Libri di R. Minore (cur.)
Viola (non è una donna è il colore del mio moleskine)
Massimo Pedroni
Libro: Copertina rigida
editore: Fuorilinea
anno edizione: 2017
pagine: 128
Si tratta di un "diario di versi" che si distende e si contrae, dove l'anelito per l'autenticità - scrive Renato Minore nell'introduzione - trasforma la lingua poetica in "una sorta di invisibile filo di ferro che riorganizza intorno a sé pensieri, passioni, emozioni". Il precipitare nella "gabbia" di una patologia cronica cambia tutto nella vita di Massimo Pedroni. "Ero diventato molto più attento. Anche alle piccole sfumature. Magari di una frase orecchiata casualmente, o all'osservazione di qualcosa, o qualcuno, che avevo sempre avuto sotto gli occhi ma che solo ora compiutamente 'vedevo'. Questo incremento di materiale emotivo, mi portò a 'inciampare' nella poesia. Quasi automaticamente. Con essa non si cade mai a terra. È un'inspiegabile, efficace, liturgia di pacificazione con il mondo. Tutto rimane sospeso, ma chiaro, di quella chiarezza che conduce a sciogliere i nodi dell'essenziale". Pedroni - scrive ancora Minore - è consapevole che un "verso ti da una scossa, cioè la speranza di una risposta più che la risposta stessa. E quella speranza ha il senso celato e incessante di una tensione continua, il pathos di una domanda che vuole essere essenziale".
L'italiano degli altri. Narratori e poeti in Italia e nel mondo
Libro: Copertina morbida
editore: Newton Compton Editori
anno edizione: 2011
pagine: 254
Dall'Europa all'Australia, dagli Stati Uniti al Canada, al Messico, al Brasile, all'Argentina, all'Albania, all'Algeria, alla Bosnia, all'India, all'Iran, all'Iraq. Sulle pagine di questa antologia, in un affresco davvero policromo, si affiancano narratori e poeti italiani che hanno scelto di vivere all'estero, e nuove voci, gli "scrittori migranti", con la doppia, se non addirittura plurima, identità di patria e lingua. Sulla scena un'Italia mitizzata dalla lontananza e dalla fantasia o, più semplicemente, quotidiana, diversa, tutta da scoprire. L'esperienza è quella di leggere la propria lingua a tratti stravolta e rinnovata da autori che non sono di origine italiana, oppure volutamente piegata a sonorità che vengono da lontano. Ogni dialogo culturale si arricchisce solo nel segno dell'incrocio e dell'incontro che, nella scrittura, significa la rottura di molti stereotipi e l'ibridazione di storie e modelli letterari. È "la ricchezza dello sguardo" da cui possono uscire riossigenati e rinvigoriti l'espressività e l'immaginario narrativo. In un mondo che si muove sempre più verso la globalizzazione, L'italiano degli altri fa meglio comprendere come sia cambiata, e come stia cambiando, l'immagine del nostro Paese, sul doppio versante dell'immigrazione e dell'emigrazione intellettuale.