Libri di Angelo R. Dicuonzo
L'ossessione della frode. Socioanalisi del dolore nella Cognizione di Gadda
Angelo R. Dicuonzo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2021
pagine: 240
					Gonzalo Pirobutirro, l'indimenticabile ingegnere letterato protagonista della Cognizione del dolore, è stato dai più identificato con l'autore, Gadda stesso. Del celebre romanzo questo libro dà invece una lettura diversa, che nega alla dimensione autobiografica la centralità sin qui attribuitale. L'analisi alternativa che viene proposta si sviluppa su due piani. Da un lato, storicizza il testo calandolo nella temperie che lo ha prodotto e disvelando con ciò la natura sociale del malessere di Gonzalo, un male originato dalla modernizzazione messa in atto in età giolittiana a scapito della piccola borghesia soprattutto intellettuale. Dall'altro, mostra come la narrazione demistifichi le strategie testuali del romanzo borghese e sottoponga il personaggio, intento a universalizzare la propria condizione, a un trattamento ironico-umoristico. L'espressionismo gaddiano viene così sottratto alla visione che vi scorge un fenomeno letterario del tutto eccezionale, scaturito dalla nevrosi e dal virtuosismo stilistico dell'autore.				
									Il limbo della scrittura. Modernità e allegoria in Pedro Páramo di Juan Rulfo
Angelo R. Dicuonzo
Libro: Copertina morbida
editore: Studium
anno edizione: 2021
pagine: 144
					Rivisitazione aberrante della ricerca del padre della Telemachia omerica, Pedro Páramo di Juan Rulfo è indubbiamente uno dei capolavori narrativi non solo della letteratura messicana e latinoamericana, bensì della Weltliteratur. A ragione, perciò, Gabriel García Márquez poteva apertamente confessare come, durante tutto l'anno successivo alla sua scoperta e lettura vorace dell'opera di Rulfo, non fosse più stato in grado di leggere altro. La presente monografia, riscattando il romanzo rulfiano da letture regionalistiche incentrate sulla mexicanidad e da interpretazioni miticosimboliche, da un lato ne mette in risalto l'inedita radicalità dello stravolgimento di quello che Giancarlo Mazzacurati definiva «il gran corpo del padre» del romanzo tardo ottocentesco; dall'altro, alla luce della visione allegorica della modernità mutuata da Walter Benjamin, ne mostra la natura di analogon semiotico dell'inferno della merce consolidatosi nel corso del Novecento avanzato.				
									
