Libri di Antonio Fiscarelli
Danilo Dolci. Lo Stato, il popolo e l’intellettuale
Antonio Fiscarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 354
Danilo Dolci, noto come il “Gandhi della Sicilia”, fu un instancabile attivista, educatore e intellettuale engagé. Antonio Fiscarelli ne ripercorre la vita, dalle prime esperienze antifasciste alla lotta per i diritti sociali nel dopoguerra, fino all’impegno contro la mafia e per la democrazia partecipativa. Emergono così il pensiero e l’azione di Dolci, il suo metodo maieutico e l’impegno per una società più equa. Attraverso una narrazione documentata e appassionata, Fiscarelli restituisce il ritratto di un uomo che ha saputo unire teoria e prassi e che ha avuto un forte impatto sulla scena sociale e politica italiana e internazionale, ispirando generazioni di attivisti e intellettuali. Prefazione di Luigi Bonanate.
L'ospite indiscreto. La sociozoomania dei pipistrelli nell'epoca delle epidemie facili
Antonio Fiscarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Porto Seguro
anno edizione: 2021
pagine: 291
Negli ultimissimi secoli, e molto più rapidamente nel ventesimo secolo, l'interfaccia uomo/animale/ambiente ha subito delle profonde metamorfosi a causa dello sviluppo industriale, della tecnica e dell'urbanizzazione. In questo libro, l’autore esplora l’universo dei comportamenti sociali e dei trend popolari, culturali, scientifici ed economici, connessi ai pipistrelli, ricostruendo circa un secolo di storia ecologica, medica e scientifica. Individua l’emergenza di una “sociozoomania dei pipistrelli” nell’ultimo ventennio, parallela agli approfondimenti scientifici sul ruolo dei pipistrelli nelle zoonosi e allo sviluppo del management stesso delle politiche di tutela. L’autore propone il concetto di “bioregionalismo sociozoologico” come parametro sociologico per approfondire il tema delle zoonosi.
Officine aperte
Antonio Fiscarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Augh!
anno edizione: 2016
pagine: 101
Officine aperte è una raccolta di poesie che sembra uscita, appunto, da un'officina, nel senso largo del termine, in cui l'autore, concentrando le sue forze espressive, nel frastuono delle scavatrici di Torino, come nella fornace dei Quartieri Settecenteschi di Foggia, o correndo per i paesaggi italiani come pendolare più che come migrante tra nord e sud, racconta l'Italia dei suoi tempi, con l'occhio di un operaio manovale e di un ortolano, di un intellettuale e di un operatore sociale, in un dialogo aperto con Pasolini, a cui la raccolta è dedicata, insieme ai bambini. Inutile dire che lo stile fa propria la lezione del grande poeta italiano, sia per contenuti sia per forma, così come per lo sguardo critico sui costumi politici ed etici del Bel Paese.