Libri di Alfio Caruso
Tutti i vivi all'assalto. L'epopea degli alpini dal Don a Nikolajevka
Alfio Caruso
Libro: Libro in brossura
editore: TEA
anno edizione: 2012
pagine: 406
È la semisconosciuta anabasi italiana, è la più straordinaria avanzata all'indietro della storia militare, è l'indomita resistenza del Corpo alpino in Russia. Buttate nella fornace della seconda guerra mondiale dall'aberrante menefreghismo di Mussolini, le penne nere scrivono una pagina di epico e silenzioso valore. Dal 17 al 31 gennaio 1943 laTridentina, la Cuneense e la Julia affrontano centinaia e centinaia di chilometri nella neve pur di non arrendersi alle armate di Stalin. A guidare la marcia degli alpini è soprattutto il desiderio di ritornare a baita, più che l'amor di patria: camminano, combattono e muoiono a oltre quaranta gradi sotto zero; a volte arrancano per dodici ore nella steppa di ghiaccio e poi vanno all'arma bianca per conquistare un'isba per la notte. Sono combattimenti disperati nei quali tutti i vivi all'assalto diventa il grido di riconoscimento e l'estremo atto di fede nei confronti del commilitone, quando si arriva a chiedere all'amico di essere uccisi piuttosto che di cadere vivi nelle mani del nemico... La folle decisione di Mussolini sprofonda in sei mesi nel buco nero della Storia duecentoventimila famiglie italiane. Alla fine saranno più di centomila coloro che non faranno ritorno, oltre trentamila coloro che ne porteranno un ricordo indelebile nelle carni, e anche chi la scamperà ne avrà comunque l'esistenza segnata. Così andò sottoterra la migliore gioventù italiana. Con una nuova introduzione dell'autore.
L'onore d'Italia. El Alamein: così Mussolini mandò al massacro la meglio gioventù
Alfio Caruso
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 352
Da ottant’anni El Alamein è un grido che risuona nei cuori e nelle menti d’Italia. Per i ragazzi dell’Ariete, della Trento, della Folgore, della Trieste, della Littorio, della Bologna, della Brescia, della Pavia, del 4° e del 150° stormo d’assalto, rappresentò l’appuntamento con un destino ingrato, da ciascuno onorato al meglio. A mandarli al massacro furono la sanguinaria follia del duce e il tradimento degli ammiragli. Mussolini nel ’41 e nel ’42 preferí inviare undici divisioni e il meglio dell’artiglieria nel mattatoio sovietico, anziché in Africa, dove avrebbero potuto cambiare il corso della guerra; i capi della Marina rivelarono agli inglesi le rotte dei trasporti verso Tripoli e Bengasi privando in tal modo l’armata italo-tedesca dei rifornimenti indispensabili per raggiungere il canale di Suez. Pur ignorati dalle ricostruzioni ufficiali, bersaglieri, parà, fantaccini, genieri, aviatori scrissero pagine di memorabile abnegazione persino a dispetto del regime, che li aveva abbandonati nel deserto. E gli italiani non scapparono, non alzarono le mani, spesso morirono in silenzio nella loro buca. Gli stessi successi di Rommel furono frutto, finché il nemico non se ne accorse, di una straordinaria operazione di spionaggio condotta dal maggiore dei carabinieri Manfredi Talamo, in seguito fucilato alle Fosse Ardeatine. A El Alamein cominciò la presa di coscienza dei ragazzi della generazione sfortunata, che avrebbe poi condotto gran parte dei pochi sopravvissuti della Folgore ad arruolarsi, dopo l’8 settembre, con gli angloamericani. La nuova edizione, arricchita di materiali inediti, di un libro divenuto di riferimento nella storiografia militare.
Arrivano i nostri
Alfio Caruso
Libro: Libro rilegato
editore: Longanesi
anno edizione: 2004
pagine: 347
Il più grande intrigo politico-spionistico della Seconda guerra mondiale comincia nel luglio del 1932 all'hotel Drake di Chicago, dove si tiene la convention democratica che dovrà scegliere, fra Franklin Delano Roosvelt e Albert Smith, il candidato alle elezioni presidenziali. Quella notte giungono da New York due giovani azzimati con pretese di eleganza: Frank Costello e Lucky Luciano. Undici anni dopo in Sicilia tutti sapevano che gli Alleati sarebbero sbarcati il 10 luglio, tanto la popolazione quanto i più elevati livelli politici e militari. Una ricostruzione dello sbarco degli Alleati in Sicilia che analizza il ruolo di quanti - massoneria, mafia, monarchia e Stato Pontificio - prepararono la nascita dell'Italia repubblicana.
