Libri di Andrea Longega
Caterina (come le cóe dei cardelini)
Andrea Longega
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2024
pagine: 290
Caterina è una cameriera ai piani di un albergo veneziano. I suoi occhi che ogni giorno si aggirano tra camere e corridoi sembrano offrire un punto di vista sulla realtà del tutto periferico e trascurabile. La sua voce – il suo dialetto concreto e vivissimo – offre invece una prospettiva inaspettata da cui osservare, con disarmante vicinanza, la vita di ospiti che, allentando inevitabilmente il freno della propria riservatezza, lasciano tracce più o meno visibili di sé. Attraverso gli altri però Caterina rivolge uno sguardo anche dentro sé stessa, senza nascondersi nulla di piccole gioie passate e presenti, di fallimenti e insofferenze che la accompagnano nella sua fatica quotidiana. Il suo dire è sorretto da un’ironia che non viene mai meno e che si dimostra salvifica anche nei momenti in cui sarebbe più facile arrendersi e buttare tutto all’aria. Caterina in questo viaggio non è sola, altre figure accompagnano le sue giornate, e offrono spesso un controcanto al suo modo di vedere la vita, o anche solo le danno lo spunto, o l’appoggio, per superare - spesso con un motto arguto - le difficoltà dell’esistenza. Prefazione di Edoardo Zuccato.
A dìr el véro
Andrea Longega
Libro: Libro in brossura
editore: MC
anno edizione: 2020
pagine: 74
"Ha la delicatezza di un vetro lavorato all'aria arroventata di una fornace di Murano la poesia di Andrea Longega. Le sue accensioni liriche si inscrivono entro quel tracciato della poesia antinovecentesca che da Saba arriva a Vivian Lamarque, passando attraverso gli epigrammi folgoranti di Penna. Questa nuova raccolta costituisce il naturale approdo di un percorso fedele a un'idea di poetica lieve, non sapienziale, refrattaria a mode e stilemi di derivazione modernista, con un approccio comunicativo immediato e mai banale. Assistiamo così, dopo le sillogi dedicate alla scomparsa della madre, alla cameriera Caterina e alla scoperta di un'inedita Grecia, a un'altra sequenza di piccoli miracoli espressivi nel dialetto che fu di Giacomo Noventa. Qui si rievocano le figure del padre, della madre (con relativi addentellati sul parricidio e sul matricidio), di alcuni parenti, cadenzandole intorno alle fantasmagorie di un'infanzia felice e, al tempo stesso, avvilente. Un carosello di profili indimenticabili che ci osservano di sottecchi per ricordarci cosa c'è di vero (e di buono) oltre le apparenze."
Atene (venìndo zo dal Licabéto)
Andrea Longega
Libro: Libro in brossura
editore: Ronzani Editore
anno edizione: 2019
pagine: 48
"C’è, ad aprire e chiudere la silloge, un movimento discendente: è tornando giù dalla collina del Licabetto che Atene si manifesta in tutta la sua bianca e caotica vastità, la quale poi, a un’immersione più ravvicinata, mostra il grigio dell’inquinamento e gli spacchi del tempo, la povertà e le esistenze ai margini. Longega, poeta delle cose che se ne vanno, non avverte la discesa come 'catabasi' (se non quella sciistica in 'Fragmenta', X...) ma come vitale disvelamento di una parte di sé, tanto che il suo occhio riesce a scovare quella bellezza minore che altrove è sparita mentre qui sa resistere. È, riproposta in modo più aereo e randagio, la lezione che questo poeta dialettale tra i più alti oggi in Italia ci aveva già dato in una poesia di 'El tempo de i basi': «quelo che xe belo / xe anca semplice»." (dall’introduzione di Francesco Targhetta)
Fiori nòvi
Andrea Longega
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2004
pagine: 32
Caterina (come le cóe dei cardelini)
Andrea Longega
Libro: Libro in brossura
editore: L'Obliquo
anno edizione: 2013
pagine: 53
Finio de Zogar
Andrea Longega
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte del Sale
anno edizione: 2012
pagine: 88
El tempo de i basi
Andrea Longega
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2009
pagine: 32
Queste brevi poesie, «frammenti di un discorso amoroso», tentano di tradurre un momento difficile della vita, qual è la morte di una madre, in un'occasione per gettare uno sguardo sul mondo e dentro se stessi. Parole che vorrebbero vestire gli abiti freddi della cronaca, ma che subito convertono «questo passo d'addio» in un rinnovato atto di fede verso la nostra dimensione terrena.