Libri di Rino Mele
Montagne pensose, dialogo sulla poesia
Dacia Maraini, Rino Mele
Libro: Libro in brossura
editore: Francesco D'Amato
anno edizione: 2024
pagine: 110
In una conversazione epistolare, due autori si interrogano sul potere della poesia di ogni tempo. Ne nasce il libro "Montagne pensose, dialogo sulla poesia” di Dacia Maraini e Rino Mele, uno scambio che ripercorre il panorama poetico classico e contemporaneo e lo fa con la leggerezza della citazione, dell’evocazione e del ricordo personale.
Futuro anteriore del verbo precipitare. Dante Alighieri
Rino Mele
Libro: Copertina morbida
editore: Manni
anno edizione: 2021
pagine: 80
Un libro di poesia sulla poesia di Dante. Nella ricerca dei suoi ritmi nascosti, le linee chiare dell'armoniosa struttura che va dallo sprofondo dell'Inferno alla vertigine dell'Empireo, e incontra ciechi enigmi e le ombre, da cui si lascia inseguire. Un confronto aspro tra i morti e lui vivo, la richiesta testarda di risposte e il sapere dei filosofi che studiavano Dio nella sua indicibile concretezza. I versi di Dante nella musica estrema di un razionale labirinto.
Un grano di morfina per Freud
Rino Mele
Libro
editore: Manni
anno edizione: 2015
pagine: 96
È come un chiasmo la figura che appare già nelle prime pagine di questo poema: il rapporto incrociato tra l'inizio orrido di una guerra che divorerà due continenti e la fine dolorosa e dolcissima di un uomo sorprendentemente acuto nel leggere oltre gli occhiali da cieco della coscienza. In quel settembre del 1939, quando Germania e Unione Sovietica si spartiscono la carne della Polonia, Freud muore. Tra il personaggio e la sua teoria, il difficile confronto si sviluppa ancor più nella parte centrale del testo che s'apre con un ricordo accecante dell'infanzia, la nudità della madre.
In viaggio da... vent'Anni. Arci Postiglione 1989-2009
Adriano Caffaro, Generoso Conforti, Rino Mele
Libro
editore: Arci Postiglione
anno edizione: 2009
pagine: 112
Devozioni della pazzia
Rino Mele
Libro
editore: Pequod
anno edizione: 2008
pagine: 176
Atenura, "appesa tra le colline come un favo di selvatico miele", è il neppure troppo immaginario piccolo borgo nel cuore profondo del sud Italia, tra Cilento e Lucania, dove prende corpo "Devozioni della pazzia". Nelle sue strade e nelle sue case s'aggira un piccolo esercito di gogoliane anime morte, inquiete nell'inquietudine più grande di un'epoca, il fascismo, agli albori del suo tramonto. Amore e morte si rincorrono nelle vicende di questo paese che sorge ben oltre Eboli. Una vita corale e coralmente raccontata: due sorelle, Mannina e Lisabetta, si contendono lo stesso uomo, Michele Spierto, ricco esponente della borghesia locale in un tragico menage a trois, con una mulier fortis (Lisabetta), una vittima sacrificale (Mannina) e un uomo smidollato al pari degli insetti che pazientemente, e segretamente, colleziona; il parroco della piccola chiesa, accudito e amato fino alla morte dalla sua perpetua; Adina in bilico tra l'associazione delle Giovani Italiane e le sorti di un esule antifascista rientrato in Italia con un importante segreto. E poi il farmacista, il locale Segretario del Fascio e altre comparse si avvicendano sul palcoscenico di queste pagine.
Scena oscena. Rappresentazione e spettacolo
Rino Mele
Libro: Copertina rigida
editore: Officina
anno edizione: 1983
pagine: 112
Scena oscena. Rappresentazione e spettacolo
Rino Mele
Libro: Copertina rigida
editore: Officina
anno edizione: 1983
Il corpo di Moro
Rino Mele
Libro: Libro in brossura
editore: Oedipus
anno edizione: 2018
pagine: 84
"Il corpo di Moro" è quello edito nel 2001, con la suggestione della grafica di Gelsomino D’Ambrosio, per le edizioni 10/17 (nel 2002, Primo premio “Deltapoesia”). In quarta di copertina vi erano queste parole: “Il corpo di Moro e il suono della poesia. L’orrore di quella lenta morte, le parole estreme per dirla”. Da registrare, in questa nuova edizione, leggere variazioni: nella prima (Mettersi in posa davanti a chi ti uccide), nell’undicesima (Il leone e le antilopi hanno messo le ali, stanno in alto) e nell’ultima stazione (Cinque automobili, cinque volte un volare volto in basso avvolto in onde nere, volgersi naufrago nel buio, coincidere col nulla in uno spazio sempre più stretto). Anche l’ordine è in parte mutato per quattro di esse: La metamorfosi di Aldo Moro, Con chi parlava Moro, La poesia e, infine, La bicicletta di Moro. Per la regia di Nuccio Siano, e col suo gruppo romano, Porta Nova e Beat 72, Il corpo di Moro fu rappresentato nel cortile del Palazzo della Provincia di Salerno il 3 giugno 2003. Poi, sempre nell’interpretazione scenica di Siano, al Teatro Verdi di Salerno il 24 aprile 2004 e al Teatro Il Vascello di Roma dal 4 maggio 2004.