Breve storia d'Italia. Dal 2000 a.C. al 2000 d.C.
Alfio Caruso
Libro: Libro in brossura
editore: Salani
anno edizione: 2006
pagine: 405
Quattromila anni di storia in quattrocento pagine, senza ridurli a un arido elenco di date e di nomi. Impossibile? Tutt'altro: in questa "Breve storia d'Italia" Alfio Caruso fonde documentazione e divulgazione, raccontando l'Italia attraverso i personaggi, le mode, i costumi, le invenzioni. I grandi eventi si intrecciano alle minuzie quotidiane, i grandi uomini emergono da piccoli episodi, senza tacere dei loro lati meno onorevoli: il ruolo fondamentale di Nerone per la diffusione del Cristianesimo; la sola volta in cui Leonardo e Michelangelo si sfiorarono dandosi volutamente le spalle; l'unico incontro tra Manzoni e Leopardi (che non si piacquero) e molto altro Un affresco di questa complessa realtà chiamata Italia, e un modo efficace per trovare nel passato le ragioni del presente.
Willy Melodia
Alfio Caruso
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 505
Willy Melodia nasce nella Catania poverissima del 1910, a otto anni abbandona la scuola e per guadagnarsi un piatto di pasta aiuta il sacrestano del Crocefisso della Buona Morte. Qui scopre di avere l'orecchio assoluto: le sue dita scorrono veloci e fatate sui tasti dell'organo. Comincia a suonare nelle feste del vicinato: l'abilità, l'avvenenza e la protezione di un boss mafioso gli procurano ingaggi nelle sale cinematografiche e nel più famoso bordello cittadino. A Catania assiste a un omicidio e per scansare l'arresto viene spedito da Cosa Nostra a New York. Sulla nave s'innamora della diciassettenne Rosa. Inizia a lavorare in diversi locali tra Chicago e New York: Frank Costello lo ingaggia al piano bar dell'Hollywood, entra nelle grazie di Luciano. Per Willy sembrano spalancarsi le porte del paradiso. Ma Rosa da alla luce Turiduzzu e pretende che il marito si liberi dall'invadente tutela dei compari. Luciano e Costello lo fanno suonare durante le loro partite a poker e nelle grandi orge organizzate per politici e industriali. Sono tanti dollari in più ai quali Willy non vuole rinunciare, ma che gli costano un inferno familiare. Con l'arresto di Luciano la situazione sembra precipitare; ma sono ancora molte le avventure, sentimentali e di mafia, che attendono Willy prima del suo rientro in Italia.
L'uomo senza storia
Alfio Caruso
Libro: Libro rilegato
editore: Longanesi
anno edizione: 2005
pagine: 369
Nella settimana che precede le elezioni politiche Nico De Santis, un veterano del Servizio Informazioni, viene spedito a Milano per un'operazione tanto riservata quanto ambigua: agganciare un ex terrorista rosso, Matteo Corsini, ricomparso dopo ventotto anni di misteriosa latitanza. Per farne che cosa, ha chiesto De Santis? Chi vivrà, vedrà, gli ha risposto il dottor Natoli, responsabile del temutissimo Ufficio O. In mezzo a comprimari e protagonisti di un paese ormai privo di senso morale e di una propria identità, a De Santis restano pochissimi giorni per capire dove si annida la trappola ed evitare il rendiconto finale.
Noi moriamo a Stalingrado
Alfio Caruso
Libro: Libro rilegato
editore: Longanesi
anno edizione: 2006
pagine: 271
Erano contadini, artigiani, operai, commercianti. Settantasette italiani, tra i 20 e i 35 anni, precipitati nel peggior mattatoio della seconda guerra mondiale: Stalingrado. Erano del 127° e 248° autoreparto: avevano portato uomini e rifornimenti alla VI armata di Paulus e dovevano rientrare dopo aver riempito gli autocarri con la legna per affrontare l'inverno. Furono invece bloccati dall'avanzata dell'Armata Rossa alla fine di novembre del 1942. L'evento che cambiò le sorti del conflitto viene vissuto dal basso, il massacro dei combattimenti s'intreccia ai tormenti di poveri soldati: freddo, malattie, fame crescente. La loro lenta agonia è raccontata dalle lettere spedite a casa. Le ultime, in gennaio, testimoniano la fine di ogni speranza. Dopo la resa, la prigionia falcidia i sopravvissuti. Solo due rivedranno l'Italia. Oggi la loro memoria vive nel ricordo dei familiari. Alfio Caruso, in una sorta di doloroso pellegrinaggio, li ha rintracciati quasi tutti.
