Libri di Ana Cristina Montoya
In comunicazione. Una prospettiva generativa
Ana Cristina Montoya
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2022
pagine: 224
«L' Autrice ci accompagna in un cammino di ripensamento sul ruolo di una comunicazione fatta per generare relazioni. Alcuni passaggi mi hanno colpito soprattutto. Il primo riguarda il senso del limite in un tempo che presume la sua inesistenza; quasi che la tecnologia legittimi qualsiasi oltre. Una grande tentazione. Una falsa verità. Il secondo riguarda il falso dilemma tra identità e alterità. Come se dovessimo davvero, per essere noi stessi, negare gli altri, e non invece esattamente il contrario: riscoprire noi stessi specchiandoci nell'altro. Il terzo riguarda l'importanza delle parole, l'uso che facciamo delle parole storpiandone il significato e così trasformando la comunicazione in fraintendimento, la memoria in smemoratezza. Ma il vero centro di questo saggio sta nella confutazione del paradigma tecnocratico come formula della felicità, e nella critica della teoria economica che riduce ogni relazione ad una transazione, ogni incontro alla misurazione della reciproca capacità di consumo, ogni dialogo in un monologo, ogni silenzio in un vuoto invece che in un pieno, ogni tempo dedicato all'ascolto un tempo perso invece che guadagnato, ogni dialogo un rischio da evitare». (Paolo Rufini)
Comunicazione ed enigma della relazione
Ana Cristina Montoya
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
All’interno del tessuto sociale si stabiliscono rapporti che possono essere d’incontro o di sospetto, di solidarietà o d’indifferenza, di potere o corresponsabilità e tutti sono attraversati dalla comunicazione. L’universo simbolico e quello comunicativo che influiscono sulle nostre scelte, sulla nostra visione dell’altro, sul nostro agire nella storia, passano attraverso i mass media o le nuove tecnologie dell’informazione, ma anche attraverso scenari e pratiche quotidiane in una grande varietà di contesti. Spesso sembra che quelle relazioni dipendano in tutto e per tutto da noi e non di rado si ha l’impressione che siamo invece noi a dipendere da quell’universo simbolico e da quei processi comunicativi. Alla luce dei fenomeni sociali più recenti e del dibattito contemporaneo sulla comunicazione, questo libro vuole dunque rispondere a due grandi obiettivi: l’approfondimento del rapporto tra comunicazione e relazione sociale e la rilevazione di quegli elementi che si potrebbero considerare originali nel pensiero del sociologo Pierpaolo Donati, in quanto aprono nuove piste per ripensare l’agire comunicativo. Capire - ad esempio - la comunicazione come una relazione complessa che vede in rapporto i soggetti, la natura e le strutture sociali; evidenziare il peso della riflessività nei soggetti della comunicazione e il suo ruolo nei processi di morfogenesi del tessuto sociale, rilevare come lo sguardo relazionale offra elementi per sviluppare narrative in grado di porsi come alternativa a quelle dialettiche e polari che dominano lo scenario comunicativo attuale; misurare la qualità della comunicazione non solo per i suoi effetti o per l’impatto, quanto per la sua capacità di produrre beni relazionali; approfondire quell’agire comunicativo che si può chiamare generativo. Il volume contiene proposte ardite poiché penetra in un territorio di frontiera che, intorno alla categoria di relazione, vede in dialogo comunicazione, sociologia e teologia. Alla base di tutto questo sta la convinzione che la “qualità” della relazione sociale possa essere determinante per il futuro dell’umanità e che la comunicazione, nelle sue variegate forme ed espressioni, conservi una forte capacità generativa nel tessuto sociale. Prefazione di Guido Gili.