Libri di Adolfo Wildt
L'arte del marmo
Adolfo Wildt
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
pagine: 112
Nel 1921, mentre tutta l'Europa ridiscute i principi dell'arte moderna e dà vita a quell'intensa stagione espressiva che sarà chiamata «Ritorno all'ordine», Adolfo Wildt pubblica uno dei testi più significativi del momento, per magistero tecnico e consapevolezza di dottrina: uno scritto luminoso e implacabile sull'arte di lavorare il marmo. Non è un trattato sulla scultura, ma su una materia: quella materia «viva, sonora e splendida» che aveva amato sin da ragazzo di un amore febbrile e disperato. «Fin da fanciullo ebbi un'adorazione pel marmo, ch'io non mi sono mai spiegata. Ricordo che, giovinetto, abbracciavo i blocchi di marmo e dicevo, forse senza comprenderne il significato, ch'io avrei dovuto domarli. Non amai il divertimento perché soffrii giovanissimo e forse per questo adorai il marmo» dirà lui stesso. Non ci sono nel libro astrazioni e divagazioni: si sente che è l'opera di un artefice, a cui preme trasmettere agli allievi la sua dura esperienza. Tuttavia si insinua in ogni pagina una luce metafisica. Come un alchimista medioevale, come un maestro scalpellino dell'anno Mille, Wildt conosce tutti i segreti della sua arte. Ma nulla è più lontano da lui di un formalismo compiaciuto. L'«ansietà di interminabile perfezione» che si esprime nel mestiere ha un significato non solo estetico, ma etico. Perché il compimento dell'opera è la rivelazione della verità. (Elena Pontiggia)
L'arte del marmo
Adolfo Wildt
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2021
pagine: 112
Nel 1921, mentre tutta l'Europa ridiscute i principi dell'arte moderna e dà vita a quell'intensa stagione espressiva che sarà chiamata «Ritorno all'ordine», Adolfo Wildt pubblica uno dei testi più significativi del momento, per magistero tecnico e consapevolezza di dottrina: uno scritto luminoso e implacabile sull'arte di lavorare il marmo. Non è un trattato sulla scultura, ma su una materia: quella materia «viva, sonora e splendida» che aveva amato sin da ragazzo di un amore febbrile e disperato. «Fin da fanciullo ebbi un'adorazione pel marmo, ch'io non mi sono mai spiegata. Ricordo che, giovinetto, abbracciavo i blocchi di marmo e dicevo, forse senza comprenderne il significato, ch'io avrei dovuto domarli. Non amai il divertimento perché soffrii giovanissimo e forse per questo adorai il marmo» dirà lui stesso. Non ci sono nel libro astrazioni e divagazioni: si sente che è l'opera di un artefice, a cui preme trasmettere agli allievi la sua dura esperienza. Tuttavia si insinua in ogni pagina una luce metafisica. Come un alchimista medioevale, come un maestro scalpellino dell'anno Mille, Wildt conosce tutti i segreti della sua arte. Ma nulla è più lontano da lui di un formalismo compiaciuto. L'«ansietà di interminabile perfezione» che si esprime nel mestiere ha un significato non solo estetico, ma etico. Perché il compimento dell'opera è la rivelazione della verità. (Elena Pontiggia)
L'arte del marmo
Adolfo Wildt
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2016
pagine: 111
Nel 1921, mentre tutta l'Europa ridiscute i principi dell'arte moderna e dà vita alla stagione espressiva che sarà chiamata "Ritorno all'ordine", Adolfo Wildt pubblica uno dei testi più significativi del momento: uno scritto sull'arte di lavorare il marmo. Non è un trattato sulla scultura, ma sulla materia: quella materia "viva, sonora e splendida" che aveva amato fin da ragazzo.
L'arte del marmo
Adolfo Wildt
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2014
pagine: 111
Accanto al lavoro creativo dello scultore Adolfo Wildt (Milano 1868-1931), importantissima fu l'attività didattica, che trova ne "L'arte del marmo", del 1921, la sua teorizzazione e, a partire dal 1926, la sua realizzazione pratica all'Accademia di Brera, in quella che venne definita "Officina milanese", in cui si formarono molti degli scultori contemporanei. "L'arte del marmo" è l'opera di un artefice, a cui preme trasmettere agli allievi la sua dura esperienza. Tuttavia si insinua in ogni pagina una luce metafisica. Come un alchimista medioevale, come un maestro scalpellino, Wildt conosce tutti i segreti dell'arte di lavorare il marmo, "materia, viva, sonora e splendida, che amai sin da ragazzo di un amore febbrile e disperato". E di questa "lavorazione" Wildt qui parla, con passione, con continui riferimenti all'arte del passato, in uno stile vivissimo, che rende la lettura avvincente anche per chi non abbia un interesse specialistico al tema trattato.
L'arte del marmo
Adolfo Wildt
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2008
pagine: 111
Accanto al lavoro creativo dello scultore Adolfo Wildt (Milano 1868-1931), importantissima fu l'attività didattica, che trova ne "L'arte del marmo", del 1921, la sua teorizzazione e, a partire dal 1926, la sua realizzazione pratica all'Accademia di Brera, in quella che venne definita "Officina milanese", in cui si formarono molti degli scultori contemporanei. "L'arte del marmo" è l'opera di un artefice, a cui preme trasmettere agli allievi la sua dura esperienza. Tuttavia si insinua in ogni pagina una luce metafisica. Come un alchimista medioevale, come un maestro scalpellino, Wildt conosce tutti i segreti dell'arte di lavorare il marmo, "materia, viva, sonora e splendida, che amai sin da ragazzo di un amore febbrile e disperato". E di questa "lavorazione" Wildt qui parla, con passione, con continui riferimenti all'arte del passato, in uno stile vivissimo, che rende la lettura avvincente anche per chi non abbia un interesse specialistico al tema trattato.
L'arte del marmo
Adolfo Wildt
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2002
pagine: 111
Nel 1921, mentre tutta l'Europa ridiscute i principi dell'arte moderna e dà vita alla stagione espressiva che sarà chiamata "Ritorno all'ordine", Adolfo Wildt pubblica uno dei testi più significativi del momento: uno scritto sull'arte di lavorare il marmo. Non è un trattato sulla scultura, ma sulla materia: quella materia "viva, sonora e splendida" che aveva amato fin da ragazzo.