Libri di Annarosa Macrì
A un tiro di schioppo
Francesco Adornato
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 180
"...È la metafora, io credo, di come andrebbe raccontata la Calabria. Affondando il coltello nelle sue terribili contraddizioni, nella sua crudeltà, nelle sue colpe, nella sua violenza, ma con amore. Perché la leggerezza di scrittura di Francesco Adornato, la sua raffinatissima mediazione intellettuale è amore. Facile amare gli angeli, più difficile amare gli uomini quando diventano diavoli, o bestie. L'inferno è vuoto, diceva Shakespeare, i diavoli sono tutti qua: chissà se conosceva la Calabria, Shakespeare. Solo amando la Calabria così, con lo sguardo di un bambino che non finisce di stupirsi di fronte alle sue scarpe nuove, come diceva Rilke, si può cominciare a cambiarla. Non so se la bellezza ce la farà a salvare il mondo, certamente l'amore salverà la Calabria." (Dalla prefazione di Annarosa Macrì)
Sarti volanti
Annarosa Macrì
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2023
pagine: 360
Un romanzo sull’amore, e, dunque, sulla morte. E sulla scrittura. Le vite parallele di una madre, Rosa, e di una figlia, Amélie, che non furono mai bambine e che erano, forse, la stessa persona. Due storie imperfette e difettose, “da aggiustare, correggere e rifinire”, come gli scritti degli altri, che Amélie riparava da studentessa e come gli abiti degli altri, che lei accorcia, allunga e restringe nel suo laboratorio di sartoria. Trenta “variazioni” su un tema, l’impossibilità dell’amore “vissuto”, accostate l’una all’altra, in quella misteriosa e lineare composizione, che, come la cucitura su una stoffa, è il flusso lineare di ogni vita.
Corpo estraneo
Annarosa Macrì
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 266
Bianca è una giornalista che per mestiere ha sempre raccontato le vite degli altri, con passione e coinvolgimento. Si è sempre immersa in vicende e drammi non suoi, così completamente, fino a viverli ogni volta come propri. Anche se poi, all'atto della scrittura, ha potuto liberarsene e rimanere indenne. Ha difatti accantonato per anni la sua vita finché un giorno, forse per il solo sospetto di una malattia, è costretta ad accorgersi di sé, del suo corpo, ed è chiamata a fare i conti con la propria esistenza. Da qui un viaggio nella memoria, dall'infanzia in una cittadina del Sud Italia, agli studi universitari a Milano, il Sessantotto, la presa di coscienza politica, il matrimonio (una scelta forse avventata), le prime esperienze di lavoro, la maternità. E la solitudine in cui adesso si sente precipitata. La accompagnano in questo percorso le voci e le storie delle tante donne che ha incontrato e con le quali riscopre di avere intessuto una fitta trama di complicità, affetto e solidarietà. Ne viene fuori un intreccio tra ricordi personali e storia collettiva che riflette le speranze, le illusioni, i fallimenti e le conquiste di più generazioni. Un monologo interiore crudo e spietato, che si propaga, con forza e vigore, per cerchi concentrici su superfici sempre più estese. Un universo variegato e complesso in cui può riconoscersi ogni donna del nostro tempo.
Da che parte sta il mare
Annarosa Macrì
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 200
"L'estate di quell'anno la nostra casa fu un capanno di legno ai Bagni Procopio..." Quell'anno, c'è un anno nella vita di tutti che è metafora della vita intera, era il 1956 e il capanno era ai Bagni Procopio della punta estrema della Calabria, davanti alla Sicilia e al suo mare. Era la vigilia del boom economico ed era un pezzo di un Sud pieno di ferite e lontanissimo dal resto del Paese. Anna ha otto anni, apre i suoi occhi innocenti sul mondo attraverso le vicende della sua famiglia girovaga, intellettuale, autarchica, e lo racconta con lo stupore crudele che solo i bambini posseggono. Guendalina che nasce e Dio che si nasconde, "Il Cittadino" che esce e suo padre che muore. Da che parte sta il mare?, chiede Anna a sua madre quando i confini della sua giornata diventano soffocanti. Il mare c'è sempre, anche se non si vede, le risponde sua madre, ed è infinito. Come la scrittura, l'unica arma di libertà e di liberazione, in grado di raccontare quello che si vede, e soprattutto quello che non si vede.