Libri di Renato Sarti
Mai morti
Renato Sarti
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2019
Con una scrittura evocativa, Renato Sarti ripercorre la nostra storia recente attraverso i racconti di un fascista mai pentito. Mai Morti era il nome di uno dei più terribili battaglioni della Decima Mas. A questa formazione, che operò a fianco dei nazisti nella repressione anti-partigiana, e al magma inquietante del pianeta fascista il personaggio guarda con delirante nostalgia. Durante una notte milanese dei nostri giorni, il protagonista si abbandona a ricordi sacri, lontani, cari. Evoca le ‘gloriose’ azioni della Ettore Muti, come le torture praticate nelle stanze di quello che diventerà il Piccolo Teatro di Milano. Ricorda le stragi compiute dall’esercito italiano in Africa e l’uso indiscriminato e massiccio dei gas contro le popolazioni civili. Ad animare i suoi sogni a occhi aperti sono, tuttavia, anche le vicende del passato più prossimo. Mai Morti è una affabulazione nera che fa discutere, arrabbiare, divide, emoziona e commuove. Contributi di Ferdinado Bruni, Elio De Capitani e Fancesco Frongia.
Io santo, tu beato
Renato Sarti, Bebo Storti
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2018
Prefazione di Paolo Rossi.
Matilde e il tram per San Vittore
Renato Sarti
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2018
pagine: 45
A causa degli scioperi che durante la Seconda Guerra Mondiale paralizzarono i grandi stabilimenti a nord di Milano − i più grandi nell’Europa occupata dai nazisti − centinaia di lavoratori di Sesto San Giovanni e dei comuni limitrofi furono vittime di retate spietate, sottratti ai propri affetti e deportati nei lager nazisti. L’opera nasce dalle testimonianze raccolte in più di venti anni da Giuseppe Valota, presidente dell’ANED di Sesto San Giovanni e Monza, figlio di un deportato morto a Mauthausen. Un testo che vuole mettere in evidenza il ‘non eroismo’ di chi si oppose al nazifascismo pagando un caro prezzo. Lo fa attraverso le voci di quelle donne che si ritrovarono improvvisamente da sole, costrette a vivere e a gestire un quotidiano di fame e miseria, nel terrore della guerra e dei bombardamenti. Alla disperata ricerca dei loro uomini, inghiottiti nel nulla, si precipitavano nei luoghi di detenzione dei nazisti e dei fascisti, fra cui la sede della famigerata Legione Ettore Muti in via Rovello, un luogo di tortura che nel dopoguerra diventerà il Piccolo Teatro di Milano. Nel clima festoso del dopoguerra, per molte di quelle donne incominciò un periodo ancor più terribile, quello dell’attesa spasmodica. Anche per le donne che ebbero la fortuna di riabbracciare i propri cari, la vita non fu mai più quella di prima.