Libri di Philippe Ariès
Storia della morte in Occidente
Philippe Ariès
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2024
pagine: 176
«Nel secondo Medioevo, dal XII al XIV secolo, in cui sono state costruite le basi di quel che diventerà la civiltà moderna, un sentimento più personale e più intimo della morte, della morte di sé, traduce l’intenso attaccamento alle cose della vita, e anche – è questo il senso dell’iconografia macabra del XIV secolo – il senso amaro del fallimento, confuso con la natura mortale: una passione di essere, un’inquietudine di non essere abbastanza. Nell’epoca moderna, la morte, malgrado la continuità apparente dei temi e dei riti, è divenuta problematica, e si è furtivamente allontanata dal mondo delle cose più familiari. Nella sfera dell’immaginazione, si è legata all’erotismo per esprimere la rottura dell’ordine abituale. Nella religione ha significato, più che nel Medioevo (che tuttavia ha fatto nascere il genere), disprezzo del mondo e immagine del nulla. Nella famiglia, anche quando si credeva nella sopravvivenza, una sopravvivenza più realistica, una vera e propria trasposizione della vita nell’eternità, la morte è stata la separazione inaccettabile, la morte dell’altro, dell’amato. Così la morte, a poco a poco, ha assunto un altro volto, più lontano e insieme più drammatico e teso – la morte ora esaltata (la morte bella di Lamartine), ora contestata (la morte laida di Madame Bovary). Nel XIX secolo la morte era presente ovunque: cortei funebri, abiti da lutto, estensione dei cimiteri e della loro superficie, visite e pellegrinaggi alle tombe, culto della memoria. Ma questa pompa nascondeva l’affievolirsi dell’antica familiarità, l’unica veramente radicata. In ogni caso questo eloquente trionfo della morte si è dissolto nella nostra epoca, in cui la morte è divenuta l’innominabile. Ormai tutto avviene come se la morte non esistesse. Tecnicamente, ammettiamo di poter morire, stipuliamo assicurazioni sulla vita, ma in realtà, nel fondo del nostro cuore, ci sentiamo immortali».
Interrogare la storia. Pagine ritrovate
Philippe Ariès
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2021
pagine: 112
Mai apparsi prima d’ora in Italia, i cinque testi che compongono questo libro riguardano tre temi particolarmente cari a Philippe Ariès. Il primo è una lettura quasi autobiografica del suo incontro con la storia delle mentalità, la cui indagine richiede ragione e passione. Il secondo riguarda il mondo dell’infanzia, osservato in un passaggio cruciale: a partire dal XVII secolo, la famiglia aperta sulla società degli adulti diviene una struttura chiusa che si concentra, anche sul piano affettivo, sui bambini e li confina tra le mura di casa ritardandone il passaggio all'età adulta. Il terzo tema riguarda la fine della vita; i testi qui riportati permettono di cogliere la “preistoria” delle ricerche dell'autore su questo tema e sulla liturgia antica dei funerali.
Storia della morte in Occidente
Philippe Ariès
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1998
pagine: 260
Nel 1974 Philippe Ariès, uno dei maggiori storici francesi del XX secolo, pubblica per la prima volta uno studio epocale sull’atteggiamento degli esseri umani nei confronti dell’argomento più affascinante e spaventoso dell’esistenza: la morte. In un’indagine documentata e illuminante, l’autore mostra non solo come il rapporto con la morte sia cambiato nel corso delle epoche, ma anche quanto esso rispecchi l’approccio di una certa società verso la vita. Attraverso lo studio di testi letterari, documenti, iscrizioni tombali e testamenti, Ariès inizia la propria analisi dal Medioevo, quando l’intera esistenza era vista come una lunga preparazione alla fine. L’autore ripercorre poi l’età barocca e la rivoluzione industriale e – soffermandosi sulle trasformazioni dei comportamenti individuali e collettivi davanti alla morte – mostra come essa sia diventata proprio nella nostra società tecnologica un tabù che si preferisce allontanare e negare: la morte fa paura perché non possiamo evitarla, perché siamo soli di fronte ad essa e perché in fondo non riusciamo ad accettare l’impossibilità di essere immortali. Ma la sapiente analisi di Ariès permette di portare alla luce il fascino e il significato profondo di un evento che, tra timore e mistero, è ciò che dà senso all’esistere.
Padri e figli nell'Europa medievale e moderna
Philippe Ariès
Libro
editore: Laterza
anno edizione: 1999
pagine: 500
I segreti della memoria. Saggi (1943-1983)
Philippe Ariès
Libro
editore: La Nuova Italia
anno edizione: 1996
pagine: 368
Padri e figli nell'Europa medievale e moderna
Philippe Ariès
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 1996
pagine: 487
Attraverso ampi quadri di vita quotidiana, rifacendosi alla letteratura e all'iconografia, all'abbigliamento e ai giochi, alle istituzioni scolastiche e al costume, Ariès ci restituisce una dimensione fondamentale e poco esplorata della nostra storia.