Libri di Peter Weiss
Convalescenza. Testo tedesco a fronte
Peter Weiss
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 470
Pubblicato postumo nel 1991, Convalescenza è il giornale che Peter Weiss scrive, presumibilmente, dall'agosto 1970 al gennaio 1971. Le annotazioni di cui si compone, qui proposte per la prima volta in edizione commentata e in traduzione italiana con testo a fronte, testimoniano un periodo di profonda crisi dello scrittore, acuita dalla sfiducia verso la propria attività intellettuale e letteraria e da un contesto partitico lontano da ogni ideale di apertura e di internazionalismo. Ferito dall'ostilità con cui è stata recepita la sua pièce Trotskij in esilio, e impegnato a scrivere il nuovo dramma dedicato al poeta Hölderlin, Weiss intende dedicarsi ora al sogno, alla visione e al proprio mondo interiore, che sente di aver trascurato a favore dell'impegno e della fedeltà alla realtà esterna. Ma non riesce a rispettare fino in fondo questo suo intento, e tramite la scrittura continua a confrontarsi col mondo circostante. Il giornale, iniziato dopo l'esperienza di un infarto, è pervaso da un orizzonte di morte e dalla violenza della storia; eppure, l'io scrivente non soccombe alla paura, piuttosto la rende produttiva nel tentativo di una guarigione spirituale e intellettuale e di un riposizionamento sia letterario che politico. Le annotazioni si trasformano così in un atto poetico di resistenza alla morte e alla cultura del dogma che soffoca ogni forma di scambio e di dialogo.
Stimatissimo signor mago. Corrispondenza 1937-1962
Hermann Hesse, Peter Weiss
Libro: Libro in brossura
editore: Armando Dadò Editore
anno edizione: 2019
pagine: 209
Il carteggio tra Hermann Hesse e Peter Weiss comincia nel 1937, quando il giovane Weiss, profondamente colpito dalla lettura de "Il lupo della steppa", si rivolse a Hesse per ottenere consigli e suggerimenti. Tra i due, malgrado la notevole differenza di età, si instaurò subito un rapporto di amicizia, al punto che Weiss nel 1937 fu ospite alla Casa Camuzzi di Montagnola e l’anno successivo visse alcuni mesi a Carabietta. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Weiss si rifugiò con la famiglia in Svezia, ma per alcuni anni, fino al 1944, lo scambio epistolare si mantenne molto fitto. Seguì poi un lungo periodo di silenzio, nel corso del quale Weiss cominciò ad affermarsi come pittore e infine come scrittore. Il carteggio riprende nel 1961, dopo la pubblicazione del racconto "Congedo dai genitori", che segnò ufficialmente l’esordio di Weiss come scrittore di lingua tedesca. È trascorso quasi un quarto di secolo dal primo contatto, un intero mondo è crollato, ma l’amicizia si è conservata intatta. Hermann Hesse morirà poco più di un anno dopo, nell’agosto 1962, proprio mentre Weiss si avvia a diventare uno degli scrittori più significativi del secondo Novecento tedesco.
L'istruttoria. Oratorio in undici canti
Peter Weiss
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 251
"L'inferno del maggiore Lager, del Lager per antonomasia è disegnato nella sua estensione e profondità, le sue istallazioni descritte con rigore catastale, l'iter del detenuto minuziosamente tracciato, dalla sosta sulla banchina ferroviaria al forno crematorio. Ma il passato è solo una delle dimensioni dell'oratorio di Weiss: l'altra, meno avvertibile per la sua stessa mobilità e ambiguità, è quella del presente, del modo in cui quel passato è rivissuto, atteggiato. All'evocazione dei fatti compiuta dagli scampati, corrispondono le interpretazioni, le prese di posizione degli imputati e di molti «testimoni», che depongono a piede libero. Questo aspetto dell'Istruttoria, se anche meno emozionante, ha una forza di rivelazione, anzi di denuncia, stupefacente".
Punto di fuga
Peter Weiss
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2009
pagine: 206
"Portai a lungo il peso della colpa per non essere tra coloro a cui era stato marcato a fuoco nella carne il numero dell'abiezione, per averla scampata ed essere stato condannato a diventare spettatore. Ero cresciuto per essere annientato, ma ero scampato all'annientamento. Ero fuggito e mi ero rintanato. Sarei dovuto morire, avrei dovuto sacrificarmi e se non ero stato preso e assassinato, oppure ucciso su un campo di battaglia, dovevo almeno portare il peso della colpa, era il minimo che si potesse pretendere da me. Udivo la voce di Hoderer morto. Soltanto adesso che il pericolo è passato, osi guardare ciò che era lì da tempo e di cui conoscevi l'esistenza. Ora che non ti può più succedere niente, osi aprire gli occhi." (Peter Weiss). Con una postfazione di Clemens-Carl Härle.
Congedo dai genitori
Peter Weiss
Libro
editore: Cronopio
anno edizione: 2008
pagine: 120
Il racconto-romanzo "Congedo dai genitori", pubblicato in Germania nel 1961 e in Italia per la prima volta nel 1965, ritorna in libreria dopo una lunga assenza. Il volume, uno dei capolavori della letteratura tedesca del dopoguerra, racconta l'infanzia e l'adolescenza dell'autore trascorse nella Brema degli anni '20 e i primi anni del suo esilio a Praga. Nei traumi subiti in famiglia, nella scuola e nello spazio pubblico, ma anche nei giochi apparentemente innocui con i coetanei si annuncia già quella violenza sotterranea e diffusa che si sarebbe scatenata negli anni Trenta. Fantasmi infantili ed erotici, umiliazioni, conflitti interiori e prime angosce vengono raccontati senza falsi pudori e in uno stile che è nello stesso tempo oggettivo, impassibile e allucinato.
Inferni. Auschwitz, Dante, Laocoonte
Peter Weiss
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2006
pagine: 110
"Inferni" è la prima traduzione italiana di alcuni saggi di Peter Weiss, sicuramente uno dei più importanti scrittori tedeschi degli anni '60/'70. Questi saggi nascono da un confronto, estremamente insolito e interessante, fra la Divina Commedia e l'universo nazista. Scritti nel momento in cui si tenevano in Germania i grandi processi contro i criminali del regime hitleriano, i saggi riuniti in "Inferni" prendono l'opera di Dante come spunto per un'interrogazione sul rapporto fra l'esperienza individuale, la congiuntura politica e lo statuto dell'arte. Redatti in una prosa assolutamente scarna e nitida, sono come cristalli in cui si riflette la fortissima tensione fra l'impegno politico e il disagio da cui nasce la scrittura. La raccolta contiene anche un frammento drammatico, un dialogo immaginario tra Dante e Giotto.