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Libri di S. Parmiggiani (cur.)

Alberto Sughi. Opera grafica (1946-2011). Catalogo ragionato

Alberto Sughi. Opera grafica (1946-2011). Catalogo ragionato

Libro: Copertina rigida

editore: Silvana

anno edizione: 2018

pagine: 277

Alberto Sughi (Cesena, 1928 - Bologna, 2012) è uno degli indiscussi protagonisti della pittura italiana nella seconda metà del Novecento, apprezzato per la sua impietosa indagine sulla condizione umana, segnata da solitudine e disincanto - interni di bar e cinema, salotti dove si celebrano certi riti sociali, stanze in cui si srotola la vita familiare o ci si rifugia per i rapporti d'amore -, per il fascino perenne dei suoi volti femminili e per l'immersione nel rigoglio delle forme e dei colori della natura, che rivela i "momenti di essere" delle persone. Alla sua opera dipinta sono state dedicate mostre di rilievo, con cataloghi e monografie che registrano gli interventi di importanti critici, scrittori e storici dell'arte. Ancora poco nota, tuttavia, è la sua attività nel campo della grafica, che questo catalogo ragionato per la prima volta raccoglie, ordina e presenta nella sua rilevante consistenza - 391 tra incisioni, litografie e serigrafie - e nella sua continuità (1946-2011), attraverso riproduzioni e schede di ciascuna opera, testi critici e apparati bio-bibliografici. Si tratta di un corpus che rivela, nell'ininterrotta tensione all'esercizio delle tecniche grafiche e all'esplorazione delle infinite possibilità del segno, il perenne scavo in un motivo, destinato ad arricchire, nel reciproco transito di affinamenti e scoperte, opera dipinta e opera grafica.
50,00

Antonio Ligabue

Antonio Ligabue

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2017

pagine: 111

"Non ha ancora vent'anni, Antonio Ligabue, quando, nel 1919, viene espulso dalla Svizzera - era nato a Zurigo il 18 dicembre 1899, figlio di un'emigrante italiana, che lo dà in affido a una famiglia svizzero-tedesca quando Antonio ha nove mesi. Approda a Gualtieri (Reggio Emilia), paese d'origine dell'uomo che gli ha dato il proprio cognome, pur non essendone il padre, e viene catapultato in una realtà ignota e presto ostile di fronte alle sue "stranezze". Antonio parla il tedesco, non conosce l'italiano: è da subito "straniero in terra straniera". Perduta è la patria (che mai dimenticherà, raffigurandola nei suoi paesaggi padani che vedono, nella parte superiore, i borghi e i castelli natii) e iniziato è il tempo dell'esilio. Per sopravvivere, fa i lavori più umili, come lo scarriolante sugli argini del Po; dorme in un capanno nella golena, in qualche stalla e fienile della zona; talvolta, nella casa ospitale di qualche amico e nel ricovero di mendicità di Gualtieri. Lo salva l'insopprimibile volontà di essere artista: scolpisce con l'argilla che trova nei campi; disegna animali come già faceva a scuola, nell'adolescenza; dipinge intensamente dopo l'incontro, nel freddissimo inverno del 1928-1929, con Marino Mazzacurati, al quale candidamente subito dice: "sono un artista". Subisce tre ricoveri nell'Istituto psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia, ma sarebbe fuorviarne definirlo 'naif' (come troppo a lungo si è fatto e talvolta ancora si continua a fare) o artista da incasellare tra quelli segnati dalla follia: si tratta invece di un autentico "espressionista tragico", cui si debbono opere di straordinario fascino e forza comunicativa, nelle quali convivono visionarietà e gusto decorativo. Lo testimoniano i dipinti delle lotte senza tregua tra gli animali selvaggi - trasfigurando con la fantasia fonti iconografiche quali i manuali di zoologia, le figurine Liebig, le stampe popolari, la frequentazione dei circhi e della sezione naturalistica dei Musei Civici di Reggio Emilia - e gli autoritratti, specchio impietoso di un disagio esistenziale, di una solitudine e di una sofferenza cupa che non possono trovare lenimento, nei quali lui registra l'inesorabile procedere verso l'esito finale. Il suo valore di artista è a lungo non riconosciuto, costretto a cedere le proprie opere in cambio di ciò che gli serve per vivere; solo negli anni cinquanta comincia a diffondersi l'interesse per i suoi lavori, ma prima la malattia e poi la morte battono alla porta: Antonio Ligabue scompare il 27 maggio 1965." (Sandro Parmiggiani). Catalogo della mostra (Napoli, 11 ottobre 2017-28 gennaio 2018).
28,00

