Libri di Scott Ellsworth
Morte nella terra promessa. Tulsa, USA, 1921: la strage dimenticata di una comunità afroamericana
Scott Ellsworth
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 198
Una ricostruzione storica, obiettiva e dettagliata sui presupposti economici, sociali e ambientali che fecero da sfondo alla più grave sommossa razziale nell'America del '900, quella scoppiata a Tulsa nella primavera del 1921. In una società che non si è ancora davvero affrancata dal sospetto nei confronti del diverso e che ritiene ancora intoccabile il Secondo emendamento che sancisce la possibilità per i cittadini di possedere armi da fuoco, leggere i motivi profondi per i quali una città di 72.000 abitanti in due giorni venne incendiata e in gran parte rasa al suolo – provocando un ingente (e mai definito) numero di morti e la devastazione del benestante e laborioso quartiere nero – è forse un obbligo morale per tutti. Una tragedia, quella della segregazione razziale che, se a Tulsa ha trovato la massima e più violenta espressione, si perpetua in tutti gli Stati Uniti da tempo immemore e va di pari passo con "una segregazione della memoria" che coinvolge "ogni parte della nazione" Il massacro di Tulsa reclama ancoraun posto nella storia che si insegna nelle scuole americane e all'indomani del suo centenario si presenta più attuale che mai, al di là come al di qua dell'oceano.
I conquistatori del cielo. Gli anni ruggenti dell'alpinismo himalayano
Scott Ellsworth
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2020
pagine: 420
Mentre cresceva la tensione fra le potenze europee negli anni Trenta del XX secolo, in Himalaya si stava già combattendo una battaglia di altro genere. I migliori alpinisti provenienti dal Regno Unito, dalla Germania nazista e dagli Stati Uniti avevano attrezzato i loro campi base alle pendici degli Ottomila, sperando di conquistare le vette più alte, comprese l'Everest e il K2. Diversamente dagli alpinisti di oggi, disponevano di pochissime mappe e fotografie, non avevano bombole d'ossigeno efficienti, indossavano scarponi di cuoio e giacconi di tweed. Ma contro ogni pronostico, andarono più in alto di quanto fosse possibile immaginare. E non appena raggiunsero dei record di altitudine straordinari, su di loro si concentrò l'attenzione dei media e della politica mondiale. Gli alpinisti venivano assediati dalla stampa alle stazioni dei treni indiani, erano celebrati in film e in rappresentazioni teatrali. James Hilton creò la mitica Shangri-La in Orizzonte perduto mentre un eccentrico alpinista inglese di nome Maurice Wilson partiva per il Tibet per scalare l'Everest da solo e a bordo di un biplano che aveva appena imparato a pilotare. Intanto, nei corridoi del ministero nazista per la propaganda, i gerarchi scoprivano l'importanza di piantare la bandiera tedesca su un Ottomila. Ambientato a Londra, a New York, in Germania, in Tibet e in India, I conquistatori del cielo è una storia non solo di alpinismo, ma anche di passione e ambizione, coraggio e follia, tradizione e innovazione, tragedia e trionfo. Ellsworth si muove fra le strade di Manhattan e di Berlino e le pareti scoscese del Nanga Parbat, in mezzo alle rivolte nel Kashmir e nel paesaggio rarefatto della Nuova Zelanda, dove un uomo di nome Hillary sognava di salire in cima all'Everest.