Libri di Andrea Mengali
Il giudizio di fatto degli arbitri
Andrea Mengali
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2022
pagine: 224
Con "Il giudizio di fatto degli arbitri" si affronta il tema della prova nell'arbitrato con particolare riferimento alle norme relative al metodo del giudizio di fatto, tra cui quelle relative alla valutazione delle prove e quelle che escludono il bisogno della prova. L'analisi affronta il problema dei rapporti tra l'arbitrato e la disciplina della prova prevista per il procedimento ordinario di fronte alla giurisdizione statale, indagando i limiti della libertà delle forme propria dell'esperienza arbitrale, con il necessario rispetto dell'ordine pubblico processuale. L'ultima parte del lavoro è dedicata agli spazi di impugnazione del lodo nel caso di violazione delle norme esaminate, invero ristretti all'ipotesi in cui siano violati principi di ordine pubblico.
La cassazione della sentenza civile non motivata
Andrea Mengali
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 240
Con “La cassazione delle sentenza civile non motivata”, traendo spunto dalle recenti pronunce di legittimità secondo cui il sindacato sulla motivazione da parte della Corte di Cassazione, dopo la modifica, nel 2012, dell’art. 360 n. 5, c.p.c., si sarebbe ridotto al “minimo costituzionale”, si analizza il vizio motivazionale nella sua dimensione formale, consistente nella violazione delle norme processuali che impongono al giudice di esplicitare nella sentenza le ragioni di fatto e di diritto della decisione. L’analisi, svolta con particolare riferimento al sindacato da parte della Suprema Corte, ricostruisce il vizio alla luce della disciplina delle nullità degli atti, in particolare con riferimento alla nullità della sentenza, conseguenza della violazione dell’obbligo di esporre all’interno della stessa la motivazione.
Graniglia mobile
Andrea Mengali, Francesco Nati
Libro: Copertina morbida
editore: Marchetti Editore
anno edizione: 2020
pagine: 114
Graniglia mobile si snoda tra i lungarni pisani e le rambla della spagnola Alicante, tra nostalgie e ritorni. Come ogni giallo che si rispetti c'è un omicidio, ma anche molto altro. C'è Stefano, in primis, un avvocato civilista che nella vita ha messo la ragione al posto del cuore (o almeno ci prova); c'è Nadia, sua moglie, e c'è Chiara, la moglie di Carlo, dottore lucchese. E ci sono le due città: Pisa, mai nominata ma sempre sullo sfondo, a rappresentare il presente, e Alicante: il passato. Tra amministratori di condominio versiliesi, sicari rumeni, vecchietti che si arrabbiano per una maglia della Fiorentina, corse e rincorse, cellulari spenti, riflessioni sull'avvocatura e sulla vita che poteva essere e non è, si dipinge un affresco di struggente ironia e accettazione delle debolezze e delle mancanze, proprie e altrui.