Staninslao Farri. Amuleti di pietra

Staninslao Farri. Amuleti di pietra

Stanislao Farri

Libro: Copertina morbida

editore: Grafiche Step

anno edizione: 2012

pagine: 112

40,00

Enrico Della Torre. Catalogo generale dell'opera grafica

Enrico Della Torre. Catalogo generale dell'opera grafica

Libro: Copertina rigida

editore: Skira

anno edizione: 2012

pagine: 248

Il volume, curato da Sandro Parmiggiani, pubblica tutte le 440 incisioni che Della Torre ha realizzato dal 1952 a oggi, corredate da schede minuziose, comprensive della tiratura e della dimensione delle lastre e dei fogli di carta utilizzati per ciascuna opera. Accanto al testo del curatore, è presente anche un contributo di Ernesto Ferrero, oltre a una ricca antologia critica e agli apparati completi, comprendenti la biografia dell'artista, la bibliografia e l'elenco delle esposizioni. Nel percorso artistico di Enrico Della Torre (Pizzighettone, 1931), il corpus dell'opera grafica ha un'importanza fondamentale per meglio comprendere la genesi segreta del lavoro di questo maestro dell'astrattismo lirico che, partendo agli esordi da un dato di natura trasfigurato, ha poi sempre saputo fondere realtà e immaginazione: acqueforti, litografie e silografie sono state a volte, in Della Torre, pur nella totale autonomia del loro linguaggio, luogo di sperimentazione e di rivelazione di intuizioni che poi sono trasmigrate nei suoi dipinti.
120,00

Stanislao Farri Reggio Emilia. Viaggio nel tempo e nello spazio di una città

Stanislao Farri Reggio Emilia. Viaggio nel tempo e nello spazio di una città

Libro: Copertina rigida

editore: Grafiche Step

anno edizione: 2013

pagine: 156

30,00

Umberto Mariani. Opere 1966-2013

Umberto Mariani. Opere 1966-2013

Libro: Copertina morbida

editore: Allemandi

anno edizione: 2013

pagine: 120

15,00

Bonjour, monsieur Calatrava

Bonjour, monsieur Calatrava

Stanislao Farri

Libro: Copertina rigida

editore: Corsiero Editore

anno edizione: 2014

pagine: 80

15,00

Ligabue. Gualtieri. Il ritorno

Ligabue. Gualtieri. Il ritorno

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2015

pagine: 224

Promossa dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue e pubblicata in occasione del cinquantenario della morte, una grande monografia su uno dei più geniali e originali artisti del Novecento italiano. Centottanta opere tra dipinti, sculture, disegni e incisioni (alcune decine mai esposte in precedenza, tra le quali diversi autoritratti, impietosa raffigurazione di sé), ripercorrono la tormentata opera di Antonio Ligabue e confermano, al di là delle fuorvianti definizioni di naïf o di artista segnato dalla follia, il fascino di questo "espressionista tragico" di valore europeo, nella cui opera, che fonde esasperazione visionaria e gusto decorativo, spira il vento del moderno. Di Ligabue è ormai nota la triste odissea esistenziale che segnò profondamente il suo lavoro. Espulso dalla Svizzera per la sua vita turbolenta, Antonio Ligabue arriva nell'agosto 1919 a Gualtieri; l'impatto con il nuovo ambiente si rivela da subito triste e doloroso. I primi dipinti di Ligabue (nei quali traspare il suo grande interesse per i musei di scienze naturali e per gli animali in genere) risalgono alla fine degli anni Venti; sono gli anni in cui Ligabue incontra a Gualtieri Marino Mazzacurati. La difficile e tormentata vita di Ligabue, segnata da ostilità e incomprensioni, e da ricoveri all'Istituto Psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia e al Ricovero di mendicità di Gualtieri, è tutta dedicata, fino alla morte, alla pittura e alla scultura, nonostante le diffuse derisioni e i mancati riconoscimenti.
38,00

