Libri di Alberto Quintavalle
Pra' dei Gai. Primavera di ricordi
Alberto Quintavalle
Libro: Libro in brossura
editore: Alba Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 104
Chi viaggia da Portobuffolè verso Mansuè sulla strada provinciale Pordenone-Oderzo, sopra l’argine, li può vedere a sinistra estendersi fino al fiume Livenza, attraversati a confine dei due paesi dal Rasego, un piccolo affluente della Livenza. Da piccolo passavo giornate intere nei Pra’ dei Gai, a volte per portare al pascolo oche e tacchini o per aiutare i miei genitori nella raccolta del fieno, altre volte per scampagnate con gli amici della contrada, per cacciare nidi di allodole o pescare nei fiumi. A quei tempi, verso gli anni Sessanta, per i miei compaesani, quasi tutti contadini non ancora stressati dal progresso industriale, era naturale convivere con le bellezze offerte da queste svariate decine di chilometri quadrati di antica natura. Quando la sera torno verso Portobuffolè e il sole tramonta oltre Basalghelle, dalla parte opposta, in lontananza tra i pioppi al di là della Livenza, le sagome di alcuni silos di moderni mobilifici sembrano una minaccia per la campagna, ma, dalla stessa parte, si intravvede più alto il campanile di Ghirano, quasi a rassicurarci sul futuro di questo lembo di antica campagna veneta.
Il silenzio del flauto
Alberto Quintavalle
Libro: Libro in brossura
editore: Alba Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 156
Questo testo è dedicato a mio zio Sante il quale, dopo aver trascorso i primi anni della sua esistenza senza mai essersi spostato dal luogo in cui era nato, piccola e anonima località agricola del Veneto a confine con il Friuli, se ne allontanò, ancora ragazzino, a causa di eventi che lo privarono degli affetti più cari, portandolo a vivere in luoghi sparsi nei cinque continenti. Fu prima bracciante e militare in Italia, poi combattente e prigioniero di guerra durante il secondo conflitto mondiale in Europa, in Africa, in Asia e in Australia e, infine, emigrante in Argentina. Ho trovato date e luoghi degli avvenimenti, vissuti nella sua giovinezza, annotati su pochi fogli di quaderno che zia Elda mi ha permesso di fotocopiare e portare con me in Italia al ritorno da un mio viaggio a Buenos Aires. Ho scritto questa storia cercando di riannodare i fili della memoria ascoltati dai miei genitori, tanto tempo fa, legati ai primi anni della sua vita, e seguendo la traccia lasciata da mio zio. Ho cercato di interpretare con fedeltà i suoi sentimenti per fare in modo che parenti, amici, conoscenti e tutti coloro che un giorno leggeranno questo libro possano conoscere la sua innata bontà e generosità verso il prossimo e il grande amore che provava per la sua famiglia e per il Paese in cui era nato e aveva vissuto parte della sua travagliata giovinezza.