Libri di Wolf Bukowski
La merce che ci mangia. Il cibo, il corpo e il capitalismo
Wolf Bukowski
Libro: Libro in brossura
editore: Ortica Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 162
La fretta, quella fretta che abbiamo di scappare dal supermercato, è il motivo stesso per cui il supermercato è nato: comprare il cibo in un unico processo spersonalizzato invece di andare di bottega in bottega, seguendo il bisogno. La fretta impone di entrarvi, la fretta fa desiderare di uscirne: eppure fare la spesa è il modo, certo molto alienato, con cui ci assicuriamo il nutrimento. Ma allora perché quel nostro tempo, che il capitalismo ci ha convinto essere tanto scarso da doverlo dedicare solo frettolosamente a procurarci il cibo, corriamo a restituirlo al capitalismo stesso, alle mille sue seduzioni, appena abbiamo oltrepassato la barriera delle casse? La merce che ci mangia, il testo che dà il titolo a questa raccolta, ripercorre le strade del divenire merce del cibo e indaga le possibilità di un cibo che non sia interamente mercificato. Il corpo del cibo esplora il rapporto tra il metabolismo individuale e quel metabolismo collettivo che è l’agricoltura, con una particolare attenzione alla rappresentazione che di entrambi dà il cinema. In Politica da supermercato sono indagate le manifestazioni quotidiane del mondo mercificato, prima tra tutte il fare la spesa, e il modo in cui esse ci coinvolgono in una visione della realtà come immensa raccolta di merci.
Antropologia di una pandemia
Osvaldo Costantini, Stefano Boni, Stefano Portelli, Stefania Consigliere, Cecilia Vergnano, Maddalena Gretel Commelli, Mauro Vanaken, Duccio Canestrini
Libro: Libro in brossura
editore: Terra Nuova Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 154
Nonostante la narrazione salvifica, la gestione autoritaria dell’emergenza pandemica ha avuto effetti disastrosi, tanto nei paesi occidentali che nel Sud globale. Inoltre, essa ha inaugurato un nuovo stile di controllo sociale, che impone di rinunciare a vivere per evitare di morire. È quindi indispensabile elaborare una lettura radicalmente diversa degli eventi per non arrivare impreparati alle prossime “emergenze”. A partire dall’antropologia e dalle scienze sociali, è possibile immaginare approcci terapeutici in grado di contenere le disuguaglianze, valorizzando vecchie e nuove reti di solidarietà. Ascolto, ragionevolezza e cure decentrate, come alternativa ai diktat, spesso incongruenti, imposti dall’alto. Prefazione di Wolf Bukowski.
Perché non si vedono più le stelle. Inquinamento luminoso e messa a reddito della notte
Wolf Bukowski
Libro: Libro in brossura
editore: Eris
anno edizione: 2022
pagine: 54
Com’è possibile che il buio non esista più? La sovrailluminazione costante, onnipresente – in particolare nei Paesi definiti sviluppati – fa male al clima, al pianeta e alla salute. L’utilizzo della luce a livello urbano va di pari passo con i concetti di decoro/degrado e con il securitarismo. L’insicurezza percepita e la paura del crimine sono alimentati proprio da quello stesso utilizzo della luce che ridefinisce i nostri contesti urbani. Abbiamo perso l’abitudine al buio al punto di percepire solo gli spazi bui come pericolosi. Come si può combattere contro questa luce inquinante, securitaria, “decorosa”?
Il grano e la malerba
Wolf Bukowski
Libro: Copertina morbida
editore: Ortica Editrice
anno edizione: 2021
pagine: 98
Il tempo di seminare viene, nonostante tutto. Viene, in un paese che avrebbe bisogno di far pace con la propria terra dopo tanti anni di veleni. Viene il tempo di seminare anche a Ca' dei Pruni: la metà di ottobre è appena passata, il grano attende nei sacchi e le previsioni del tempo danno pioggia tra due o tre giorni. È per domattina presto che si puntano le sveglie.
La buona educazione degli oppressi. Piccola storia del decoro
Wolf Bukowski
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Alegre
anno edizione: 2019
pagine: 160
È in corso da anni una guerra, combattuta tra le strade delle città, contro poveri, migranti, movimenti di protesta e marginalità sociali. Le sue armi sono decoro e sicurezza, categorie diventate centrali nella politica ma fatte della sostanza di cui son fatti i miti: Furio Jesi chiamava idee senza parole gli artifici retorici di questo tipo, con cui la cultura di destra vagheggia fantomatici «bei tempi andati» di una società armoniosa. Lo scopo è cancellare ogni riferimento di classe per delimitare un dentro e un fuori, in cui il conflitto non è tra sfruttati e sfruttatori ma tra noi e loro, gli esclusi, che nel neoliberismo competitivo da vittime diventano colpevoli: povero è chi non si è meritato la ricchezza. Il mendicante che chiede l'elemosina, il lavavetri ai semafori, il venditore ambulante, il rovistatore di cassonetti, dipinti come minacce al quieto vivere. I dati smentiscono ogni affermazione ma non importa, la percezione conta più dei fatti: facendo appello a emozioni forti, come la paura, o semplificazioni estreme, come il «non ci sono i soldi» per le politiche sociali, lo scopo delle campagne securitarie diventa suscitare misure repressive per instillare paure e senso di minaccia. A essere perseguita non è la sicurezza sociale, di welfare e diritti, ma quella che dietro la sacra retorica del decoro assicura solo la difesa del privilegio. Sotto la maschera del bello vi è il ghigno della messa a reddito: garantire profitti e rendite tramite gentrificazione, turistificazione, cementificazione, foodificazione. Wolf Bukowski ripercorre come l'adesione della sinistra a questi dogmi abbia spalancato le porte all'egemonia della destra. Una perlustrazione dell'«abisso in cui, nel nome del decoro e di una versione pervertita della sicurezza, ci sono fioriere che contano come, e forse più, delle vite umane».
