Libri di Salvatore Tardio

In queste pagine viene descritto l'amore inedito e coraggioso del Cantico dei Cantici. Ma l'amore si può imbrigliare in un racconto al punto da renderlo innocuo e inoffensivo? Lo si potrebbe addomesticare così da neutralizzare gli sconvolgimenti interiori che provoca la sua dirompente vivacità? No, l'amore ferisce e rende vulnerabili, l'amore costringe a riconoscere l'assoluta necessità dell'altro per la propria vita.

«Ogni parola è parola parlata. Originariamente il libro sta solo al suo servizio, al servizio della parola fatta suono, cantata, pronunciata. (Franz Rosenzweig). È la descrizione più appropriata per lo stile di questo testo che mantiene volutamente un linguaggio colloquiale e dialogico. Si tratta di trascrizioni di Lectio-Omelie tenute nella primavera pandemica 2020. Le scelte dei brani sono un “Itinerario spirituale” il cui filo rosso è una specie di “innocenza” e se l’innocenza è l’abbraccio fedele tra una mano e una corda (Luigino Bruni), quella corda, fissata al gancio della parete dell’esistenza, è la tenerezza con cui si viene abbracciati nel percorso di riscoperta della propria interiorità, verso un paesaggio inedito. Il “luogo giusto” da cui leggere l’esistenza non sono i nostri racconti, ma la Parola che ci reintegra nel quotidiano, scardinando l’idea di una religione moralistica. Il suono lo abbiamo ascoltato perciò nella Parola. Il canto lo abbiamo avvertito nella passione dell’autore. Ma ciò che è stato pronunciato ha un suono e un canto che ci fanno cogliere da subito il “peso” di ciò che abbiamo tra le mani: non un libro, ma molto molto di più.» (Gianna Piazza)