Libri di Barbara Cavagnero
Come le formiche al vino
Barbara Cavagnero
Libro: Libro in brossura
editore: Oltre Vento Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 170
Taranto, primi anni Sessanta. Ettore, giovane carabiniere segnato da un difficile rapporto con la propria famiglia d’origine, vive con la moglie Anna e il figlio Pietro. La loro vita è caratterizzata anche e soprattutto dalla presenza di Gino, zio di Anna. Zio Gino, parente eccentrico che riempie le giornate con discorsi bizzarri e teorie complottistiche, durante un pranzo parla di misteriosi camion che potrebbero essere collegati alla NATO. Ettore, abituato alle sue stranezze, non dà peso alle parole e va al lavoro. Gli viene affidato l’incarico di tendere un agguato ai contrabbandieri di sigarette. Durante l’appostamento, però, la sua attenzione si sposta sulla luce irrealistica emanata da alcuni lampioni gialli. Ripensando al discorso di Gino e spinto dalla curiosità, scende dall’auto di servizio e resta coinvolto in un brusco incidente. Dopo un periodo di convalescenza, rientrato al lavoro, viene incaricato per una missione speciale: consegnare una misteriosa valigetta a Roma. Un susseguirsi di eventi enigmatici travolge la vita di Ettore. Cosa scoprirà? Cosa sta accadendo a Taranto? Qual è il confine tra sogno e realtà?
726/19
Barbara Cavagnero
Libro: Libro in brossura
editore: Fides Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 196
Francia, seconda metà dell’Ottocento. Dopo la morte della madre, la giovane Victoria decide di lasciarsi alle spalle la desolazione del Vecchio Mondo e di partire alla volta di una terra promessa in cui iniziare una nuova vita. Una volta giunta nella lontana Argentina, la ragazza ritroverà gli stessi mali da cui era fuggita, ma anche qualcosa di inatteso: l’amore del mapuche Antinanco, appartenente a un fiero popolo la cui sopravvivenza è minacciata da secoli di guerre e soprusi a opera dei “bianchi”. Dal loro matrimonio nasceranno l’irrequieto Quidel e la dolce Rayen, una creatura che sembra vivere in un mondo tutto suo, in simbiosi con la natura, gli animali e le stelle, guidata dai miti e dalla saggezza ancestrale della sua gente. Una suggestiva epopea familiare che ci risucchia in un vorticoso viaggio attraverso l’Argentina, la Francia e l’Italia, in un’atmosfera intrisa di realismo magico.
Dopo la legge 180. Testimoni ed esperienze della salute mentale in Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 224
Nel 1978 la legge 180 ha sancito l’abolizione dei manicomi. Sono passati quarant’anni e molte cose sono cambiate: perché si ha l’impressione di non sapere bene che cosa sia successo? Dopo la “rivoluzione” di Basaglia, bisognava applicare la legge e promuovere le buone pratiche; in questo modo però potrebbe essere venuta meno l’esigenza di fare i conti con le zone d’ombra che ogni azione storica, anche la più illuminata, porta con sé. Contraddizioni che gli operatori devono aver sperimentato sulla loro pelle, senza riuscire a farne un terreno condiviso di riflessione e discussione. Ne è derivata una certa opacità, nociva sia per la trasmissione dell’esperienza di Basaglia, sia per la possibilità di continuare a rapportarsi alla realtà con un atteggiamento critico e trasformativo. L’anniversario della 180 è diventato così l’occasione per mettere fra parentesi alcuni luoghi comuni e raccogliere una serie di voci che raccontassero, ciascuna dal proprio punto di vista, la realtà concreta della salute mentale. La prima parte del volume ospita una “cronistoria” dei servizi a Martina Franca: un’intensa conversazione a tre voci che manda in frantumi la vetrina dell’“esperienza esemplare” e sollecita riflessioni di grande interesse, anche per una platea più larga di storici, sociologi e filosofi. La seconda parte è dedicata, prima a un’analisi della nozione di “salute mentale”, grazie al confronto con alcuni protagonisti del dibattito attuale (Bellahsen, Benasayag, Frances, Saraceno), poi all’illustrazione di un progetto che ha coinvolto gli studenti delle scuole superiori: un’esperienza nata dalla consapevolezza che la salute mentale, pur continuando a porsi come alternativa al manicomio, debba accettare la sfida del rapporto con le nuove generazioni, cercando in primo luogo di promuovere una “cultura” della salute diversa da quella basata sul riduttivo binomio “diagnosi-trattamento farmacologico”. Il volume si conclude coinvolgendo nella riflessione altri protagonisti della salute mentale in Italia (Colucci, Stoppa): una finestra per allargare l’orizzonte e continuare a interrogarsi sulle proprie pratiche e i propri saperi.