Breve storia della Sicilia
Alfio Caruso
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 304
Dai resti di una donna, vissuta tra 14 e 11 mila anni fa, nel Pleistocene superiore, ritrovati nella grotta di San Teodoro – da cui il suo nome, Tea – all’ennesimo progetto del Ponte sullo Stretto, scorre veloce la storia della Sicilia. Invasa da tutti e vinta da nessuno, l’isola si è sempre dibattuta fra sanguinosi garbugli e clamorosi voltafaccia, spesso linea di confine fra Oriente e Occidente, per alcuni secoli terra di strabiliante convivenza tra cristiani, musulmani ed ebrei. Federico II, Stupor mundi, la mette al centro del suo mondo cosmopolita, irresistibile richiamo per europei e islamici. Con lui nasce l’idea di un’Italia unitaria, nasce la prima scuola poetica, nasce la prima forma di una lingua volgare. A esclusione degli orientali, non c’è popolo che non si sia affacciato in Sicilia a cominciare da quello che le dette il nome, i Siculi. Poi si presentarono i Sicani, a seguire Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Svevi, Normanni. Poi le dinastie reali e imperiali: Aragonesi, Angioini, Asburgo, Borbone, infine i piemontesi sotto il manto protettivo dell’impero britannico, che consentì a Garibaldi di far sbarcare i Mille a Marsala. E già nel 1863 avveniva l’iniziale trattativa di alcuni apparati della monarchia sabauda con Cosa Nostra per la gestione del malcontento di Palermo. Di trattative se ne sarebbero poi sviluppate tante altre, soprattutto nell’Italia repubblicana: da quella per la consegna del cadavere di Salvatore Giuliano a quella per l’arresto di Totò Riina. Lontani dalla capitale d’Italia, i Viceré locali hanno gestito il vero potere e i siciliani hanno presto imparato a baciare tutte le mani. Dalla terra di antica e civile convivenza tra popoli e culture diverse fino alla terra insanguinata dell’Italia repubblicana, Alfio Caruso trasporta il lettore in un affascinante viaggio nel passato e nel presente di un’isola che ha scritto le pagine più nobili e quelle più oscure della storia del nostro Paese.
Milano ordina uccidete Borsellino. L'estate che cambiò la nostra vita
Alfio Caruso
Libro: Copertina morbida
editore: Vanda Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 366
A distanza di ventinove anni rimangono il doloroso vuoto della perdita, lo strazio delle famiglie, l'inesauribile scia delle polemiche per la nebbia, che ancora circonda la strage di via D'Amelio. Ma continuiamo a ignorare chi azionò il timer e dove fosse nascosto. L'ultimo processo, il Borsellino quater, nel 2019 ha indicato in Vittorio Tutino uno degli esecutori materiali. E gli altri? Insomma, undici anni dopo la pubblicazione della prima edizione di "Milano ordina: uccidete Borsellino" sono state rafforzate, anche dagli ultimi collaboratori di giustizia, le tesi sostenute nel libro. Una nuova edizione che registra e commenta tutti gli eventi e le indagini degli ultimi 11 anni.
Italiani dovete morire. Il massacro della divisione Acqui a Cefalonia
Alfio Caruso
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2021
pagine: 400
A ventun anni dall’aver scritto il nome della divisione Acqui nel Pantheon della memoria, torna Italiani dovete morire, il libro che ha riportato al centro della storia nazionale il massacro dei nostri soldati a Cefalonia. Arricchito di nuovi capitoli e di nuove testimonianze, racconta i vani sforzi condotti dal 2000 dalla magistratura militare e ordinaria di portare a giudizio i militari tedeschi che si macchiarono dell’immonda strage (oltre cinquemila soldati e ufficiali passati per le armi dopo la resa). Purtroppo i pochi responsabili individuate e ancora vivi l’hanno scampata. La giustizia della Germania ha fatto muro archiviando i procedimenti, assolvendo i colpevoli, negandone l’estradizione. Così il sottotenente del 98◦ Otmar Muhlauser, mastro pellicciaio in pensione a Dillingen sul Danubio, nel cuore della Svevia, si è sottratto alla condanna. Muhlauser comandava il secondo plotone, che cominciò la tragica giornata del 24 settembre fucilando il generale Gandin. Così l’ha scampata il caporale Alfred Stork, reo confesso: «Dovevamo sparare in tre su ogni ufficiale: uno in testa e due al petto. Al termine ero completamente sfinito. Abbiamo caricato i corpi su un vecchio traghetto, che si è diretto verso il mare aperto. Quando sono tornati abbiamo chiesto che cosa ne avessero fatto dei cadaveri, ci hanno risposto di averli legati insieme e gettati in mare». Hanno tutti ripetuto di aver eseguito gli ordini ricevuti da Hitler. In ciascuno di loro il profondo convincimento bene sintetizzato alla sentenza choc con cui la procura di Monaco ha respinto il desiderio di giustizia delle vittime italiane: «archiviazione perché i soldati italiani a Cefalonia erano traditori, e quindi andavano trattati come i disertori tedeschi: fucilati». Per fortuna il ricordo dei tanti ragazzi (età media 24 anni), che s’immolarono in nome di un’Italia non più fascista e non ancora repubblicana, è tenuto vivo dai figli, dai nipoti, da quanti hanno scoperto in anni recenti il loro sacrificio. L’eccidio di Cefalonia, «una delle azioni più arbitrarie e disonorevoli nella lunga storia del combattimento armato», così fu definito a Norimberga, non è in tal modo caduto nell’oblio, grazie anche alle pagine di questo commovente e straziante libro che ne ricostruisce la tragica vicenda.