La santa crociata del porco
Wolf Bukowski
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Alegre
anno edizione: 2017
pagine: 174
Raccontarlo, questo maiale che ci ossessiona. Il porco ci possiede: umanizzato e sorridente nei cartoons, sterminato a milioni ogni giorno, evocato per disprezzare insultare bestemmiare, il “Sus scrofa domesticus” popola i nostri incubi a occhi aperti. Del maiale «non si butta via niente» perché c'entra con tutto. È il fulcro di intere economie. E il salvadanaio da fare a pezzi per contare le monetine. È la più disgraziata vittima del capitalismo, l'animale totemico della catastrofe ambientale, il rimosso che preme ogni giorno. Ed è un'arma nella guerra razziale. Oggi che l'islamofobia alimenta le guerre tra poveri, il maiale incarna fantasie macabre: teste di maiale alle frontiere per respingere i profughi musulmani; maiali portati a razzolare sui siti di future moschee per "profanare" quei terreni; il cupo desiderio di costringere «gli islamici» a mangiare maiale... Una pulsione che attraversa l'Europa, compare nelle timeline di Facebook di individui frustrati, incastrata tra un meme razzista e l'altro, e si impossessa di uomini e donne che rappresentano lo stato, di parlamentari seduti in istituzioni comunitarie. Una pulsione rivelatrice e antica, che ha precedenti nell'antisemitismo e nelle persecuzioni antiebraiche. Cosa dice di noi questa centralità del maiale? Dopo “La danza delle mozzarelle”, Wolf Bukowski ci acccompagna in un nuovo viaggio, un inesorabile saggio narrato sui rapporti tra cibo e lotta di classe.
La danza delle mozzarelle. Slow food, Eataly, Coop e la loro narrazione
Wolf Bukowski
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Alegre
anno edizione: 2015
pagine: 158
Wolf Bukowski spiega come il "sogno" di Gambero Rosso e Slow Food si sia tramutato in un incubo turbocapitalista fatto di ipermercati, gestione privatistica dei centri cittadini, precarietà per i lavoratori, cibo sano per i ricchi... e i poveri mangino merda. E questo demi-monde di scrittori, elzeviristi e cantanti a far passare per "buoni" i nuovi padroni, che così non pagano dazio per il predicar bene e razzolar male: inneggiano alla "resistenza contadina" e fanno affari con un neolatifondista che occupa 900.000 ettari di terra Mapuche in Patagonia; parlano di "autenticità" e propongono per l'Italia futuri preconfezionati da "Disneyland del cibo" e "Grande Sharm el-Sheikh". Ma il sogno di ieri non era già, in nuce, l'incubo di oggi? Il "predicar bene" non aveva già in sé tutti gli elementi del "razzolar male"? Questa è la storia di come ce l'hanno data a bere parlando di mangiare.
Dimenticare Marzabotto? Lo scempio ambientale nei luoghi della memoria
Wolf Bukowski
Libro: Libro in brossura
editore: Epika
anno edizione: 2011
pagine: 1200
Un paese di poche migliaia di abitanti nella morsa di infrastrutture e impianti nocivi, realizzati o progettati: la variante di valico autostradale, una turbogas, un inceneritore, una condotta idraulica a servizio di mezzo milione di persone. E poi cemento residenziale, commerciale, una cava più grande dell'abitato del capoluogo e, sotto la terra che un tempo dava nutrimento, la ricerca di idrocarburi. Un racconto di brutta politica e sfruttamento del territorio nell'Emilia del "buongoverno": una vicenda che sarebbe solo deprimente se non fosse stata riscattata dai cittadini: una storia incredibile ma così comune nell'Italia del terzo millennio da poter essere ignorata o dimenticata in fretta. Se non avesse avuto luogo a Marzabotto, dove tutto è memoria.
Il grano e la malerba
Wolf Bukowski
Libro
editore: Ortica Editrice
anno edizione: 2013
pagine: 64
Il tempo di seminare viene, nonostante tutto. Viene, in un paese che avrebbe bisogno di far pace con la propria terra dopo tanti anni di veleni. Viene il tempo di seminare anche a Ca' dei Pruni: la metà di ottobre è appena passata, il grano attende nei sacchi e le previsioni del tempo danno pioggia tra due o tre giorni. È per domattina presto che si puntano le sveglie.