ispricadoras, in ue sas règulas grammaticales sunt mustradas in manera sìmplitze e dereta. S'ùrtimu cabìtulu est intregadu a s'impreu de sa Limba istatuale in su Mediuevu sardu." Una grammatica scritta in sardo per i sardi, ma con la traduzione in italiano per quelli che non conoscono la lingua sarda e vorrebbero impararla. Fonetica, fonologia, ortografia, morfologia e sintassi sono spiegate con l'aiuto di 88 tabelle esplicative, nelle quali le regole grammaticali sono mostrare in modo semplice e diretto. L'ultimo capitolo è dedicato all'utilizzo della Lingua statuale nel Medioevo sardo.