Libri di Piero Cudini
Canzoniere
Francesco Petrarca
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2019
pagine: XXV-544
Pur definendo le sue rime in volgare, con affettata noncuranza, nugae o nugellae ("sciocchezzuole"), Petrarca si dedicò alla loro stesura lungo tutto l'arco della sua vita, dal 1336 circa fino alla morte. Il Canzoniere, che le raccoglie in due cicli - in vita e in morte di madonna Laura, la donna amata - delinea un'esemplare fenomenologia del sentimento amoroso che da un lato eredita e sublima la tradizione della lirica medievale - dai trovatori allo stilnovo - dall'altro anticipa la sensibilità romantica. Perché più che la storia di una passione, il capolavoro di Petrarca è la storia di un'anima tormentata da un'ossessione che si placa e si riaccende senza sosta e governa ogni moto del cuore e dell'intelletto: «Amor mi sprona in un tempo ed affrena, / assecura e spaventa, arde ed agghiaccia, / gradisce e sdegna, a sé mi chiama e scaccia, / or mi tene in speranza ed or in pena». In questa inesauribile capacità di analizzare sentimenti e stati d'animo sta la vitalità poetica di Petrarca affidata a una lingua di raffinata semplicità che per oltre due secoli rimarrà modello lirico insuperato nella cultura europea. Introduzione e note di Piero Cudini
Le Rime
Dante Alighieri
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2018
pagine: XLV-416
Non fu Dante a dare ordinamento alla propria produzione poetica, che copre un arco creativo di circa un ventennio (1283-1302). Le Rime , di datazione spesso incerta, non presentano dunque le caratteristiche di un organico canzoniere, ma danno conto nel loro insieme di un ricco itinerario di sperimentazione che comprende, oltre a un gruppo di 25 componimenti esclusi dalla Vita nuova e ai versi giovanili di impronta cavalcantiana, tutte le esperienze successive alla fase dello stilnovismo schematicamente raggruppabili intorno ad alcuni nuclei tematici. Accanto alle liriche amorose per la «donna gentile», probabile allegoria della filosofia, e alle ballate e canzoni dedicate a una certa «pargoletta», in cui riaffiora e si approfondisce la lezione dello Stilnovo, spiccano in particolare le rime «petrose», tese e allucinate nel loro stile aspro e raffinato di derivazione provenzale, in cui Dante tocca vertici di virtuosismo espressivo; la tenzone in sei sonetti con l'amico Forese Donati, che col suo tono burlesco e osceno ricorda le malebolge dell' Inferno ; e infine le liriche dottrinali, nelle quali si respira già l'atmosfera spirituale e morale del poema maggiore.
Nuovi racconti romani
Alberto Moravia
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2018
pagine: 592
I "Nuovi racconti romani" di Alberto Moravia sono stati scritti tra il 1954 e il 1959 e costituiscono la naturale continuazione del discorso avviato con i precedenti "Racconti romani", considerati dalla critica centrali nella produzione moraviana. Anche nei "Nuovi racconti romani" il mito proletario influisce non soltanto sulla visione del mondo, ma anche sulla scrittura che è leggermente "romanesca" come appunto il linguaggio corrente di Roma che non è più affatto dialettale come ai tempi dei Belli, ma appena velato da un superstite accento locale. La vastissima compagine di questi racconti, una vera e propria commedia umana, può apparire anche come una puntigliosa verifica della disfatta che insidia i propositi della vita.
Convivio
Dante Alighieri
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2005
pagine: XLIV-408
Rivolgendosi non solo a dotti e religiosi, ma anche al pubblico più vasto degli uomini assetati di sapere e impegnati civilmente, fra il 1304 e il 1307 Dante scrive in volgare un'opera di alta divulgazione dottrinaria, il Convivio . Scopo dichiarato di questa raccolta di trattati rimasta incompiuta è quello di rendere partecipi alla "beata mensa" della cultura e della scienza antica e contemporanea anche coloro che fino ad allora ne erano stati esclusi. Il testo affronta argomenti "alti", solitamente trattati in latino: l'esaltazione della scienza e della filosofia come via alla realizzazione dell'uomo e della sua felicità, la nobiltà come conquista intellettuale e morale del singolo individuo. La materia del libro appartiene alla cultura del tempo, alla filosofia scolastica, ma Dante la rende viva attraverso il suo entusiasmo morale e la sua passione intellettuale affidandola profeticamente a quella lingua volgare, qui elogiata come nuovo mezzo espressivo, che negli stessi anni sarebbe diventata materia di studio analitico nel trattato De vulgari eloquentia .
Racconti romani
Alberto Moravia
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2001
pagine: 448
I "Racconti romani" di Alberto Moravia si riallacciano a una tradizione iniziata dal Belli con la sua opera monumentale e poi continuata da poeti e narratori romani come Pascarella, Trilussa e altri. Anche qui ritroviamo un personaggio anonimo del popolo o della piccola borghesia romana, che parla in prima persona, raccontando i suoi casi e quelli della sua gente. Il linguaggio non è più il dialetto stretto belliano o quello temperato di Trilussa, ma un italiano qua e là colorito da parole e locuzioni romanesche. La città e il popolo di Roma sono naturalmente molto cambiati da un secolo a questa parte: qui viene descritta la Roma moderna e un po' stralunata del primo decennio del dopoguerra; una Roma libera eppure alienata; molteplice, vitale e insieme deturpata, piena di incontri, di imprevisti, di avventure, ma anche di rassegnazioni e di angosce. Un libro ricchissimo, un grande atto della commedia umana di un nostro non lontano passato.
Breve storia della letteratura italiana del '900
Piero Cudini
Libro
editore: Bompiani
anno edizione: 1999
pagine: 320
Da Gabriele D'Annunzio a Baricco, ai "cannibali", alle nuove forme espressive. Un testo agile e a volte provocatorio che offre una possibile e personalissima chiave di lettura di cento anni di narrativa e di poesia, ma anche di linguaggio pubblicitario e cinematografico, di testi di canzoni e di fumetti.
Uno, nessuno e centomila
Luigi Pirandello
Libro
editore: Giunti Editore
anno edizione: 1998
pagine: 164
Opera esemplare di tutta la produzione pirandelliana, può essere considerata una sorta di "deposito" in cui il pensiero dell'autore si è andato via via sedimentando e da cui Pirandello ha attinto più volte. Attraverso il monologo del protagonista, si assiste allo scomporsi e al moltiplicarsi dell'io, non "uno", ma "centomila", quanti sono i modi in cui appare "per gli altri" e dunque per se stesso "nessuno".