Ritorno a Bibbiano

Ritorno a Bibbiano

Stanislao Farri

Libro: Copertina morbida

editore: Corsiero Editore

anno edizione: 2016

pagine: 96

25,00

Varlin. Dipingere la vita

Varlin. Dipingere la vita

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2016

pagine: 136

Varlin è lo pseudonimo che a Parigi Leopold Zborowski, il mercante scopritore di Modigliani e di Soutine, consiglia di adottare negli anni trenta a Willy Leopold Guggenheim (Zurigo, 1900 - Bondo, 1977), ritenendo che sia preferibile il nome di uno degli eroi della Comune, autore, assieme a Courbet, dell'abbattimento della Colonna Vendôme, rispetto al cognome che evoca l'agiata famiglia americana. Varlin, ancorché poco noto, è stato uno dei protagonisti della pittura del Novecento: Giovanni Testori, che lo frequentò e scrisse numerosi testi su di lui, aveva concepito, per restituirne il valore, l'organizzazione di una grande mostra incentrata su una triade: Alberto Giacometti, Francis Bacon, Varlin. Che cosa ha affascinato storici dell'arte, critici, scrittori (tra i quali, i suoi conterranei Friedrich Dürrenmatt e Max Frisch), appassionati della pittura e mercanti? Varlin era un inesausto osservatore dell'umanità, degli oggetti, anche di quelli più umili e ormai sull'orlo del disfacimento, e dei luoghi, e li sapeva trasfigurare in opere di dirompente forza espressiva, insieme tragica e ironica, sublime e impietosa, visionaria e autentica. Pubblicata in occasione dell'esposizione a Palazzo Bentivoglio, la monografia riunisce una selezione di opere che documentano il percorso creativo dell'artista svizzero tra il 1940 e il 1973.
25,00

Confessionali. Reggio Emilia, 2007-2016. Ediz. italiana e inglese

Confessionali. Reggio Emilia, 2007-2016. Ediz. italiana e inglese

Libro: Copertina rigida

editore: Corsiero Editore

anno edizione: 2017

pagine: 108

"'Entrare in confessionale' è un'espressione che era - ed è - tipica del sacerdote nelle nostre parrocchie; si intende definire con tale locuzione anche uno dei tratti fondanti il ministero. Il confessionale è un manufatto, un mobile, un arredo che spesso si impone nelle chiese cattoliche e "parla" anche quando non è... abitato; sappiamo, a colpo d'occhio, che nel confessionale il sacerdote può abitare anche per ore. Può essere di fattura nobile, realizzato con legni più o meno pregiati; può essere imponente o modesto."
40,00

Antonio Ligabue

Antonio Ligabue

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2017

pagine: 135

«Antonio Ligabue viene espulso dalla Svizzera nel 1919 - era nato a Zurigo il 18 dicembre 1899; il suo approdo a Gualtieri (Reggio Emilia), paese d'origine dell'uomo che gli ha dato il proprio cognome, lo catapulta nella dura situazione di uno "straniero in terra straniera". Perduta è la patria (che mai dimenticherà, raffigurandola nei suoi paesaggi padani) e iniziato è il tempo dell'esilio: Antonio parla il tedesco, e non conosce l'italiano; per sopravvivere, fa i lavori più umili, come lo scarriolante sugli argini del Po; dorme in un capanno nella golena, in qualche stalla e fienile della zona. Lo salva l'insopprimibile volontà di essere artista: scolpisce con l'argilla che trova nei campi; disegna animali come già faceva nell'adolescenza; dipinge intensamente dopo l'incontro, nel freddissimo inverno del 1928-1929, con Marino Mazzacurati. Subisce tre ricoveri nell'istituto psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia, ma sarebbe fuorviante definirlo "naïf" (come a lungo si è fatto) o artista da raggruppare tra quelli segnati dalla follia: si tratta invece di un "espressionista tragico", cui si debbono opere di straordinario fascino e forza comunicativa, nelle quali convivono visionarietà e gusto decorativo. Lo testimoniano i dipinti delle lotte senza tregua tra gli animali selvaggi - trasfigurando con la fantasia fonti iconografiche quali i manuali, le figurine Liebig e le stampe popolari, e immagini acquisite attraverso la frequentazione dei circhi e della sezione naturalistica dei Musei civici di Reggio Emilia - e gli autoritratti, specchio di un disagio esistenziale e di una sofferenza cupa che non possono trovare lenimento, nei quali lui registra l'inesorabile procedere verso l'esito finale. Il suo valore di artista è a lungo non riconosciuto - è costretto a praticare per anni il baratto, cedendo le proprie opere in cambio di ciò che gli serve per vivere; solo nella seconda metà degli anni cinquanta comincia a crescere l'interesse per i suoi lavori, culminato nella mostra personale alla galleria La Barcaccia di Roma nel 1961. Ma prima la malattia, e poi la morte, battono alla porta: Antonio Ligabue muore il 27 maggio 1965». (Sandro Parmiggiani). Presentazioni di Massimo Depaoli, Giacomo Galazzo, Livia Bianchi e Luigi Emanuele Rossi.
29,00

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