Libri di Paolo Valore
Categorie e realtà. Esercizi di metaontologia
Paolo Valore
Libro: Libro in brossura
editore: Milano University Press
anno edizione: 2024
pagine: 139
La tesi centrale di questo libro è che la ricerca di una "forma logica" adatta alle esigenze dell'ontologia sia un'operazione di libera costruzione piuttosto che di scoperta. L'idea è che noi non sveliamo semplicemente la struttura profonda ma modelliamo la forma espressiva che meglio rende le nostre intuizioni metafisiche. Partendo da questa premessa, il volume propone quattro diversi momenti di messa a tema della possibilità e del metodo dell'ontologia, che condividono la medesima strategia metaontologica, pur nella molteplicità di riferimenti ad autori e stili filosofici. La strategia consiste nella valorizzazione del contributo delle strutture categoriali e nell'idea per cui il metodo per costruire un'ontologia è essenzialmente la creazione di una nuova formulazione ideale del linguaggio ai fini dell'indagine filosofica. Si scopre così che l'ontologia, invece di essere superata mediante analisi logica del linguaggio, trova nell'analisi logica del linguaggio la sua stessa possibilità. Prefazione di Giovanni Maddalena.
La sentenza di Isacco. Come dire la verità senza essere realisti
Paolo Valore
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 114
Isacco Israeli il Vecchio, ripreso da Tommaso d'Aquino, scriveva che la verità è 'ad aequatio intellectus et rei , cioè, essenzialmente, corrispondenza alla realtà. L'idea di base, che sembra di puro buon senso e risale almeno ad Aristotele, ha rappresentato, nella storia della filosofia seguente, il paradigma per eccellenza della teoria realista della verità. Parecchi secoli dopo, un giovane logico di Varsavia, Alfred Tarski, pubblica un denso saggio sul concetto di verità del linguaggio delle scienze deduttive che, secondo alcuni filosofi (tra cui, ad esempio, Karl Popper), riabiliterebbe l'idea della verità "assoluta" intesa come corrispondenza ai fatti: un'idea che sembra accolta oggi fiduciosamente da chiunque la comprenda. Questo libro si chiede se la definizione per certi versi analitica della verità come adeguatezza alle "cose come stanno", una definizione sulla quale chiunque potrà essere d'accordo, debba necessariamente condurre alla tesi metafisica dell'adaequatio e se per "dire la verità" dobbiamo obbligatoriamente essere realisti.
La struttura logico-analitica dell'ontologia herbertiana
Paolo Valore
Libro: Libro in brossura
editore: CUSL (Milano)
anno edizione: 2008
pagine: 64
Verità e teoria della corrispondenza
Paolo Valore
Libro: Libro in brossura
editore: CUSL (Milano)
anno edizione: 2004
pagine: 111
Laboratorio di ontologia analitica
Paolo Valore
Libro: Libro in brossura
editore: CUSL (Milano)
anno edizione: 2003
pagine: 102
Questioni di ontologia quineana
Paolo Valore
Libro
editore: CUSL (Milano)
anno edizione: 2003
pagine: 80
La struttura logico-analitica dell'ontologia herbartiana
Paolo Valore
Libro
editore: CUSL (Milano)
anno edizione: 2002
pagine: 62
Introduzione al dibattito contemporaneo sulla distinzione tra analitico e sintetico
Paolo Valore
Libro
editore: CUEM
anno edizione: 2019
pagine: 56
La categoria di sostanza in Aristotele
Paolo Valore
Libro
editore: CUEM
anno edizione: 2019
pagine: 60
Materiali per lo studio dei linguaggi artificiali nel Novecento
Libro
editore: CUEM
anno edizione: 2019
pagine: 182
Quine
Paolo Valore
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola SEI
anno edizione: 2014
pagine: 160
«Gli oggetti fisici sono introdotti dal punto di vista concettuale come utili intermediari – non mediante una definizione in termini di esperienza, ma semplicemente come postulati irriducibili, simili dal punto di vista epistemologico agli dei di Omero. Da parte mia, in quanto fisicalista laico, credo negli oggetti fisici e non negli dei di Omero; e ritengo che sia un errore scientifico fare altrimenti. Ma dal punto di vista del fondamento epistemologico, gli oggetti fisici e gli dei di Omero differiscono solo quanto al grado e non quanto al genere. Entrambi i tipi di entità entrano nella nostra concezione soltanto come postulati culturali.» (Da un punto di vista logico. Saggi logico‐filosofici)