Libri di Valerio Renzi
Le radici profonde. La destra italiana e la questione culturale
Valerio Renzi
Libro: Libro in brossura
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2025
pagine: 192
Un’indagine sul rapporto tra la destra postfascista italiana e la cultura, Le radici profonde di Valerio Renzi esplora l'immaginario, i riferimenti e le letture che formano la classe dirigente di destra, svelando le origini ideologiche e simboliche che ancora oggi influenzano la politica italiana.
Essere tempesta. Vita e morte di Giacomo Matteotti
Valerio Renzi
Libro: Libro in brossura
editore: Momo Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 128
Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti viene rapito e assassinato. Subito dopo, Mussolini rivendica le responsabilità del delitto in Parlamento ed è l’inizio della dittatura fascista in Italia. Cento anni dopo ecco un libro per raccontare ai ragazzi e alle ragazze la storia del leader socialista. Il centro della narrazione è l’avventurosa vita di Matteotti: dagli studi alla passione per la politica, dall’impegno nella difesa dei contadini e dei braccianti alla lotta pacifista contro la guerra, fino alla denuncia puntuale e coraggiosa delle violenze squadriste del fascismo che gli costarono aggressioni quotidiane, torture e, alla fine, la morte. Un libro per riscoprire la fondamentale figura di Matteotti – «Tempesta» come lo chiamavano i compagni di lotta e di partito – e i suoi ideali di giustizia sociale e fratellanza. Età di lettura: da 10 anni.
Fascismo mainstream
Valerio Renzi
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2021
pagine: 224
Il fascismo è un fenomeno che appartiene esclusivamente al passato o si può riproporre davvero nel futuro? Dirimere questo nodo è fondamentale per capire l'avanzata dell'estrema destra, il successo di tesi xenofobe e suprematiste, l'ingresso nel dibattito pubblico di concetti e riflessioni fino a poco tempo fa ritenuti impresentabili. Valerio Renzi, giornalista e scrittore, ha partecipato negli ultimi anni come relatore o auditore a una gran quantità di dibattiti sui temi del razzismo, dell'avanzata dell'estrema destra, sull'azione dei gruppi neofascisti e neonazisti. Si è reso conto che c'era l'esigenza di iniziare ad affrontare la questione con una prospettiva differente, abbandonando un approccio puramente descrittivo ed entrando nello specifico del perché quella che sembrava un'ideologia definitivamente sconfitta dalla storia si riaffacci sullo scenario contemporaneo, raccogliendo consensi e determinando il senso comune. La tendenza maggioritaria di giornalisti, intellettuali, esponenti politici democratici, progressisti, è quella di pensare i propri avversari come privi di idee. Le parole d'ordine e i discorsi dei fascisti e della destra vengono presentati semplicemente come un'ideologia bestiale, una sorta di deviazione patologica da quello che è giusto e naturale. Con un linguaggio che mischia la politica e il pop, Valerio Renzi ci sfida nel racconto di un Fascismo Mainstream, una destra che fa egemonia anche dal punto di vista culturale e che chiede di guardarla con lenti nuove e con una grammatica che non può limitarsi a definirsi antifascista.
La politica della ruspa. La lega di Salvini e le nuove destre europee
Valerio Renzi
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Alegre
anno edizione: 2015
pagine: 156
Il declino politico di Berlusconi ha aperto scenari nuovi per la destra italiana che Matteo Salvini sembra aver colto al volo. Sotto la sua guida la Lega ha cambiato pelle, marginalizzando le non più spendibili rivendicazioni regionaliste ed egemonizzando il centrodestra con un populismo fortemente caratterizzato dai temi dell'identità e sovranità nazionale. Lo storytelling di Salvini è ridotto all'osso: pochi fronzoli per una comunicazione nuda e cruda, concetti chiari e ripetuti ossessivamente. Le vittime siamo noi non loro, spiega agli elettori parlando dei migranti. Il punto del resto non è la realtà o meno dei fatti, ma il successo della loro rappresentazione. Slogan come "prima gli italiani" o "aiutiamoli a casa loro" hanno però una genealogia precisa nello sviluppo del pensiero di estrema destra in Europa, che negli anni ha aggiornato vecchie ideologie e dato voce a nuovi teorici, tra cui l'ispiratore della nouvelle droite Alain de Benoist e Aleksandr Dugin, il filosofo vicino a Putin. L'ascesa della "nuova" Lega si inserisce infatti nel più generale affermarsi delle destre populiste nel vecchio continente: da Alba Dorata in Grecia all'Ukip di Farage in Gran Bretagna, dalle formazioni xenofobe dei paesi scandinavi all'Ungheria di Viktor Orbàn. Storie diverse ma che condividono molte parole d'ordine e narrazioni. Questo libro inquadra l'ascesa di Salvini nel più complessivo fenomeno delle nuove destre europee.
Ordine nuovo. Il nostro onore si chiama fedeltà
Loredana Guerrieri
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 250
Ordine Nuovo fu un movimento neofascista ispirato al pensiero radicale e spiritualista di Julius Evola che, con una visione mistica e rivoluzionaria del fascismo, si oppose alla democrazia, organizzando comitati clandestini e intrecciando rapporti con movimenti neofascisti europei, arrivando infine ad affermarsi come una delle realtà più influenti dell’estrema destra italiana fino al 1973. Nato nei primi anni Cinquanta come centro studi interno al Movimento Sociale Italiano (Msi), se ne distaccò ufficialmente nel 1956, pur mantenendo rapporti ambigui e di avvicinamento, specialmente negli anni Sessanta. Questo studio indaga soprattutto gli aspetti culturali e antropologici del mondo neofascista attraverso documenti di polizia, materiali d’archivio e riviste prodotte dal movimento. Il motto «Il nostro onore si chiama fedeltà», ripreso dalle SS naziste, rappresenta l’identità dei militanti di Ordine Nuovo: persone legate al mito della Repubblica di Salò e animate dal desiderio di onorare il passato fascista come una sorta di testimonianza sacra contro la retorica della Liberazione. Il libro si concentra anche sul contesto da cui il movimento prende origine, segnato dal paradosso di essere «fascisti in democrazia», come lo definì Giorgio Almirante.