Io che da morto vi parlo. Passioni, delusioni, suicidio del professor Adolfo Parmaliana
Alfio Caruso
Libro: Libro in brossura
editore: Vanda Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 250
Il 2 ottobre 2008 “si ammazza” in Sicilia Adolfo Parmaliana, cinquantenne professore di chimica industriale all'università di Messina, considerato uno dei massimi esperti mondiali nella ricerca delle nuove fonti di energia rinnovabile. All'impegno accademico Parmaliana ha unito per trent'anni un accanito impegno civile, difendendo le ragioni della legalità, della correttezza, del buongoverno nella sua piccola patria, Terme Vigliatore. Un paesino a pochissimi chilometri da Barcellona Pozzo di Gotto, zona franca dei grandi boss di Cosa Nostra, da Santapaola a Provenzano, fondamentale snodo del Gioco Grande, lì dove confluiscono e s'intrecciano mafia-massoneria, alta finanza, pezzi rilevanti delle Istituzioni. Così il piccolo professore amante dei libri, dei vestiti eleganti, della Juve e idolatrato dai suoi allievi diventa, quasi a sua insaputa, un testimone scomodo da zittire, soprattutto dopo che le sue denunce hanno portato allo scioglimento del comune di Terme per infiltrazioni mafiose.
Tutti i vivi all'assalto. L'epopea degli alpini dal Don a Nikolajevka
Alfio Caruso
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 464
Vent’anni dopo la prima edizione, Tutti i vivi all’assalto ritorna con l’aggiunta di tre capitoli per raccontare che cosa furono per gli alpini sopravvissuti la prigionia in Urss, le epidemie nei campi, il ritorno in un’Italia spesso matrigna. Dal 17 al 31 gennaio 1943 la Tridentina, la Cuneense e la Julia affrontano centinaia e centinaia di chilometri nella neve per sottrarsi all’Armata Rossa, che ha appena sopraffatto le truppe tedesche a Stalingrado. A guidare la marcia sulla neve degli alpini, ai quali si è accodata la Vicenza, è soprattutto il desiderio di ritornare «a baita» piú che l’amor di patria. Li guida la fedeltà ai monti e alle valli da cui provengono. Si cammina, si combatte e si muore a -40°, a -45°, in certe notti a -48°. A volte si arranca per dodici ore nella sterminata steppa di ghiaccio e poi bisogna andare all’arma bianca per conquistare una povera isba in cui ripararsi per qualche ora. Si lavora, dunque, di baionetta e bombe a mano perché mancano l’artiglieria e i carri armati, cosí come mancano il cibo e gli aerei. Sono combattimenti disperati nei quali «Tutti i vivi all’assalto» diventa il grido di riconoscimento e l’estremo atto di fede nei confronti del commilitone, del compaesano, del conoscente: e allora si pregano Dio e i santi che l’urina sia sufficiente a riscaldare la mitragliatrice, si chiede all’amico del cuore di essere uccisi piuttosto che cadere nelle mani del nemico. È la semisconosciuta anabasi italiana, la piú straordinaria avanzata all’indietro della storia militare, secondo gli storici americani e britannici. Buttate nella peggiore fornace della Seconda guerra mondiale dall’aberrante decisione di Mussolini d’inviare un corpo di spedizione in Unione Sovietica, le penne nere scrivono una pagina di epico e silenzioso valore. Alla fine saranno piú di centomila coloro che non faranno ritorno, oltre tremila coloro che ne porteranno un ricordo indelebile nelle carni, e anche chi la scamperà ne avrà comunque l’esistenza segnata.