Libri di Ashoka Mody
Euro. Una tragedia in nove atti
Ashoka Mody
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2022
pagine: 960
«Perché gli europei si sono lanciati in un’impresa che non portava reali benefici ma solo enormi rischi? In che modo hanno provato a conciliare le contraddizioni? Dove è andata a finire l’Europa? C’è una risposta semplice a tutte queste domande: i leader europei avevano le idee poco chiare su cosa stessero facendo e su dove stessero andando. E se non sai dove stai andando, finirai per sbagliare strada. Di questo parla la mia storia, di come gli europei abbiano sbagliato strada». Introduzione di Vladimiro Giacché; Prefazione dell’autore all’edizione italiana.
Euro. Una tragedia in nove atti
Ashoka Mody
Libro: Libro rilegato
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 768
L’euro è il più grande esperimento di politica monetaria di tutti i tempi. Nonostante gli avvertimenti di molti importanti economisti che fin dall’inizio ne avevano denunciato le criticità, i leader europei hanno portato avanti il progetto animati dall’ideologia dell’integrazione, convinti che le economie dei diversi paesi avrebbero presto iniziato a convergere. Al contrario, gli eventi degli ultimi anni hanno rivelato che l’adozione della moneta unica ha finito per acuire le differenze all’interno dell’Eurozona, con un centro sempre più ricco e una periferia lasciata indietro. Ashoka Mody racconta la storia dell’euro tramite le parole e le decisioni dei protagonisti, da Pompidou a Mitterrand, da Kohl a Merkel, da Trichet a Draghi. Attraverso una rigorosa analisi economica, unita a uno stile personale e ironico, ci rende spettatori di una tragedia che va in scena da oltre mezzo secolo: dai primi dibattiti degli anni Sessanta fino alla crisi del Coronavirus, a cui l’autore dedica la Prefazione dell’edizione italiana. Scopriamo, così, come l’architettura di un progetto incompleto e disfunzionale si sia mostrata nel tempo sempre più fragile. Difficile allora non dubitare dell’utilità della moneta unica, soprattutto per l’Italia, «anello debole» dell’Eurozona. Introduzione di Vladimiro Giacchè.