Libri di Aurelio Cernigliaro
Dall'Unità alla crisi dello Stato liberale. Giolitti e l'antigiolittismo
Nicola D'Apolito
Libro: Libro in brossura
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 256
Dopo l’unità d’Italia, proclamata il 17 marzo 1861 a Torino, alla rappresentanza politica del nuovo Stato si presentarono due problemi fondamentali: l’unificazione politica, amministrativa, finanziaria dell’Italia e la forma istituzionale. Si richiamava l’attenzione del legislatore su questa complessa problematica: uniformare la macchina amministrativo-burocratica degli ex Stati preunitari, assai variegata, e riportare l’equilibrio del bilancio del neo-Stato. Per il bilancio si decise di uniformare i debiti pubblici degli ex Stati con un provvedimento governativo nazionale; per l’amministrazione delle entità periferiche si sancì l’esistenza delle amministrazioni locali. L’avvicendarsi al potere della Destra e Sinistra storica non consolidava lo Stato liberale, ma lo conduceva ad una crisi irreversibile che avrebbe dischiuso le porte all’avvento del fascismo. Causa di questo declino del ‘liberalismo’ italiano era la mancanza di partiti moderni, espressione delle istanze delle masse. Né gli interventi di intellettuali e politici liberali: Ruggero Bonghi, Vilfredo Pareto, Antonio Salandra, Sidney Sonnino, Gaetano Mosca, Vittorio Emanuele Orlando, Giovanni Giolitti ed altri riusciranno, con le loro proposte ad arginare la crisi dello Stato liberale, ormai all’epilogo. E il dissenso ideologico-politico si acuì maggiormente con il maggior rappresentante dello Stato liberale che governò per un quindicennio: Giolitti. Figura controversa e discussa, ma importante nel panorama politico-amministrativo italiano all’inizio del XX secolo.
Death of contract? La giurisprudenza come storia
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2017
pagine: 384
A quaranta anni di distanza dal provocatorio saggio di Grant Gilmore, "The Death of Contract", alcuni tra i più autorevoli giuristi - storici e vigentisti, insieme - si incontrano per discutere e fare il punto in tema di contratti. Il dialogo che si sviluppa, ognuno con la sua esperienza, con la sua specifica voce, è intenso e senza preclusioni. Attiene, in particolare, un «ambito» ove specificamente si realizza l'interazione tra teoria e prassi. In uno scenario - ieri come oggi - in rapido mutamento, l'istituto convenzionale viene esso stesso proposto «in movimento»: un segno inequivoco di costante e rinnovata vitalità.
Sovranità e feudo nel Regno di Napoli (1505-1557)
Aurelio Cernigliaro
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Jovene
anno edizione: 1984
pagine: 1072
Radici. Rileggendo la politica e il diritto cristiano di Massimo D'Azeglio (rist. anast. Parigi, 1859)
Aurelio Cernigliaro
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 102
Nel clima evocativo delle vicende e degli uomini che portarono all'Unità nazionale e a centocinquanta anni dalla sua prima edizione, la riproposizione in anastatica della brochure di Massimo D'Azeglio, con un'ampia nota di contestualizzazione, si colloca opportunamente in un frangente di rinnovata tensione dialettica nel rapporto Stato-Chiesa. Sullo scenario del processo di formazione nazionale, l'irrompere del saggio dazegliano nella complessa temperie maturata all'indomani di Villafranca, non meno del coevo opuscoletto "Le Pape et le Congrès "del Dupanloup, delineava con peculiare originalità una soluzione politica liberale e laica, che al tempo stesso riconosceva l'assoluta connotazione "cristiana" della vicenda storica europea. In questo orizzonte le "radici", come mero attestato, peraltro dovuto, alla Storia, suggeriscono un utile parametro di comparazione e di riflessione sul e per il presente.